Arriva la grande occasione, tanto attesa, per il fronte sovranista: presentare una proposta alternativa per il governo dell’Italia. Il referendum ha sgombrato i Palazzi della politica degli abusivi sostenuti dalle lobby delle banche, della finanza e delle tecnocrazie europee. Il governo Renzi è al capolinea, il premier rassegna le dimissioni e il campo della politica dovrà in tempi brevi presentare chiare alternative agli elettori.
Mattarella terrà conto della maggioranza referendaria e indicherà strada per elezioni
La bolla mediatica che sponsorizzava una riforma scritta Bruxelles e volta a limitare le autonomie politiche di popolo e territori è scoppiata. Il presidente Mattarella, ricevendo le dimissioni di Renzi, dovrà tenere conto degli orientamenti referendari, con una larga fascia di italiani determinati nel tornare alle urbe per scegliere il proprio governo, con qualsiasi legge elettorale. La strada per le elezioni è tracciata e non saranno ammesse formule cervellotiche per rimandare l’appuntamento con le urne.
Le forze in campo a sinistra e nell’area grillina
Con il tracollo di Renzi, si mescolano le carte a sinistra. La minoranza Pd di Bersani-D’Alema e Speranza tornerà ad avere voce in capitolo. Il Pd, di cui Renzi, resta segretario, dovrà ridefinire la linea, anche in vista di alleanze e prossime elezioni.
Ritorna centrale anche l’arcipelago che si riunisce intorno alla sigla Sinistra Italiana. La maggioranza renziana dovrà scegliere nuovi front-man, anche perché la stagione dell’ex sindaco di Firenze, del ministro Boschi e di tanti cortigiani come il sindaco di Bari Decaro è ai titoli di coda.
Beppe Grillo, stante il flop dell’amministrazione romana di Virginia Raggi, ha anticipato tutti lanciando in rete proposte per programma e squadra di governo. I grillini contano di surfare prima di tutti sull’onda referendaria anti-Pd.
Tempi rapidi per un programma di governo di sovranisti e centrodestra
In Italia, a differenza della Francia, sovranisti e centrodestra possono essere alleati. Per questo in tempi brevi Lega, FdI e Forza Italia dovrebbero predisporre un iter per scrivere un programma di governo, attento alle istanze popolari (e all’emergenza lavoro) e alla necessaria ridefinizione dei rapporti con l’Unione Europea, per economia e immigrazione. Non è tempo di remake di poli della libertà o schemi raffazzonati: il referendum ha liberato energie di partecipazione che devono trovare interpreti autorevoli, e una declinazione governista.