Poter contare sull’omertosa connivenza dei principali organi di informazione nazionale è importante, quando si devono nascondere le notizie scomode e gli insuccessi. Ma neppure la normalizzazione imposta da Matteo Renzi è stata sufficiente per nascondere l’ennesimo fallimento delle promesse del premier. L’effetto annuncio, quello che avrebbe dovuto permettere a Napoli di ospitare un centro delle Apple con centinaia di assunzioni di giovani cervelli, si è rivelato l’ennesimo bluff. Smascherato prima dalla banale realtà dei fatti: non si trattava di un nuovo centro di sviluppo ma, molto più semplicemente, di un corso post universitario per appassionati del settore informatico. Con pochissime chances di successiva assunzione presso la stessa Apple.
Comunque gli aspiranti frequentatori di questa specie di master erano oltre 4mila. Piuttosto che niente, e’ meglio piuttosto. Quindi tutti pronti a studiare ancora, a formarsi ulteriormente. Magari per trasformarsi in cervelli in fuga alla fine dei corsi. Peccato che alla prima selezione si siano presentati in poco più di 100 rispetto ai 250 attesi. Dunque più della metà ha smesso di illudersi sulle possibilità di lavoro legate ai corsi. O, più probabilmente, hanno preso atto che si trattava di una iniziativa sponsorizzata dal premier e, di conseguenza, poco credibile. Qualche posto di lavoro, però, è stato creato. Quelli dei docenti, selezionati da una commissione dove sedevano i professori di un paio dei docenti prescelti. Ma c’era bisogno di scomodare anche la Apple e tutti i disinformatori al servizio di Renzi per riproporre la consueta pastetta all’italiana?