La Farnesina ha comunicato i nomi delle nove vittime italiane, cinque donne e quattro uomini, che hanno perso la vita nell’attacco jihadista al ristorante Holey Artisan Bakery nel quartiere diplomatico di Dacca, in Bangladesh. Si tratta di Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. A quanto pare ci sarebbe ancora un disperso mentre il cuoco italo-argentino e due cingalesi, insieme a un elettricista bielorusso erano stati già liberati da un primo blitz, sostanzialmente fallito, della polizia bengalese. Che poi è tornata alla carica, alle 7.40 ora locale, con le squadre d’assalto che hanno fatto irruzione uccidendo sei terroristi.
Il commando aveva fatto irruzione all’Holey Artisan Bakery facendo esplodere alcune bombe artigianali e poi hanno preso in ostaggio tutti coloro che, in quel momento, si trovavano nel ristorante. Avrebbero poi preso di mira tutti gli stranieri, alcuni dei quali – rei di essere “infedeli” alla loro folle visione dell’Islam – sarebbero stati addirittura torturati prima di essere uccisi.
Non è un caso, a quanto pare, la scelta dell’ultimo venerdì del Ramadan, il Venerdì dell’Addio, per la messa in atto dell’aggressione: erano sicuri, i terroristi, che a Dacca – definita dall’ambasciatrice della Gran Bretagna “il cuore pulsante del Paese” – avrebbero trovato molte persone in strada e nei locali da terrorizzare e colpire.
Tra le vittime ci sarebbero anche otto giapponesi e una ragazza indiana. L’azione terroristica è stata rivendicata dall’Isis e assomiglia fin troppo da vicino, nella sua viltà, agli attentati di Parigi e di Bruxelles. Anche a Dacca i miliziani del sedicente Califfo hanno colpito in un locale, di sera facendo strage di persone inermi.
Il premier italiano, Matteo Renzi, ha chiamato alla coesione nazionale e il governo, nella persona del ministro degli Ester Gentiloni, ha sottolineato come non siano stati gli italiani, in quanto tali, gli obiettivi dell’assalto jihadista.
Shinzo Abe, primo ministro giapponese, non vuole piegarsi : “Sono profondamente indignato perché questi brutali e inumani terroristi hanno ucciso persone innocenti. Questa è una sfida lanciata direttamente ai valori universalmente condivisi da noi giapponesi e dalla comunità internazionale”. Nemmeno i giapponesi in quanto tali erano, secondo gli esperti di intelligence, gli obiettivi principali dell’assalto.
Quello di Dacca è un attacco infame che ha colpito alla cieca e per questo è, se possibile, ancora più vigliacco.
@barbadilloit