Ciao Gianni,
ho ricevuto questa tua mail che mi informa, come cittadino di Roma, del fatto che, finalmente Roma non è più un Comune come tutti gli altri ma “un ente territoriale speciale come altre importanti capitali internazionali quali Washington, Londra e Berlino”. La cosa più semplice da rispondere sarebbe “sti cazzi”.
Ci sono centinaia di migliaia di miei (e purtroppo anche tuoi) concittadini che muoiono di fame ogni giorno sotto i colpi di una crisi senza precedenti, che non hanno i soldi per arrivare alla fine del mese, che non sanno come fare fronte alla crisi, che sono stretti fra le multe da pagare, EquaRoma, Equitalia, le bollette, la tassa sulla monnezza e l’Imu che tu hai alzato. E voi, voi politici intendo, tu per primo, vi trastullate con queste bischerate su Roma Capitale.
Ci sono problemi più grossi, giganteschi che assillano i cittadini. E ogni soldo speso dal Comune di Roma appresso a queste facezie di Roma Capitale toglie pane dalla loro bocca e dalla bocca dei loro figli.
Quanto è costato rifare le divise dei vigili per scriverci sopra con sfacciata presunzione “Roma Capitale”. Quanto è costato rifare gli stampati e tutto quello che ruota attorno al Comune di Roma e che oggi si è trasformato in Roma Capitale? Sono soldi nostri, chi ti ha autorizzato a spenderli?
Voi (non ti sto dando del voi, tranquillo), voi politici avete talmente perso il senso della misura, della realtà, del ridicolo e la capacità di vivere fra la gente comune che pensate che la cosa più importante per un cittadino di Roma sia il fatto che Roma non si chiami più Comune di Roma ma Roma Capitale. E con queste formule assurde vi riempite la bocca.
Ma, come ti dicevo, anche rispondendoti “sti cazzi” non ti spiegherei bene qual’è il mio stato d’animo e quello di migliaia di persone che conosco (anche camerati – so che la parola camerati ti fa venire l’orticaria ma fa nulla) i quali non vedono l’ora che tu faccia le valigie e sgombri, sparendo per sempre, dal Campidoglio.
Ho fatto tanti errori nella mia vita. Ma, sicuramente, quello più grosso, il peggiore, è stato votarti.(…) Ieri hanno indagato e perquisito l’ennesimo tuo collaboratore (ho perso il conto dei collaboratori che ti sei scelto e che hanno indagato):(…). Li hai scelti tu questi, non li ho scelti io. Te li sei andati a cercare con il lanternino. (…)
Avete, tu e i tuoi collaboratori, infangato una Comunità intera.
Silvio Leoni