• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 25 Marzo 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Esteri

Esteri. Nicolas Maduro presidente del Venezuela con una vittoria risicata

by Giorgio Ballario
16 Aprile 2013
in Esteri
0

maduroSe Hugo Chàvez è davvero intervenuto da lassù, come suggerivano alcuni manifesti elettorali affissi nelle vie di Caracas, allora il neo-presidente venezuelano Nicolàs Maduro dovrà accendere un cero alla memoria del suo vecchio amico e leader politico. Perché in caso contrario l’alfiere del «chavismo senza Chàvez» sarebbe andato incontro a una sconfitta clamorosa. Già così l’affermazione alle presidenziali è una vittoria dimezzata: troppo risicato il vantaggio sullo sfidante Henrique Capriles per non dar adito ai soliti sospetti di brogli; e troppo elevato il divario dal risultato ottenuto dal defunto comandante, appena sei mesi prima, per non generare crepe, invidie e rimpianti all’interno dello stesso Partito socialista unito (Psuv).

Chiamato alla prima prova importante della sua carriera politica e malgrado si sia fatto sentire l’indubbio «effetto Chàvez», a solo un mese dalla sua scomparsa, il delfino Maduro ha cominciato con il piede sbagliato. Secondo gli analisti internazionali la vittoria del fronte chavista non era in forse, il problema era il quantum. E non c’è dubbio che il successo risicato (50,7% dei consensi contro il 49,1%, con una differenza di neppure 250 mila voti fra i due candidati e un calo di oltre 800 mila preferenze rispetto al risultato di Chàvez nell’ottobre 2012) regali a Maduro lo scomodo status di presidente azzoppato.

A molti, anche all’interno del fronte chavista, l’ex sindacalista cinquantenne era apparso un candidato troppo debole e burocratico, come del resto sarebbe stato chiunque si fosse trovato a raccogliere il testimone di un personaggio carismatico come Chàvez, di sicuro uno dei pochi leader sudamericani dell’ultimo secolo in grado di lasciare un ricordo e una testimonianza forte del proprio disegno politico. Parte della coalizione chavista avrebbe preferito candidare il presidente del Parlamento Diosdado Cabello, ex militare ed ex governatore dello Stato di Miranda (il Venezuela ha un ordinamento federale), altro uomo forte del Psuv. Ma l’incoronazione dello stesso Chàvez, che prima di morire ha indicato in Nicolàs Maduro il proprio successore, ha tagliato la testa al toro: impossibile, a solo un mese dalla scomparsa del comandante, andar contro le sue ultime volontà.

In queste ore in Venezuela regna una forte tensione: l’opposizione non ha riconosciuto la vittoria di Maduro e reclama il riconteggio dei voti, spalleggiata in questo dalla diplomazia statunitense, che non vede l’ora di sbarazzarsi dello scomodo (per lei) fantasma di Chàvez, forse l’unico presidente sudamericano che negli ultimi vent’anni ha saputo mettere in difficoltà la solita politica di Washington: l’America Latina da gestire come il «cortile di casa».

Non deve stupire. La vasta e composita coalizione che sostiene Capriles (che di secondo cognome fa Radonski) parlava di brogli e di elezioni irregolari anche quando perdeva con dieci punti percentuali di distacco, figuriamoci ora. Non bisogna dimenticare che il partito Primero Justicia (Prima la Giustizia), formazione di centro-destra su posizioni ultraliberiste, è figlio dell’opposizione antichavista sorretta dalla strana alleanza fra Confindustria locale, episcopato venezuelano e magnati televisivi privati che nel 2002 promosse e finanziò un golpe armato contro Chàvez. Soltanto una straordinaria mobilitazione popolare impedì ai golpisti – già riconosciuti come governo legittimo dagli Usa – di rimanere al potere per più di tre giorni e ottenne l’immediata liberazione di Chàvez, che era stato imprigionato da una frangia di militari vicina all’opposizione.

Il brodo di coltura democratico dell’opposizione antichavista è di questo tipo e non deve meravigliare che adesso, percependo l’effettiva debolezza del neo-presidente, soffi sul fuoco a costo di scatenare tafferugli e incidenti. Anzi, non è da escludersi che Capriles miri proprio a questo: a fomentare un clima da guerra civile in grado di propiziare un nuovo colpo di mano, con la benedizione degli Stati Uniti.

Per il «chavismo senza Chàvez» è la prima prova del fuoco. Si vedrà a breve se la coalizione raccolta intorno all’eredità politica del comandante resisterà all’offensiva dei partiti filo-americani oppure andrà in pezzi, disgregandosi in assenza di una guida sicura. E si vedrà anche se Chàvez ha visto bene a indicare in Maduro il suo successore oppure ha puntato sul cavallo sbagliato. Sarà importante anche il ruolo delle forze armate, i cui vertici appena un mese fa si sono radunati al palazzo di Miraflores per i funerali del presidente, giurando in mondovisione fedeltà e sostegno alla rivoluzione bolivariana. Il futuro del Venezuela dipenderà anche dalla loro lealtà.

In ballo, oltre all’enorme ricchezza dei giacimenti petroliferi e al ruolo strategico giocato dal Venezuela di Chàvez negli ultimi quindici anni come capofila dei Paesi non allineati alla politica di Washington, c’è anche il destino di milioni di venezuelani poveri e poverissimi, che nel corso del tempo hanno acquisito un nuovo ruolo sociale ed economico e non vogliono tornare a vegetare nei bassifondi del «cortile di casa» degli Stati Uniti.

Giorgio Ballario

Giorgio Ballario

Giorgio Ballario su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

Giorgia Meloni e la sfida della Realpolitik

Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud

23 Marzo 2023
Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù

Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù

21 Marzo 2023

Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa

La guerra dei “ballons” e l’innocenza perduta dei cieli

Focus. “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (e l’uomo non apprende nulla dall’esperienza)

Il Regno Unito alle prese con gli effetti collaterali della Brexit

Un’Europa in cui credere e il gruppo di Vanenburg

“La diplomazia oscura” durante la guerra fredda

Germania. La Cdu vince a Berlino, avanza l’Afd. Arretrano Spd e Linke. Flop Fdp

Più letti

  • L’intervista. Cabona: “Sigonella? Craxi con ‘no’ alle ingerenze Usa voleva chiudere il dopoguerra italiano”

    Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “La questione identitaria e la modernità”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • StorieDi#Calcio. Pietro Michesi il romano de Roma che castigò la Lazio (col Catanzaro)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Giornale di bordo. Fenomenologia di Elly Schlein (farà del Pd un partito radicale di massa)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Elly Schlein e il retroterra dell’ideologia marxista

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Alain de Benoist

“Memoria viva”: il cammino intellettuale di Alain de Benoist

24 Marzo 2023
Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

23 Marzo 2023
Giorgia Meloni e la sfida della Realpolitik

Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud

23 Marzo 2023

Ultimi commenti

  • Internazionale Milano su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica
  • Pruzzo su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione
  • giovanni su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione
  • Valter Ameglio su Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù
  • Francesco su Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più