Agli slogan triti e ritriti e alle faccine tricolorate preferisco le riflessioni. Anche se scomode, antipatiche e impopolari. E questa è una riflessione sicuramente antipatica e impopolare, forse anche scomoda.
Il massacro di Parigi ha radici lontane e chissà se i francesi, ora scossi e sotto choc, se ne rendono conto. Il patetico Hollande chiude le frontiere e parla di guerra quando il nemico ce l’ha in casa da anni e le autorità transalpine gli hanno aperto le porte e steso il tappeto rosso. Lui e prima di lui l’ancor più dannoso Sarkozy. Da anni la Francia è in vendita alla finanza delle petromonarchie del Golfo Persico, cioè gli stessi soggetti che tutti riconoscono come ispiratori e generosi finanziatori dell’Isis e prima ancora di altre formazioni terroristiche. Gli sceicchi qatarioti si comprano mezza Parigi, compresa la squadra di calcio.
I governi francesi negli ultimi anni, non si sa se per colpa o dolo, hanno contribuito attivamente a minare le poche fondamenta di stabilità dell’area nordafricana e mediorientale, in stretta collaborazione con Usa e Gran Bretagna. Hanno fatto saltare Iraq, Libia e in parte anche la Siria. Anche in questo caso, non è chiaro se per colpa o dolo (ma alla luce delle recenti ammissioni di Blair si può sospettare il dolo). Vale a dire nazioni che rappresentavano un baluardo geopolitico all’avanzata del fondamentalismo e un pericoloso ostacolo per gli obiettivi strategici delle petromonarchie saudite e del Golfo (strategie che includono anche l’esportazione dell’islam in Europa attraverso flussi migratori e massicci finanziamenti a moschee e centri culturali: leggete Houellebecq invece di canticchiare Imagine di John Lennon!).
Ancora poco più di un anno fa il patetico Hollande strillava per far bombardare dalla Nato la Siria di Bashar El Assad, cioè l’unico Paese musulmano, con l’Iran, che si oppone seriamente al califfato e alle strategie delle petromonarchie. E se non si fosse messa di mezzo la Russia, lui, Cameron e Obama forse ci sarebbero anche riusciti. Al netto della propaganda occidentale, Siria, Iran e Russia sono gli unici attori internazionali che combattono concretamente il terrorismo dell’Isis. Fra l’altro versando pesanti tributi di sangue musulmano, tanto per replicare ai fallaciani in servizio permanente effettivo.
Chissà se pensano anche a questo i francesi che cantano la Marsigliese per esorcizzare il terrorismo. Se pensano a chi li ha venduti e sta continuando a vendere la loro amata patria. E chissà se ci pensiamo anche noi, fra un girotondo, una marcia a piedi scalzi e un jesuisparis su Facebook e Twitter.
@barbadilloit