Lo Stato islamico infiamma Beirut mettendo la firma sul più sanguinoso attacco compiuto in Libano negli ultimi otto anni: due esplosioni con kamikaze hanno scosso la periferia meridionale della città, roccaforte del movimento sciita Hezbollah da tre anni coinvolto nella mattanza siriana. Si contano per ora 41 morti, ma il bilancio potrebbe salire: sono stati registrati oltre 200 feriti.
La rivendicazione dell’Isis
Nella rivendicazione dell’Isis, rilanciata dal Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico, il gruppo jihadista afferma che “soldati del Califfato” hanno compiuto l’attentato a Beirut contro un raggruppamento di sciiti e apostati”. La prima detonazione è avvenuta con un kamikaze su una motobomba, la seconda con un terrorista suicida che ha colpito in un angolo tra un caffè e l’ospedale gestito dal Partito di Dio.