Che i toni a Napoli fossero diventati molto alti lo si sapeva da settimane. Bastava aprire un qualsiasi giornale (e non solo locale) o leggere qualche commento sulle pagine dei social per vedere la tensione salire. E oggi, come era facilmente intuibile, la situazione ha rischiato di diventare esplosiva. A nulla sono valsi i tentativi da parte dell’amministrazione locale, nei giorni scorsi, di far sospendere la serrata dei negozi annunciata per questa mattina da parte dei commercianti contro le zone a traffico limitato volute dal sindaco De Magistris in tutta la città.
La crisi e le difficoltà oggettive a lavorare in una situazione di disagio come quella in cui si vedevano costretti i commercianti partenopei, per i quali le limitazioni alla circolazione per le Ztl riduceva buona parte degli incassi, non ha permesso ulteriori posticipazioni e/o compromessi. E come previsto lo scontro ha rischiato di diventare molto duro. Ma gli avvenimenti di oggi sono stati un naturale epilogo di una sofferenza manifestata dai cittadini, ma sottovalutata troppo a lungo dalla attuale amministrazione. Solo pochi giorni fa in una intervista (quasi surreale) sul quotidiano la Repubblica al Sindaco, era apparso evidente il distacco tra le serie e puntuali domande della giornalista e le risposte leggere e non esaustive di De Magistris. Un distacco dalla realtà manifesto da tempo e che non era sfuggito del resto nemmeno al Pd campano che solo poche settimane fa si è rifiutato con parole chiare – “non ci interessa entrare nella tua giunta” -, giudicando non positivamente l’operato della amministrazione.
Ma quella di oggi non è la prima manifestazione contro il Sindaco. Solo una settimana fa i cittadini erano scesi in piazza chiedendo a gran voce le dimissioni di De Magistris. Una manifestazione che ha visto sfilare per le strade anche molti rappresentanti di quella Napoli radical chic che a suo tempo aveva appoggiato la sua candidatura. Da ieri, poi, è partita ufficialmente anche una raccolta firme per mandare via De Magistris e solo qualche giorno fa è stato aperto il sito www.demagistrisdimettiti.it nel quale poter firmare la petizione.
Che cosa è successo tra Napoli e l’ex pm? Troppi gli errori e le mancate promesse che gli vengono attribuite. Dalla Ztl, al lungomare liberato, all’America’s Cup, alla cattiva gestione delle emergenze (vedi gli sfollati dei crolli di alcuni palazzi della città e l’incendio doloso a Città della Scienza), alla sporcizia delle strade ai costi della spazzatura. Luna di miele finita insomma. Sono lontani i tempi del trionfo “bulgaro” di De Magistris (65,2%) che parlò di «Napoli liberata». O almeno sembrano lontani, perché in realtà non sono passati nemmeno 2 anni. La cura del “masaniello” non sembra funzionare.