Sono andati sotto il ministero per chiedere una commissione. Niente “saggi” però, per fortuna. Ma esperti contro la vivisezione sì. Un gruppo di più di duecento attivisti, coordinati dal Partito Animalista Europeo, Memento Naturae, Roma for Animals ed Istinto Animale, ha raggiunto ieri il Ministero della Salute per chiedere l’abolizione della vivisezione e presentare un documento ufficiale che propone la costituzione di una commissione di tecnici e ricercatori antivivisezionisti che, in seno allo stesso Ministero, «possano dimostrare l’indiscussa scientificità della ricerca senza animali».
Soddisfatto dell’esito dell’iniziativa Stefano Fuccelli del PAE: «Doppia vittoria, abbiamo portato in piazza molte persone ed anche ottenuto un colloquio personale con il Ministro Balduzzi dal quale siamo stati ricevuti: con lui abbiamo intavolato una trattativa concreta». Al centro della “trattativa” c’è l’abolizione totale della vivisezione, che non può non passare attraverso la validazione di metodologie alternative alla sperimentazione animale.
I metodi in questione, seppur già presenti “nella teoria”, sono privi “nella pratica” degli impulsi politici che solo il Ministero della Salute è in grado di dare. «Possiamo quindi asserire che le alternative scientifiche esistono ma non vengono utilizzate poiché non godono dell’appoggio politico necessario a farle emergere dallo stagno burocratico ed a spingerle verso la validazione» afferma Riccardo Oliva, rappresentante di Memento Naturae.
Ricordiamo a chi ci legge, a proposito, che lo stesso Centro Ricerche Tossicologiche della Menarini S.p.a, in un comunicato rilasciato in seguito alla vicenda degli otto beagle di Pomezia, aveva auspicato che venissero individuati «dalle autorità preposte test sostitutivi dell’obbligo di sperimentazione animale». Appare quindi condivisa non solo dal fronte animalista ma anche da quello dell’imprenditoria privata legata alla ricerca, la richiesta di sprone formulata ieri al Ministro Balduzzi, che essendo ulteriormente corredata dal parere favorevole di numerosi ricercatori e da innumerevoli evidenze di carattere scientifico, non può più esser ignorata dalle istituzioni politiche interpellate.