Non c’è nulla da fare: in questi giorni sembra che il mondo giri al contrario. Prima la manifestazione di un gruppo di poliziotti del Coisp accompagnati dall’eurodeputato di Fli Potito Salatto che, per avere gli onori delle cronache, solidarizza con gli assassini in divisa di Federico Aldrovandi, sotto la finestra dell’ufficio della madre. Poi gli insulti, sempre da parte del Coisp, contro il Ministro dell’Interno Cancellieri che giustamente (e finalmente!) ha aperto un’ispezione interna su chi ha autorizzato la manifestazione e su questi poliziotti che continuano a disonorare la divisa. E per finire, l’apertura di un’indagine per diffamazione e istigazione a disobbedire alle leggi a carico di Lucia Uva, la sorella di Giuseppe, morto nel giugno del 2008 dopo essere stato fermato dai carabinieri.
Come dire, oltre il danno, la beffa: il caso di Giuseppe Uva parla di possibili percosse da parte dei carabinieri all’interno della caserma e la sorella, come normale che sia, da anni combatte la sua battaglia di verità nel silenzio generale. E ora viene colpita da una denuncia per quello che ha scritto su facebook e quello che ha detto in un’intervista alla trasmissione televisiva Le Iene. Avrebbe fatto piacere vedere la stessa solerzia della Procura nel riaprire le indagini sulla morte del fratello e sentire parole chiare da parte delle Istituzioni per avere verità e giustizia.
Invece siamo ancora quel Paese dove non esiste il reato di tortura, dove le vittime della violenza in divisa vengono immediatamente screditate, dove le indagini in molti casi vengono inquinate e depistate, dove i testimoni vengono minacciati e dove nella maggioranza dei casi non si arriva neanche al processo. Oltre alla solidarietà e alla vicinanza alla famiglia Aldrovandi e a quella di Giuseppe Uva, l’unica nota positiva è l’atteggiamento del ministro Cancellieri: per l’ennesima volta si sta comportando da vero rappresentante delle Istituzioni, coraggioso e soprattutto disponibile a cercare la verità. La speranza è che riesca a scalfire e oltrepassare il muro di gomma. Operazione quanto meno complicata nel nostro Paese.
@TDellaLonga