Non si può rimanere impassibili davanti alle intimidazioni mafiose nei confronti dei giornalisti. La storia che vi stiamo per raccontare riguarda Leonardo Orlando, corrispondente da Barcellona Pozzo di Gotto – la città che richiama alla memoria della gioventù antimafia il sacrificio di Beppe Alfano – per la Gazzetta del Sud, cronista di nera e giudiziaria. La notte scorsa è stata incendiata la sua auto. Intorno all’una e trenta qualcuno ha appiccato il fuoco alla sua Ford Focus, parcheggiata sotto la sua abitazione a S.Lucia del Mela. “Orlando, originario di Novara di Sicilia, abitava lì da tempo – scrivono sulla Gazzettadesud.it – da quando conviveva con un’agente della Polizia stradale del distaccamento di Barcellona. Le fiamme, nonostante l’intervento dei Vigili del Fuoco, hanno completamente distrutto l’auto del giornalista. Subito sono scattate le indagini di Polizia e Carabinieri per far luce sulla grave intimidazione. Leonardo Orlando da anni segue per la Gazzetta del Sud le più importanti inchieste giudiziarie ed i fatti di cronaca più eclatanti. Ultimamente si era occupato dei tre omicidi commessi nel barcellonese. Quello del primo dicembre scorso di Giovanni Isgrò, assassinato in una sala da barba, del primo gennaio in un bar di Sant’Antonino dove fu freddato l’emergente Giovanni Perdichizzi ed il 4 febbraio a Montalbano dove fu ucciso il pastore Nicola Di Stefano, figlioccio del boss di Novara di Sicilia, Tindaro Calabrese. Una escalation che dimostra come gli equilibri all’interno di Cosa Nostra siano in fase di assestamento dopo le operazioni delle forze dell’ordine che hanno smantellato i clan locali ed il recente arresto del boss Filippo Barresi, dopo 19 mesi di latitanza”.
“Quando la mafia è in difficoltà alza il tiro perché ci vogliono intimorire”: E’ stato il primo commento del questore Carmelo Gugliotta all’attentato della notte scorsa. “Ma risponderemo con forza e chiarezza” ha concluso il questore. In effetti nel giro di un mese si tratta della terza intimidazione commessa nel barcellonse. Il 4 febbraio scorso era stata trovata la testa mozzata di un cavallo davanti alla casa di un maresciallo dei Carabinieri in servizio alla compagnia di Barcellona ed impegnato in importanti inchieste di mafia. Anche un avvocato ha recentemente subito un avvertimento ed ora è toccato ad un giornalista. Alla solidarietà delle associazioni di categoria dei giornalisti, si unisce quella di Barbadillo.it e di tutti i nostri collaboratori. Mai come adesso Leonardo Orlando non deve esser lasciato solo.