Dichiarazione del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, alle agenzie di stampa dopo la sconfitta dei candidati del Pd alle primarie di Genova: «Non brucia. Credeteci o no, non brucia». Pier Luigi Bersani risponde con un sorriso ai cronisti che lo incalzano. Certo, ha ammesso, «è un esito che può lasciare qualche ammaccatura però bisogna guardare avanti. E al candidato che ha vinto (Marco Doria, ndr) ora tocca farsi carico della pluralità dei contenuti».
Tra le “ammaccature”, le dimissioni dei vertici liguri del partito. «Sono gesti che aiutano la discussione, aiutano a fare il punto per poi ripartire. Ora vediamo, ci sarà il chiarimento necessario e gli organismi decideranno», ha spiegato.
Detto questo, «invito gli organi di stampa ad andarsi a vedere quante primarie abbiamo vinto come Pd, da Piacenza a Pistoia», ha esortato Bersani. Non solo. «C’è stata una grande partecipazione», ha ricordato, «la mia impressione è che in questa fase ci sia comprensione per le nostre politiche. Sono piuttosto orgoglioso di un Pd che riesce ad attivare nel Paese cose come queste, che generano anche scompensi ma sono segno di partecipazione»
Barba Translation. Soccia, ragassi, che dolore al bus del cul! Dopo Milano e Napoli ci hanno inchiappettato un’altra volta con ‘ste cavolo di primarie, boia d’un mond lader! Ma perché non sono diventato segretario ai bei tempi del centralismo democratico del Pci? E meno male che quei busoni incapaci di Genova si sono tolti di mezzo per conto loro, se no gli sguinzagliavo contro la Rosy Bindi: non siamo mica qui a dare il becchime agli uccellini! Che t’vegn un cancher, siamo solo capaci di vincere in cittadine di provincia come Pistoia e Piacenza, ma nelle metropoli son batoste ragassi! Adesso mi vado a fare una birretta giù al pub… No, tu Franceschini non puoi venire: meglio soli che male accompagnati.