Il centrodestra italiano ha finalmente il suo candidato premier: Miuccia Prada, la stilista che dopo aver fondato il movimento “EC” (Eleganza Cruda) ha messo d’accordo tutti, da Berlusconi in giù. L’unico a non averla presa bene è stato Matteo Salvini, anche perché la signora lo aveva definito «un truzzo con quelle felpe da ultrà».
Il nuovo linguaggio politico italiano parte dall’estetica, è così che Miuccia Prada sta scalando la vetta dei consensi. Matteo Renzi – «un cameriere, con quelle camicie bianche può giusto servire ai tavoli dei vertici» – si dice non impensierito. Ma la Prada rischia di essere la nuova Berlusconi, venti anni dopo, con molta più classe, e quasi un partito monarchico alle spalle. Il suo programma è da regina, con un piano quinquennale di decurtazioni fiscali, investimenti al sud, con un rinnovamento che è prima artistico e poi politico ed economico.
In tv, la signora, con molto charme macina programmi e audience, calpesta le ministre Boschi e Madia – «due shampiste vestite da primo ballo, con delle scarpe tardo adolescenziali che raccontano molto della loro inadeguatezza politica» – , a tutti appare come una imprenditrice senza nessun problema giudiziario, senza nessuna implicazione ideologica, e senza nessuna preoccupazione economica. «Voglio che l’Italia, il mio paese, che amo, torni ad essere rispettabile, torni a imperare nell’arte, nella bellezza, nell’educazione alla grandezza. In questi anni siamo stati guidati da gente che veste male, quindi pensa male, è ora di cambiare, serve eleganza cruda, serve una svolta estetica al nostro paese ».
La signora Miuccia Prada appare decisa, ora che ha preso a girare l’Italia in vespa per la campagna: “Prada veste l’Italia”, riempiendo le piazze, e conquistando anche parte della sinistra, quella che ha sempre avuto a cuore il cashmere, ma non convince Beppe Grillo che la accusa di voler solo difendere i propri interessi. Prada ha risposto: «E anche se fosse? I miei interessi hanno sempre coinciso con il mio paese, io non ho nulla da nascondere, qua ho fondato le mie aziende, qua sono nati i miei figli». E continuano a stupire le sue uscite, per nulla mediate, proprio come erano quelle berlusconiane. È una donna che piace molto, a dispetto della Boldrini – candidata premier di Sel – non ha nessuna recriminazione linguistica da fare, rispetto alla difesa delle donne «che passa per altri modi e linguaggi». E ogni sua uscita ha una star a supporto, da Elton John ad Angelina Jolie (che forse sarà ministro), ogni comizio è un evento. Ilvo Diamanti ha analizzato il suo linguaggio «a metà tra la regina Elisabetta e Anna Wintour». In realtà la Prada ha detto si avere come riferimento politico solo Nora Ephron. È atteso il confronto con Matteo Renzi che si terrà su Sky la settimana prossima.