Dolce&Gabbana non sono evasori fiscali. Lo ha stabilito la Cassazione, riabilitando dunque i due stilisti di fama internazionale, che erano finiti nell’occhio del ciclone dopo una condanna in primo grado per evasione fiscale.
I due avevano sempre respinto ogni tipo di accusa e, dopo aver avuto ragione in sede giudiziaria, hanno deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Molto probabilmente restituiranno l’Ambrogino d’Oro al Comune di Milano, civica benemerenza ricevuta nel 2009, che ora non vogliono più, visto che nel 2011 addirittura Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale, ne chiese la restituzione. Il casus belli con l’amministrazione fu una frase avventata pronunciata dall’assessore al commercio della giunta Pisapia, Franco d’Alfonso, che l’anno scorso aveva bollato i due stilisti come “evasori” a cui non concedere spazi pubblici. Frase che aveva lasciato attonito tutto il mondo della moda milanese e che aveva portato alla chiusura di tre giorni dei negozi D&G per indignazione.
Il coro di solidarietà nei confronti di Stefano Gabbana e Domenico Dolce è in questi giorni piuttosto ampio, mentre il centrosinistra milanese non si smentisce. Lo stesso d’Alfonso definisce quello dei due stilisti un atto di arroganza.