La guerra dei due Matteo: dalla Crimea, Salvini ha deciso di “esautorare” Renzi e lancia la sfida della Lega, praticamente su tutti i fronti del dibattito politico. Il leader del Carroccio, che ha incontrato anche il presidente del Parlamento russo Sergej Naryshkin, ha di nuovo battuto sulla necessità di coltivare un’alleanza politica, strategica e commerciale con la Federazione e ha incalzato il governo italiano sul tema, caldissimo, del Jobs Act e delle misure economiche annunciate per rilanciare il Paese. Non solo parole, però. Salvini ha presentato al governo russo una proposta di sospensione delle (contro)sanzioni adottate nei confronti delle imprese di Veneto e Lombardia, promuovendo, così, un accordo commerciale tra Regioni. “Siamo qui a fare il nostro Jobs Act: mentre Renzi parla di lavoro, noi siamo qui a rappresentare concretamente gli interessi di migliaia di imprese del Nord e di 12 miliardi di export italiano a rischio. Ci sostituiamo al governo Renzi, che obbedisce alle idiote decisioni di Bruxelles”, ha detto Salvini a margine del summit di Simferopoli che, nelle scorse ore, ha visto il segretario della Lega seduto allo stesso tavolo del presidente della Crimea, Sergej Aksionov, del massimo rappresentante della Duma crimeana, Vladimir Konstantinov e Oleg Belaventsev, delegato direttamente dal primo ministro russo Vladimir Putin a gestire la transizione politica della penisola.
Stoccate anche ad Alfano sul tema dell’immigrazione, in vista della manifestazione contro Mare Nostrum indetta per la mattinata di sabato prossimo. “Qua c’è una parte della flotta russa che difende i confini. Noi dedichiamo queste immagini a Renzi e Alfano, che invece usano le nostre navi per difendere gli scafisti”.