• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 20 Aprile 2021
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Libri

Libri. “Nessuna carezza” di Schiavone, romanzo antiretorico sul precariato

by Roberto Alfatti Appetiti
11 Ottobre 2014
in Libri, Scritti
0

precariaNon ci provate neanche, a parlare di romanzo sociale. Alberto Schiavone, di vedersi appuntare i gradi dello scrittore sociale, non se lo merita proprio. È uno scrittore di sentimenti, un affabulatore che ama divagare, un narratore dal tono soffice e dall’humor sottile nelle cui vene (letterarie) scorre il sangue di Knut Hamsun e Mark Twain, mica di Ignazio Silone e Pier Paolo Pasolini. “Nessuna carezza” non è un romanzo che, per dirla col critichese, affronta il tema del precariato giovanile. Non affronta, schiva. Non c’è denuncia sociale. Il tono non si fa mai cupo. I protagonisti non hanno alcuna intenzione di piangersi addosso. Conservano quel che basta della sfrontatezza dei trent’anni. Come fa il giovane scrittore piemontese, che ha studiato storia dell’arte a Bologna per adattarsi a fare il cameriere, l’autista e il libraio. Lì almeno i libri poteva leggerseli e s’è promosso scrittore. Tre romanzi, uno più bello dell’altro.

Ma che lavoro può esserci di più precario del mestiere di scrittore? In Italia non legge nessuno o quasi, gli scrittori si leggono tra loro e, il più delle volte, al di là dello scambio di faccine su Facebook, sarebbero pronti a scannarsi pur di fregarsi una qualche decina di likes, il contatto migliore, l’editor più introdotto, la casa editrice più potente. È quello che accade ai personaggi di “Nessuna carezza” (Baldini & Castoldi): per un posto fisso sarebbero pronti a uccidere il collega con il quale lavorano spalla a spalla e, intendiamoci, non stiamo parlando di lavori intellettuali o da mezze maniche. Non siamo nel noir, tuttavia, né nell’anticamera del thriller. Il linguaggio è quello della black comedy ma senza l’abusata location del call center, cui hanno attinto i nuovi registi italiani, la cui mancanza di originalità è la spiegazione più plausibile alla crisi del cinema italiano.

Schiavone spazza via il cliché del brillante laureato che combatte l’infausto destino del telefonista. Nell’Italia moderna, moderna si fa per dire, sono precari anche i giovani che esercitano le libere professioni. È l’Italia stessa a essere precaria, ma non per questo andrà a fondo. “Si facevano figli anche quando c’era la guerra”, ricorda uno dei personaggi del romanzo di Schiavone. E il protagonista, per quanto macerato dai dubbi, ne conviene. Non c’è disperazione esistenziale in “Nessuna carezza”. Non c’è lotta di classe. Non c’è un colpevole da additare e maledire – “fino a qualche anno fa avrebbero detto che sono i cinesi, a rubarci il lavoro, o gli extracomunitari” – ma tanta spietata autoironia.

I precari di Alberto riescono persino a essere felici e oggi come oggi, in questi tempi di indignazione a tempo determinato e lacrime televisive a pagamento, ridere è l’atteggiamento più sconveniente che possa esserci. Per quanto possano aver visto tramontare gran parte dei sogni dell’adolescenza, non hanno perso la voglia di vivere e superano ognuno a modo proprio la corsa a ostacoli che la vita ci pone davanti. Il datore di lavoro – un ingrosso di alimentari – si adatta, in qualche misura, a recitare il ruolo del cattivo, ma con poca convinzione. È uno sfigato anche lui, per certi versi messo peggio dei suoi sottoposti, ma lasciamo che sia Alberto a raccontarvelo. Certo, non mancano i soprusi, quelli ci sono e ci saranno sempre, ma vengono sconfitti dall’ironia travolgente di Schiavone, che non ci fa mai perdere il sorriso. Per questo è bene essere chiari: il romanzo non ha messaggi da mandare al mondo. Non si pronuncia sull’art. 18. Non troverete neanche una critica al governo, né al Jobs act del boy scout, né all’austerity della Merkel, se è la consolazione che cercate. Nelle pagine del romanzo, tuttavia, si respira un sorprendente (ingiustificabile, per i soliti soloni) quanto salutare ottimismo, una voglia di giocarsi la partita fino all’ultimo minuto. Una volta chiuso il libro e riposto nello scaffale, non rimarrete col magone ma vi verrà voglia di andare a comprare una confezione da sei di birra – citazione, vedrete, con casuale – e di riscoprire un po’ il ragazzo o ragazza che era ed è in voi, perché la vera conquista non è l’agognato posto di lavoro ma rimanere se stessi, ritrovare – in fondo alle delusioni, che pure ci sono – desideri da coltivare. Farsi trovare pronti a tutto, qualcosa accadrà.

*”Nessuna carezza” di Alberto Schiavone, pp. 174, euro 14, Baldini & Castoldi

@barbadilloit

Roberto Alfatti Appetiti

Roberto Alfatti Appetiti

Roberto Alfatti Appetiti su Barbadillo.it

Related Posts

Hölderlin, l’Heimat e le «geografie dell’altrove»

Hölderlin, l’Heimat e le «geografie dell’altrove»

16 Aprile 2021
Eurasia. Le sètte occidentali e il loro potere geopolitico nel mondo

Eurasia. Le sètte occidentali e il loro potere geopolitico nel mondo

8 Aprile 2021

Dall’euro ai bitcoin, il nuovo numero de Il Guastatore sull’economia

“Ultras Salerno. Un’altra storia”: viaggio nella comunità che si ritrova sui gradoni

Gustave Thibon, una ritrovata fonte del pensiero conservatore

Rinascere dal fango delle trincee: “Il mio cuore fra i reticolati” di Mario Carli

“La lotteria” di Shirley Jackson, musa ispiratrice di Stephen King

La lettera (di S. Solinas). Alcune (buone) ragioni per leggere “La vita quotidiana ai tempi del Coronavirus” di Del Ninno

“Viaggio tra i mistici del Giappone” di Paul Arnold fra antropologia culturale e ricerca

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e a stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Elezioni Usa: non c’è stata nessuna onda democratica pro Biden”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La monarchia inglese ha superato tutto, reggerà anche le recite di Meghan

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Destre. (di M. Veneziani). Meloni vola ma le manca classe dirigente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Neville (ex McUnited): “La Super League? Mi disgusta. Una scelta di avarizia”

Neville (ex McUnited): “La Super League? Mi disgusta. Una scelta di avarizia”

19 Aprile 2021
Il futuro dell’Africa? Passa dal ripensare un intero continente

Il futuro dell’Africa? Passa dal ripensare un intero continente

19 Aprile 2021
Sanremo e la sorprendente longevità delle note festivaliere: da Colapesce-Dimartino ai Coma Cose

Sanremo e la sorprendente longevità delle note festivaliere: da Colapesce-Dimartino ai Coma Cose

19 Aprile 2021

Ultimi commenti

  • Guidobono su Arriva la SuperLega, ovvero se i grandi club se ne vanno col pallone (e col malloppo)
  • Guidobono su L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto
  • Guidobono su 150 anni fa nasceva Guglielmo Ferrero (il geniale genero di Cesare Lombroso)
  • Enrico Nistri su Georges Bernanos, un uomo libero tra male e grazia divina
  • Enrico Nistri su L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto
  • Valter Ameglio su Manuela Lamberti: “Per (a destra) c’è bisogno di attrezzare un Arsenale delle Idee”
  • Guidobono su L’antiliberismo di Papa Francesco

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più