Un premier Narciso, che si specchia nel suo divismo e finora ha prodotto poco. In più con il sospetto che il patto del Nazareno, l’accordo Renzi-Berlusconi, abbia “stantio odore di massoneria”.
In poche occasioni il Corriere della Sera ha messo in riga un presidente del Consiglio con la puntualità di argomenti e la fermezza di Ferruccio de Bortoli sul quotidiano di oggi.
Il direttore ha definito “ipertrofica” ed “egocentrica” la personalità dell’ex sindaco di Firenze, e ha proseguito attribuendo l’aggettivo “disarmante” alla debolezza della squadra di governo (come dargli torto dopo mesi di peana per gli occhi e i vestiti e le camminate della signorina Boschi?). “La muscolarità – ha argomentato de Bortoli – tradisce a volte la debolezza delle idee, la superficialità degli slogan. Un profluvio di tweet non annulla la fatica di scrivere un buon decreto”. Conseguenza inevitabile se invece di consultarsi con intellettuali, giuslavoristi, riserve della Repubblica, si affida la propria proiezione esterna ad una agenzia pubblicitaria…
Potremmo continuare ancora, ma l’editoriale del Corsera rappresenta in pieno come il tempo concesso a Renzi per dare un segnale o una scossa all’Italia volge al termine. E per evitare un commissariamento – che de Bortoli esorcizza perché lo percepisce come una eventualità non troppo distante – non bastano le parole, né uno specchio nel quale bearsi della propria giovinezza e dell’assenza di autentici competitor.
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