“Spinta sovranista”. Si chiama così l’iniziativa che vedrà sabato scendere in piazza a Catania il Comitato Italia sovrana assieme a tutte le realtà italiane che hanno aderito all’appello. Un corteo che – come spiegano gli organizzatori – «non nasce come elemento risolutivo, bensì come principio di difesa della sovranità snocciolata in tutti i suoi aspetti: economica, energetica, politica, culturale e territoriale».
Eurocritici sì, ma con una piattaforma ampia che intende andare al di là della mera contestazione alle politiche di Bruxelles. Il quadro lo illustra Gaetano Fatuzzo, responsabile dello spazio libero Cervantes e tra i promotori del Comitato. Ma una premessa è d’obbligo: «Tra crisi economica, regime burocratico di Bruxelles e folle politica monetaria dell’euro diversi euro-entusiasti di ieri sembrano diventati di colpo, a ridosso dell’appuntamento elettorale delle Europee, euroantagonisti. L’Europa, per noi, è un orizzonte politico, culturale e sociale imprescindibile che non è certo rappresentato dalla Unione Europea».
La scelta di manifestare tutto questo dall’estremo meridione dell’Europa assume un significato ulteriore, nel momento in cui proprio questa zona è quella che più ha pagato l’austerity: «Catania si unisce alle piazze di tutta Europa che da Parigi ad Atene manifestano tutta la contrarietà a questo folle modello che sta mettendo in discussione il nostro impianto sociale, economico e culturale – spiega Francesco Chittari, un altro degli organizzatori – Scendiamo in piazza per segnare una linea di demarcazione netta tra noi e coloro che hanno messo in ginocchio l’Italia e il Sud Europa in nome degli interessi delle banche europee svendendo la nostra sovranità monetaria, pignorando case, distruggendo il lavoro e lo Stato Sociale. Ultimo esempio di grave violazione della nostra indipendenza politica è installare super-antenne come il Mous, inquinare, uccidere e calpestare ancora una volta la nostra sovranità, la nostra dignità di popolo».
Dopo la manifestazione “sovranista” sabato sarà anche occasione anche per festeggiare con un grande concerto (si esibiranno i catanesi Agere Contra, assieme ai Ddt e ai Gesta Bellica) i cinque anni di Cervantes: lo spazio non conforme nato a Catania da quando un gruppo di ventenni ha “riattivato” l’ex circolo didattico dedicandolo proprio a “Don Chisciotte” mito nato dalla penna di Cervantes. «Sono passati cinque anni da quando abbiamo occupato uno stabile lasciato abbandonato dalle istituzioni – spiegano i responsabili – e oggi più che mai l’urgenza di spazi sociali dove fare cultura, sport e politica è attuale. Urgenza dettata, oltretutto, da un deficit di rappresentanza politica che i partiti tradizionali non riescono quasi più a intercettare: siamo diventati il centro ascolto degli italiani che non intendono più restare a guardare mentre il loro Paese viene svenduto un pezzo alla volta».