Grande esclusiva per i lettori di Barbadillo. Siamo riusciti a farci rilasciare – dopo lunghe ed estenuanti trattative e a rischio della nostra incolumità – un’intervista fiume con gli alti in grado della lista politica più discussa del momento: Feudalesimo e libertà. Oscurati dai media tradizionali – a causa del loro programma radicalmente antimoderno – sul web i militanti di Fel spopolano. Ma cosa vogliono? Redimere, prima di tutto, il “volgo” dall’infezione del denaro e dalle promesse fallaci e rigenerare l’istituto del feudalesimo. Con chi ce l’hanno? L’elenco è lungo: dal “monarca” Monti al “falso imperatore” Berlusconi al “giullare” Grillo. E che dire del “tradimento” verso l’Impero attuato dal Monte dei Paschi di Siena per fare gli interessi dei privati? E dall’ira dei nostri non scappa di certo lo stesso Benedetto XVI che invece di cinguettare sull’iPad…
Conosciamo il vostro riserbo, perché avete scelto di parlare con Barbadillo?
Precisiam che noi non scegliamo niente. Lo Imperatore incarica nos de’ interloquir con chi gl’aggrada e di castigar quanti giungon alla sua Corte cum futili favelle. Magna fortuna est per Lei aver ottenuto la sua approvatione: li ultimi scrivani da noi ricevuti fecero ritorno alla lor gilda sine capo sulle spalle. Ordunque si metta comodo sullo seggiolo e ci ponga le sue quaestio, ma ponderi ogne suo vocabulo.
Ci proverà. Feudalesimo e libertà che obiettivo si pone per le prossime elezioni?
Feudalesimo e Libertà junge nello politico teatrino in uno periodo de’ magno decadimento economico, sociale et morale. Omnia solutione pria adottata s’è rivelata uno tristo fallimento. Disilluso dallo politica odierno, lo Imperatore ha quindi deciso di riprender in mano lo potere che Dio consegnò nelle sue mani. Egli si presentò in sonno a sei jovini sodali et, dopo aver riempito le lor schiene de nerbate (nel caso se lo stia chiedendo, essen fan male anco nello onirico mundo), ordino loro de abiurar alla modernità et de diffonder lo suo verbo. Detto questo, Feudalesimo e Libertà ha come unico et non negotiabile obiettivo de ripristinar li feudalia jura in tutto lo territorio italico (pria) et europeo (poscia). Ogne dì rendiam pubblici li nostri intenti et le nostre proposte di natura economica, sotziale, culturale. Lo volgo tutto ben accoglie lo nostro programma –non che c’importi una beneamata dello parere dello volgo, me est justo sottolinearlo per mostrar la forza et la justezza delle nostre idee.
Pillole dal vostro programma: contro gli aiuti alla Grecia, contro i diritti dei lavoratori, contro i maleducati in biblioteca, contro gli architetti moderni, contro i capelli rasta e gli emo. Sarà dura per voi ragazzi…
Riconosciam che lo nostro compito assai gravoso est. Lo torpore moderno presenta nobis una sotzietà in macerie, uno paese in ginocchio, uno popolo imbruttito dal vizio et dal peccato. La nostra opera non puote ch’esser la ricostrutione di quei valori, che già dallo lontano MDCCLXXXIX cominciaron a venir meno. Tuttavia noi avanziam certi, consci che Dio et lo Imperatore sunt dalla nostra parte. Le altre compagini che hanno? Lo dinaro? Le fallaci promesse? Le meretrici da mandar nello catodico scatolone ad imbonir lo sozzo et ignavo elettore? Noi non usiamo cotesti mezzucci.
Veniamo agli avversari. Che ne pensate dell’alleanza “neoguelfa” che ha Mario Monti come nuovo princeps?
Se avessimo una Marxiana concezione della historia, diremmo che quanto abbiam dinanzi est lo facto storico che si ripete in farsa. Da una parte abbiamo Monti, lo novello Francesco I di Valois, monarca assetato di potere et dinarii; dall’altra abbiamo li cani da guardia dello Papa romano, (lo novello Clemente VII) quali Piero Ferdinando Bordelli et lo indigno feudatario Cordero Luca.
Cotesta nova Lega di Cognac non ci spaventa. Già venti milia lanzichenecchi et ispanici attendon lo ordine dello nostro Imperatore per tornar a far visita alla capitolina urbe e purificar le peccaminose animae allo suo interno collo foco et colla picca. Si curi lo Pontifex de reclutar mercenari piuttosto che scribere sentenze et cinguettii nello suo Ipaddo. Allo mite cinguettio di Benedictus, noi preferiam lo fiero ruggito dello Imperatore.
Dall’altra parte, con Bersani, Vendola e Camusso, l’egualitarismo avanza…
Guai, messere a ripronunziar lo nomine de Bersani in cotesto loco, se le è cara la linguaccia! Egli est magno iettatore, il Jona de ogne bastimento, nigro felino d’ogne megera. Difficile est non porre le mani nelle tasche quando rieccheggia lo nomine suo! Per non parlar dello suo bizzarro sodale delle Apulie, quello che indossa cum orgogno l’orecchino alla guisa de’ un pirata saracino.
Lo egualitarismo est per noi la più malefica opera di Lucifero, lo suo istrumento prediletto per corrompere le deboli anime dello volgo. Ogni homine habet uno suo compito in ista terra et debe eseguirlo sine proferir parola. Qui debe laborare labora, qui debe pugnare pugna e qui debe gubernare guberna. Quando qui labora decide di gubernar la societas cade nell’anarchia et nello disurdine. Per isto motivo semo contra lo egualitarismo.
A proposito di Pd. Quanto è antifeuadale, sovversiva del sacro ordine imperiale, la deriva del Monte dei Paschi di Siena?
La vicenda dello Monte dei Paschi di Siena est lo approdo naturale di una politica que fa gli interessi delli privati et non dello Impero tutto. Nello sistema feudale lo volgo non necessita di acceder allo credito se non per piccoli prestiti, lo baratto è lo sistema di scambio più diffuso. In una economia di sussistenza lo plebeo debe manducar quel que produce non comperare demoniaci tubi catodici et altri macchinari infernali. Solamente li magni nobili necessitan di grandi prestiti per finanziar le loro campagne belliche contra li infedeli. Quello que est succeduto allo MPS non sarebbe accaduto in una economia di codesto tipo, sine libero commercio, tituli tossici et banche private.
Se vi dico Grillo?
Giullare di corte que, stufo di esibirsi in uno mondo sine Re et Signori da rallegrar, si è dato alla politica et spinge lo volgo contra li muderni gubernanti. Dietro allo suo riprovevole et vil linguaggio non vi è ninguna propusta o solutione generale et definitiva allo degrado morale et politico que imperversa sulla piatta terra di Dio. Que torni dunque a far lo buffone presso qualche nobil casata o venga immediatamente messo alla gogna pelle sue sovversive et eretiche idee!
E Ingroia?
Elli est uno Magistratus rinnegato, un capo volgo come tanti nella historia: da Spartaco, a Robespierre passando per Thomas Muntzer. Pur apprezzando lo suo rigor morale e lo suo justitialismo non possiamo que ripudiare lo suo egualitarismo.
Anche Feudalesimo e libertà ha fatto le liste con il Porcellum. Chi sono i candidati che verrebbero eletti?
Sarebbero tanti. Ne elenco justo IV: Guglielmo di Uallas, condottiero scozzese et eroe popolare che guidò i suoi connazionali alla ribellione contro l’occupazione della Scozia da parte degli Inglesi. Giacomo Sciarra colonna, schiaffeggiatore di Papi et eroe ghibellino. Tenne prigioniero Bonifaccio VIII durante “l’Oltraggio di Anagni”. Giovanna D’Arco, pulzella d’Orleans, devota cattolica et strenua avversaria delli Anglicani barbari d’oltremare. Pietro d’Amiens, melior gnosciuto como Pietro l’Eremita. Predicatore et promotore della prima Crociata dotato di magno charisma, vestito di soli stracci esercita un’influenza enorme sulla folla.
Al primo consiglio dei ministri che cosa farete?
La ringratio per codesta domanda. Assieme allo Imperatore abbiamo stilato uno decalogo:
I. Abolizione della carta costitutionale, dello parlamento, dello guberno et creatione di un consiglio di corte que coadiuvi lo laboro dello Imperatore.
II. Abolizione della pruprietà privata e ripristino della proprietà imperiale della gleba.
III. Reintroduzione delli tituli nobiliari e degli ordini cavallereschi.
IV. Distruzione delli macchinari industriali et delli loro prodotti (macchine, elettrodomestici etc)
V. Avvio di una campagna di spopolamento coatto delle Urbe
VI. Chiusura delle fruntiere e reintrodutione dei dazi
VII. Abolizione delli moderni codici legislativi et introduzione della Santa Inquisitione e delli Magistrati Imperiali per punire li peccatori.
VIII. Spostamento della sede Imperiale ad Aquisgrana e dello papato ad Avignone
IX. Abolizione delle spese statali superflue (sanità, scuola, welfare state) e concentramento delle risorse imperiali pella riconquita della Terra Santa, pella difesa delli confini et pella costrutione di cattedrali et manieri
X. Preparatione di uno grande torneo d’arme que richiami cavalier da ogni contrada dello Impero
Un appello finale.
Umili plebei, così come lo Imperatore est semper prodigo di riconoscentia verso li suoi sudditi fedeli, così est spietato contra quelli que non rispettan lo suo volere. Lo 24 Febbraio andatate a votare FeL et l’indomani forse lo vostro capo poggerà ancora sullo collo.Viva il FeudalesimoViva il nuovo Sacro et Romano ImperoViva la lista Feudalesimo e Libertà.