L’onda bleu (targata Marine ma anche gollista) si abbatte in Francia. Il Front National conferma un inizio di radicamento conquistando 14 municipi mentre rilevante è l’affermazione del centrodestra dell’Ump che ha approfittato del malcontento popolare legato alla presidenza di Hollande e alle proposte economiche del Partito socialista (che arretra in quasi tutte le città).
Se Parigi rimane a sinistra e Avignone (dove è stata in atto la protesta contro l’avanzata del Fn da parte degli organizzatori del Festival della cultura) non passa al Front National, tutto il resto è passato all’opposizione (Saint-Étienne, Nimes, Nevers, Pau, Perpignan, Fécamp, Reims, Quimper, Limoges, Roubaix, Angers, Belfort, Anglet, La Rochelle, Brive-la-Gaillarde e Tolosa, la quarta città di Francia).
Il Front national ha confermato la crescita affermandosi in ben tredici città al secondo turno. Il partito di Marine Le Pen – che, ricordiamo, ha presentato candidati solo in 600 su oltre 36.000 comuni – ha conquistato due città di grande dimensione, Frejus e Beziers (con Robert Ménard il fondatore di Reporter senza frontiere), insieme a Beaucaire, Mantes la Ville, Hayange, Vllers-Cotterets e Cogolin Le Luc,il 7° settore di Marsiglia e Le Pontet (più tre altre città che hanno visto la vittoria dei candidati della “Lega del Sud” sostenuti dal Fn). A queste occorre aggiungere Henin-Beaumont, guadagnata al primo turno. Raggiante il leader ai microfoni: «Da oggi siamo il terzo grande partito nel Paese». Lo sfondamento nel territorio «è nuova tappa per il Front national, che potrebbe raggiungere i 1.200 consiglieri municipali». Il movimento non riesce invece a conquistare, tra gli altri, Perpignan e Forbach.
In termini assoluti la tornata amministrativa ha un vincitore, l’Ump, il partito di centrodestra. Il risultato delle municipali fa esaltare il segretario dell’Ump Jean-Francois Copé, che ha parlato di «una grande onda blu»: È «la prima grande vittoria dell’Ump in una elezione locale, il primo partito in Francia ora è l’Ump». Tra le città golliste si conferma Marsiglia, dove Jean-Claude Gaudin ottiene il quarto mandato con il 42,6% dei voti, contro il 30,2% dello sfidante socialista, Patrick Mennucci.
Dal punto di vista politico il secondo turno delle elezioni comunali consegna diverse chiavi di lettura. Di certo rappresenta una netta bocciatura della prima stagione del governo Hollande (si parla di un rimpasto imminente dell’esecutivo e del rientro in campo di Segolene Royal). Ma è altrettanto chiaro come questo voto sia stato influenzato anche dalla politica europea (mancata) del capo dell’Eliseo. È qui che si innesta la sorprendente crescita anche territoriale del Front National: un’avvisaglia di ciò che potrà avvenire a maggio con i lepenisti in corsa per diventare prima forza transalpina.
L’inefficacia del fronte repubblicano
Alle presidenziali e alle politiche aveva funzionato. Stavolta no. Il fronte repubblicano inteso come alleanza forzata tra gollisti e socialisti per scongiurare la vittoria dei municipi da parte di candidati frontisti non ha esercitato alcun appeal tra gli elettori: una parte rilevane della Francia popolare ha scelto la fiamma della Le Pen come interlocutore privilegiato per combattere la crisi economica e le ricette degli euroburocrati di Strasburgo.