Bella, misteriosa, ammaliante. Una delle poche attrici italiani che potrebbe, solo volendo, essere una diva. Francesca Neri, è nata a Trento il 10 febbraio e ha appena festeggiato i cinquant’anni. Dagli esordi con il produttore barese Domenico Procacci ne “Il grande Blek”, passando per “Le età di Lulù di Bigas Luna, fino alla attuale avventura da produttrice cinematofrafica, la Neri ha vissuto intensamente la sua carriera.
In una recente intervista ha rivelato di essere figlia di esuli istriani, costretti a lasciare la propria terra natia per ricercare la libertà nei confini italiani: “Mio padre, istriano, era uno dei tanti profughi fuggiti dal comunismo jugoslavo di Tito. La famiglia finì prima in Liguria, poi in Trentino”.
La sua bellezza ha generato infiniti paragoni. Ma quello che colpisce la Neri è l’essere paragonata ad Alida Valli, sublime attrice nata italianissima a Pola, nel 1921. “Quando mi dissero che ero l’erede di Alida Valli – ha commentato l’artista trentina, riconoscendo la grandezza della collega che ha recitato anche con Alfred Hitchcock – ridevo: in una cosa forse s’, nelle comuni origini istriane”.
In queste giornate di doloroso ricordo dell’esodo istriano-dalmata e della tragedia etnica delle foibe, ci sarebbe piaciuto ascoltare da parte della Neri espressioni di solidarietà nei confronti dell’artista Simone Cristicchi, in grado di raccontare con delicatezza e incisività, il dramma di tanti italiani di dimenticati con l’opera “Magazzino 18”. Quel dramma vissuto anche dalla famiglia Neri.
Cara Francesca, come recita una canzone antica che avrebbe emozionato tuo padre, in Istria e Dalmazia “non ti sembri strano anche le pietre parlano italiano”.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=5JkTATKnqmw[/youtube]
info@barbadillo.it