A poche ore dal pronunciamento della Corte suprema dall’India arriva una nuova indiscrezione giornalistica: i magistrati non applicheranno per i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre la legge contro la pirateria (Sua Act), che contempla anche la condanna alla pena di morte. Lo riferisce il sito dell’emittente indiana Ndtv.
Il mese scorso il ministero dell’Interno aveva dato alla Nia, la polizia investigativa a cui vengono affidati i casi di terrorismo, il permesso di incriminare i due fucilieri italiani sulla base della legge anti-terrorismo ed anti-pirateria. Ma ora, si legge sul sito dell’emittente televisiva, «la decisione è stata revocata». Verrebbe così premiata la posizione del ministero degli Esteri, contrario sia alla pena di morte che al ricorso alla legge anti-terrorismo, e sarebbe stata accolta la richiesta dell’Italia.