C’è un dibattito intellettuale più vivo sulla rete che sui media tradizionali: riguarda la progressiva cessione di centralità dei diritti collettivi (lavoro, salute, diritto al futuro, ambiente e paesaggio) rispetto alla tenaglia dei diritti civili, per i quali non è utile l’ideologia ma basterebbe una modifica del codice civile.
In controtendenza arriva la presa di posizione del filosofo Diego Fusaro, non nuovo ad analisi politicamente scorrette. Il pensatore piemontese, allievo di Costanza Preve, scrive rivolgendosi al presidente della Camera Laura Boldrini: “Sessismo, antifascismo, lotta contro lo squadrismo: quanti alibi, signora Boldrini, per poter essere volgarmente apologeti della finanza, del capitale e delle banche che stanno portando alla rovina del nostro popolo. Quanta foga nel denunciare tutte le violenze che non siano quelle silenziose dell’economia e del mercato”.
Da qui l’individuazione del pensiero unico da contrastare e una chiara critica a Sinistra e Libertà, che non si schiera mai contro gli eccessi del turbocapitalismo: “Il manganello oggi – aggiunge Fusaro – ha cambiato forma, ma si fa ugualmente sentire: si chiama violenza economica, taglio delle spesa pubblica, precariato, rimozione dei diritti sociali. E’ un vero peccato, signora Boldrini, che lei e il suo risibile partito non diciate nulla contro questo manganello, non meno odioso di quello precedente”.