I Forconi cambiano passo e iniziano a delineare il proprio programma politico dopo la prima fase spontaneista. Ecco un sunto degli indirizzi del movimento di protesta: blocco delle procedure esecutive di Equitalia, riapertura dell’accesso al credito per tutti i settori attraverso un fondo di garanzia da parte dello Stato, difesa del made in Italy “massacrato”.
Le ha presentate a Bari uno dei due coordinatori dei Forconi, Mariano Ferro, imprenditore agricolo di Avola, in provincia di Siracusa, che ha partecipato al presidio dei militanti dinanzi alla sede di Equitalia. “Stiamo percorrendo l’Italia con la nostra protesta – ha detto Ferro – prendendo anche le distanze dalla frangia che voleva “infiltrarsi”; cerchiamo di farlo in modo pulito e democratico, ma se il Governo non ci ascolta – ha annunciato Ferro – qualcosa avverrà. I cittadini non hanno più forza per reagire, allora chiederemo ai sindaci, tramite i prefetti, di convocare consigli comunali aperti per capire il loro orientamento nei confronti di chi non potrà pagare la Tares”.
Il movimento dei Forconi, dopo il clamore dei blocchi stradale e il flop della manifestazione a Roma (a cui ha preso parte solo uno spezzone dei comitati regionali), ha adesso necessità di proporsi con maggiore chiarezza, soprattutto sul piano delle iniziative da prendere nei confronti della politica. E non è da escludere che qualche leader possa essere tentato dal salto nei partiti, con le europee imminenti…