• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
venerdì 20 Giugno 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Esteri

Il ritratto. Se ne va Mandela icona pop di una rainbow nation mai nata

by Redazione
6 Dicembre 2013
in Esteri, Personaggi
0

mandelaPer Clint Eastwood – suo grande estimatore – fu Invictus, il padre carismatico del nuovo Sudafrica che, proprio come la squadra di rugby degli Springboks (orgoglio ai tempi dei bianchi afrikaner) avrebbe vinto proprio perché avrebbe superato gli odi e la discriminazione. Quella squadra di rugby il miracolo lo fece davvero: battere gli All Blacks ai mondiali del 1995 e rappresentare da quel momento tutti i sudafricani, neri e bianchi che fossero.

Dal punto di vista politico, però, il grande progetto di Nelson Mandela, la Rainbow nation, non si è realizzato. Il Sudafrica, oggi, è un’altra cosa rispetto all’idea di nazione multiculturale teorizzata dal suo primo presidente di colore che è morto ieri a Johannesburg: è una nazione non pacificata, con una classe dirigente corrotta, un Paese dilaniato poi da un tasso di Aids che è stato sottovalutato dai governi, come ha confessato Mandela. Stesso discorso in termini di sviluppo economico: basta citare che nel secondo trimestre del 2013, i disoccupati in Sudafrica sono 4,7 milioni, circa un quarto della forza lavoro. Non a caso l’inquietudine con cui i suoi affezionati hanno vissuto gli ultimi anni di un leader ormai politicamente inattivo dimostrano come il Paese sia in preda all’incertezza rispetto alle altre potenze del Brics.

mandelaDi tutto ciò, però, i grandi media sembrano tenere poco conto. Questo perché Nelson Mandela è rimasto l’unica icona pop del mondo uscito dalla Guerra Fredda. Un’icona, quindi, riconosciuta di per sé più che per la sua storia (lo si capisce anche dagli strafalcioni sui titoli di alcuni giornali on line: c’è chi lo ha chiamato «il padre dell’Apartheid»). La potenza mediatica delle immagini del leader liberato e prima ancora la forza del suo discorso nel processo che lo ha accompagnato verso ventisette anni di reclusione lo hanno reso l’idolo moderno che oggi campeggia sulle pagine di tutti i giornali e i siti del mondo. Una figura che è stata innalzata urbi et orbi per aver sconfitto quel segregazionismo che – è bene ricordarlo – negli Stati Uniti è stato abolito solamente negli anni ’60.

Ad andare più in fondo, però, emergono i chiaroscuri non solo dell’uomo (non ha mai sconfessato l’uso della violenza per ottenere diritti politici, così come hanno fatto discutere, poi, le relazioni internazionali con gli scorrettissimi Gheddafi, Fidel Castro e Saddam Hussein) e le prove non brillanti dell’amministratore, ma anche quelli di una nazione lacerata da una guerra civile sommersa dopo la fine dell’Apartheid che ha provocato violenze contro la popolazione bianca (il 66% di attacchi alle fattorie è a danno di queste), violenze diffuse tra i neri stessi (un numero elevato di stupri) e poche conquiste in termini di progresso e aperture partecipative per le masse (non a caso la nazione è retta dalla stessa coalizione dal 1994).

Certo, l’idea di Mandela di mettere in campo la “commissione per la riconciliazione” tra le diverse etnie dopo la fine dell’apartheid che lui ha combattuto – e che probabilmente ha evitato l’esplosione massiccia del conflitto etnico – resta un’intuizione che dovrebbe far riflettere ancora oggi gli stati occidentali. Anche per questo è stato insignito del premio Nobel per la Pace: per una capacità politica e culturale che è andata oltre i risultati oggettivi.

@barbadilloit

Redazione

Redazione

Redazione su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

Globalia. L’aggressione all’Iran che Trump subisce per salvare Netanyahu

Globalia. L’aggressione all’Iran che Trump subisce per salvare Netanyahu

19 Giugno 2025
Iran (di A.Negri). All’Ayatollah Khamenei e ai Pasdaran le leve del potere economico

Iran: teocrazia sì, ma fino a un certo punto

19 Giugno 2025

Riviste. Analisi di “Eurasia”: dai “tre fronti” alle nazioni “nel mirino dell’Occidente”.

“Limonov incoraggiava Putin a intervenire nell’Ucraina orientale già nel 2014”

Trump vs. Harvard ovvero selezionare élite un po’ meno ingiuste

Polonia, il sovranista Nawrocki eletto presidente. L’11 giugno voto di fiducia sul premier Tusk (Ppe)

Globalia. L’isola di Cipro strategica per gli equilibri del Mediterraneo

Kosovo. La cooperazione piemontese riapre l’antica cantina cristiano-ortodossa Velika Hoča

Santa Sede armistiziale per l’Ucraina? Leone XIV ci spera ancora

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

L’intervista. Veneziani: “Riparto da ‘Anima e corpo’ per riannodare le radici della politica”

Veneziani: “La destra di governo demolisca le egemonie e liberi la cultura”

19 Giugno 2025
Globalia. L’aggressione all’Iran che Trump subisce per salvare Netanyahu

Globalia. L’aggressione all’Iran che Trump subisce per salvare Netanyahu

19 Giugno 2025
Iran (di A.Negri). All’Ayatollah Khamenei e ai Pasdaran le leve del potere economico

Iran: teocrazia sì, ma fino a un certo punto

19 Giugno 2025

Ultimi commenti

  • pasquale ciaccio su Globalia. L’aggressione all’Iran che Trump subisce per salvare Netanyahu
  • Guidobono su I venerati maestri, la vignetta su Bobbio e Del Noce (visti da Giorgio Betti)
  • enrico su I venerati maestri, la vignetta su Bobbio e Del Noce (visti da Giorgio Betti)
  • Guidobono su “Twin Peaks” di David Lynch: i delitti borghesi degli Usa periferici
  • Guidobono su Le Parigi di Pierre Drieu La Rochelle, città che narra vita e morte dello scrittore solitario
  • Guidobono su I venerati maestri, la vignetta su Bobbio e Del Noce (visti da Giorgio Betti)
  • Lino Ulderico Cavanna su Addio Romana Cavanna: dal ’45 seppe piegare ogni avversità

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più