Stare su nei sondaggi di gradimento al Front National non basta. Per questo motivo in questi giorni è stato presentato il progetto della coalizione “eurocritica” che verrà. A Strasburgo infatti è avvenuta la presentazione del gruppo che vede uniti appunto il Front National di Marine Le Pen, l’Fpö austriaco, il partito belga Vlaams Belang e con tutta probabilità anche la Lega Nord. L’obiettivo, ambizioso, è quello di formare un gruppo parlamentare con una piattaforma politica comune in termini di crisi economica, immigrazione, e disoccupazione. Opinione diffusa tra queste forze, infatti, è che il dibattito sulla crisi vada esportato necessariamente all’interno di un contenitore che interloquisca direttamente con l’Europa su cui si manifesta tanto scetticismo: per fare questo occorre portare la protesta nazionale all’interno dell’europarlamento.
Marine Le Pen tutto questo lo ha rilanciato chiaramente: «C’è stato un furto di sovranità e gli unici che vogliono restituire questa sovranità ai popoli sono i patrioti europei». «Abbiamo la speranza di creare un gruppo al Parlamento Ue», ha aggiunto Le Pen, «lo status di “non iscritti” è da mezzi deputati, avere un gruppo ci dona i mezzi per agire in maniera più efficace». Nel suo discorso è tornato poi il tema dell’Europa federale: «I nostri paesi hanno fatto molto meglio in passato, e saranno in grado di fare anche meglio in futuro, solo lavorando fianco a fianco, ma liberamente. Bisogna restituire agli stati la loro sovranità, vale a dire la libertà di decidere del proprio destino come credono».
Se l’ipotesi del gruppo nasce dall’iniziativa di tre forze politiche, la volontà è quella di allargarsi includendo anche la Lega Nord italiana, i Democratici Svedesi e il Partito della Libertà olandese. Forze che in questi anni hanno condiviso alcune battaglie ma che non hanno rappresentato un blocco unico (esistono due gruppi Alleanza Europea per la Libertà e Gruppo Europa per la libertà e la democrazia) anche perché, nell’ultima legislatura, diversi errori e incomprensioni – vedi anche l’implosione dell’esperienza del gruppo Identità Tradizione Sovranità – hanno frammentato l’opposizione “nazionale” all’Ue.
Obiettivo nell’obiettivo sarà allora quello di trovare una sintesi tra movimenti che, in ogni caso, non nascondono di mettere al primo punto l’interesse nazionale; così come un’evoluzione dei programmi (come sta facendo il Fn in economia e in geopolitica) che vada oltre la mera contestazione. La crisi economica – che si manifesta ormai trasversalmente – ha suscitato insomma in tutti questi soggetti la consapevolezza che sarà a Bruxelles che si giocherà una partita che interesserà tutti. Per questo motivo, secondo Le Pen e soci, è necessario portare l’affermazione dai rispettivi parlamenti a livello europeo, dove sono necessari 25 deputati eletti in almeno un quarto degli Stati membri dell’Unione Europea per la formazione del gruppo.