Raramente i sequel catturano l’attenzione della critica molto più dei primi film. Ma per questo nuovissimo lavoro, la metamorfosi della giovane attrice Jennifer Lawrence è terminata: nel primo Hunger Games che l’ha lanciata sul grande schermo, mai nessuno le avrebbe dato l’Oscar nonostante le critiche positive ricevute. Poi successe che un anno fa l’Oscar ci scappò davvero per la 22enne del Kentuchy che convinse tutti con la sua interpretazione magistrale in “Il lato positivo”.
Il suo nuovo film, presentato fuori concorso tra i big play, al Festival Internazionale del cinema di Roma, è ”Hunger Games: La ragazza di fuoco” di Francis Lawrence, in cui la Lawrence recita insieme a Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Sam Claflin, Jena Malone, Stanley Tucci, Donald Sutherland. Il film uscirà in Italia il 27 novembre, e in anteprima al Lucca Comics il 3 novembre, solo allora avremo qualche cifra in mano. Il primo ”Hunger Games” costato 78 milioni di dollari ne ha incassati 691 in tutto il mondo. Rivedremo Jennifer, attrice autodidatta giovanissima, anche, a proposito di fumetti, in ”X-Men – Giorni di un futuro passato” sempre nei panni della all-blue Mystica, ruolo per cui l’attrice recitò completamente nuda, e nei prossimi due ”Hunger Games – Il canto della rivolta” parte 1 e parte 2. Volendo evitare spoiler, però, vogliamo citare alcune faq de “La ragazza di fuoco” che è possibile rinvenire nel libro che ha ispirato il film. Innanzitutto i personaggi. Ognuno di loro è particolare, ha un proprio carattere e un determinato modo di pensare e di agire. Katniss e Peeta li abbiamo già conosciuti in “Hunger Games” ma, mentre la prima si riconferma come l’umile e testarda eroina del primo libro, ciò non avviene per il ragazzo. Infatti ci troviamo davanti un Peeta cresciuto, più maturo, più forte e senza dubbio meno ingenuo Gale, di cui la Collins, autrice del romanzo, ci parla in modo più approfondito in questo secondo capitolo della saga. Forte, coraggioso, impulsivo ma con la testa sulle spalle, ribelle e mosso da un fortissimo desiderio di libertà. Gale ha dei valori, degli ideali, e si batte per essi. Riprende ovviamente la storia del primo libro di Suzanne Collins, già divenuto un best-seller in America, dove la protagonista, sempre la sedicenne Katniss Everdeen, vive nella terra di Panem’, divisa in Distretti e governata da un regime totalitario con sede a Capitol City. In seguito ad un passato tentativo di rivolta, ogni anno da ciascun distretto vengono scelti un ragazzo e una ragazza per partecipare agli Hunger Games, un combattimento mortale trasmesso in televisione.
La Collins ha dichiarato che l’idea per Hunger Games è stata conseguenza di un momento di zapping televisivo con richiami catodici alla guerra del Vietnam ma molti sono i tributi al mondo antico ellenico come quello di Teseo e del Minotauro. In effetti il parallelismo tra epica e fantascienza convince. John Carter insegna. L’autrice stessa ha coadiuvato la stesura della sceneggiatura in entrambi i film per assicurarne la fedeltà dell’adattamento cinematografico. Ma senza svelare altro della trama, sono tre le chiave di lettura del libro/film che si incastonano sulle nuove sfide che il Governo tiranno lancerà ai suoi “tributi” (i nomi dei “giocatori”): la ribellione allo Stato tiranno, l’amore immaturo che fa da sottofondo (vedi la bellissima colonna sonora firmata dai Coldplay, Atlas), e il viaggio per riscoprire sé stessi magari anche, maturando in itinere. Ultima sinossi è sicuramente la lotta, tema che tiene insieme i pezzi del film, spesso arricchiti da un pathos drammatico e shakespeariano. Merito anche di una giovane attrice che ha già ottenuto tutti i riconoscimenti possibili. Chissà se questo nuovo “game” se lo godrà come bis. Alla Roma Imperiale l’ardua sentenza…