• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
domenica 26 Marzo 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cinema

Sfiorando il Muro, un film che evita di raccontare la morte di Mazzola e Giralucci

by Maurizio Cabona
11 Settembre 2012
in Cinema
0

Aveva tre anni Silvia Giralucci nel giugno 1974, quando le assassinarono il padre Graziano, ventinovenne, nella sede della Federazione del Movimento sociale italiano a Padova; con lui cadde anche il custode della sede, Giuseppe Mazzola. A sparare furono brigatisti rossi, poi condannati. Ma nei mesi successivo al duplice omicidio la stampa per la quale i brigatisti dovevano essere solo neri, optò per il “regolamento di conti tra fascisti”. Anche dopo, l’ombra della strage di piazza Fontana, a Milano, sommata a quella della strage di piazza della Loggia, a Brescia, gettò un’ombra sulla vicenda patavina, perché si volle ipotizzare che i brigatisti rossi avessero ucciso da giustizieri.

Così Silvia Giralucci arrivò alla prima comunione, nella primavera 1979, quando i muri grondavano la vernice delle scritte reclamanti libertà per “gli arrestati del 7 aprile”, si sentì figlia di un morto minore. Peggio: di un morto imbarazzante. Erano vari anni, del resto, che cortei dell’ultrasinistra scandivano “uccidere un fascista non è reato”. E che anche militanti della sinistra uniti nel rito del 25 aprile (1945) ripetevano in coro “piazzale Loreto, piazzale Loreto”, litania che solo a una bambina poteva parere la richiesta di un’indicazione topografica.

Ora Silvia Giralucci ha quarantuno anni. Non avendo quasi conosciuto il padre, avendo soprattutto patito del fatto che di lui fossero solo i missini senescenti a ricordarlo, lei s’è portata addosso per decenni una condizione di esule in patria. Il dolore non ha fatto di lei una vestale del Msi di allora, tanto meno di una delle forme della malinconica diaspora di quel partito. Anzi, ha imparato dal suo mestiere – è giornalista – che i morti che non contano si possono celebrare solo grazie ai non-morti che contano. E così ha costruito in una prospettiva socialdemocratica il documentario, Sfiorando il muro (quello del silenzio), presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia.

Il 2 agosto il Giornale titolava un articolo sul documentario: “Quel film scomodo sul delitto Giralucci”. In realtà il film scomodo non è, anzi è comodo per mostrare la saggezza dell’attuale sindaco di Padova. Il problema del film, rispetto a quel titolo di quotidiano, è di non essere un documentario sul delitto Giralucci: di lui si vedono solo le foto sulle pagine del Secolo d’Italia dell’aprile 1974. E un titolo – in occasione dei suoi funerali – ben più centrato: “Né oblio, né vendetta”. In questa chiave può essere guardato Sfiorando il muro, che prende le distanze dal culto funebre dei camerati postumi di Graziano Giralucci.

Silvia Giralucci si riconosce invece nel recente omaggio al padre reso dal comune patavino in occasione della recente cerimonia in via Zabarella, davanti al portone della sede missina di allora. Poche ma sentite parole: “Graziano Giralucci appartiene alla storia d’Italia”. La storia della nazione, non della fazione. Per arrivare a questo, però, Sfiorando il muro omette di raccontare il caduto per concentrarsi sul clima politico di allora. Insomma, nelle immagini d’epoca non si vedono né le vittime, né i boia. Si vedono pochi sprazzi di disordini. Riemergono invece reduci proprio delle fazioni, che non ricordano con rabbia, come sarebbe piaciuto a John Osborne: ricordano con mestizia, specie Stefania Paternò, i cui grandi occhi, allora i più belli di Padova, oggi versano lacrime, detestando lei ormai cose che sono state, ma che non erano inevitabili.

Per Silvia Giralucci, insomma, gli eroi della Padova anni ’70 non sono il padre Graziano e Giuseppe Mazzola: sono solo vittime incolpevoli, vittime per caso fino a diventare vittime diafane. Gli eroi sono altrove: un professore di psicologia militante del Pci recentemente scomparso, allora picchiato dagli energumeni dell’Autonomia; un magistrato d’ispirazione “democratica”, autore del teorema che univa Autonomia e Br; e un militante passato dall’Autonomia alla Cgil, a rischio – sempre allora – della vita. Tutte figure che entrano nella cronaca almeno quatto-cinque anni dopo l’assassinio di Graziano Giralucci e che non sono connesse all’arresto dei sicari che gli spararono.

Sfiorando il muro è solo una catarsi per l’autrice. Nulla di male, tutto di lecito e giustamente la Mostra 2012 lo ospita. Ma è come se, nel 1962, la Mostra avesse accolto un ipotetico documentario del figlio di Giacomo Matteotti (o di Giovanni Amendola o della vedova di Piero Gobetti…) non tanto sulla figura del morto e sulle responsabilità degli assassini, quanto su un professore, un magistrato e un sindacalista vissuti nella stessa città e nella stessa temperie storica. Sarebbe sembrata un’esigua giustificazione.

Maurizio Cabona

Maurizio Cabona

Maurizio Cabona su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

“Vaincre ou Mourir”, il successo del film sul genocidio in Vandea

“Vaincre ou Mourir”, il successo del film sul genocidio in Vandea

6 Febbraio 2023
Silenzi potenti e sogni ne “Le otto montagne” (per perdersi tra le vette)

Silenzi potenti e sogni ne “Le otto montagne” (per perdersi tra le vette)

27 Gennaio 2023

“Babylon” ovvero Hollywood tra inferno e paradiso

“Mi sono sempre sentito un socialista di destra”. Così parlò Lando Buzzanca

Perché il film su Marilyn (“Blonde”) non piace al pensiero unico

“Avatar, la via dell’acqua”, la rivincita di Georges Melies

Giornale di Bordo. E il Merlo Maschio (il patriota Lando Buzzanca) volò in Cielo

Il racconto. Julien Sorel, Bel Ami, Clyde, mercenari di amori

Il cinema inglese da Ken Loach a Skyfall

Più letti

  • L’intervista. Cabona: “Sigonella? Craxi con ‘no’ alle ingerenze Usa voleva chiudere il dopoguerra italiano”

    Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “La questione identitaria e la modernità”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • StorieDi#Calcio. Pietro Michesi il romano de Roma che castigò la Lazio (col Catanzaro)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Giornale di bordo. Fenomenologia di Elly Schlein (farà del Pd un partito radicale di massa)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Elly Schlein e il retroterra dell’ideologia marxista

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Paolo Colli

“Vi racconto Paolo Colli icona dell’ecologismo identitario”

25 Marzo 2023
Alain de Benoist

“Memoria viva”: il cammino intellettuale di Alain de Benoist

24 Marzo 2023
Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

23 Marzo 2023

Ultimi commenti

  • Internazionale Milano su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica
  • Pruzzo su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione
  • giovanni su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione
  • Valter Ameglio su Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù
  • Francesco su Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più