La stagione di Formula 1 più lunga della storia, con i suoi 24 Gran Premi, comincia da Sakhir, alla periferia di Manama, la capitale del Bahrain.
La ventesima edizione del Gran Premio del Bahrain, in notturna, si corre di Sabato, in ossequio al Ramadan (che inizierà il prossimo 10 Marzo).
Il circuito, lungo 5412 metri, conta 15 curve (tre le zone DRS) ed è particolarmente gravoso per gli pneumatici. Per questo, la Pirelli sceglie le mescole più dure del lotto: la C3 (Soft), la C2 (Medium) e la C1 (Hard).
Le prove libere
Nelle FP1 del giovedì c’è subito la sorpresa di Daniel Ricciardo, primo con la Racing Bulls (fino all’anno scorso iscritta come AlphaTauri), in 1’32”869 (Soft).
Il pomeriggio, nelle FP2, il primato è di Lewis Hamilton su Mercedes, in 1’30”374 (Soft), mentre il venerdì mattina, le FP3 sono appannaggio di Carlos Sainz, col tempo di 1’30”824 (Soft).
Le qualifiche
Le prime prove cronometrate del 2024 si aprono con una “conferma”, quella del primato di Sainz, al vertice della Q1, col riferimento di 1’29”909 (Soft).
Leclerc alza l’asticella nella Q2: l’1’29”165 del monegasco (Soft) è addirittura il giro più veloce di giornata, non fosse che si trattasse della manche mediana.
Nella decisiva Q3, infatti, Max Verstappen è dapprima il poleman provvisorio col tempo di 1’29”421 e poi conquista la pole position, migliorandosi fino a siglare il tempo di 1’29”179 (Soft).
Alle sue spalle – in 1’29”407 – Leclerc, poi George Russell, Sainz, Sergio Perez, Fernando Alonso, Lando Norris, Oscar Piastri, Hamilton e Nico Hulkenberg, ottimo decimo con la Haas.
La gara
Tutti i piloti cominciano il Gran Premio con le Soft, le gomme più morbide.
Allo spegnimento dei semafori, Leclerc prova a sfruttare la scia del capofila Verstappen, arrivando ad affiancarlo in prossimità della prima frenata; l’olandese però, favorito dalla traiettoria, riesce a proteggersi. Sainz, al contrario, si fa scavalcare da Perez.
A centro gruppo, Nico Hulkenberg (scattato decimo) tampona Lance Stroll, rompendo l’ala e spedendo il canadese dell’Aston Martin in fondo al gruppo.
Non va meglio a Leclerc, ostacolato fin dall’inizio da un problema all’impianto frenante: al giro 3, in curva 4, il monegasco non può difendersi da Russell, che lo sorpassa all’esterno.
Poi, quattro giri dopo, blocca l’anteriore sinistra alla curva 10 e apre le porte a Perez, che completa la manovra lungo il rettilineo successivo.
Leclerc perde anche la quarta posizione nei confronti di Sainz (giro 11), abile ad affondare il sorpasso all’interno della curva 1.
A quel punto, al pilota della Ferrari non resta che tornare ai box – alla fine della medesima tornata – imitando Russell e montando le Hard; soste anche per Perez, Oscar Piastri e Hamilton, tutti al termine della tornata 12, per le dure.
Con la classifica ridefinita dalle soste, s’infiamma il duello per la sesta posizione virtuale, conquistata da Perez su Russell, ancora in curva 4 (giro 14): entrambi, insieme a Leclerc, scavalcano Sainz, fermatosi alla fine del medesimo passaggio per le dure.
L’impossibilità di gestire al meglio le frenate – soprattutto sull’avantreno – per il monegasco, si tramuta in un’arrendevolezza in quasi tutte le lotte, tant’è che Sainz – giro 17 – lo riattacca in curva 1, partendo da lontanissimo e il numero 16 non accenna neanche a chiudere per rintuzzarlo.
L’iberico non perde tempo, si mette sulle tracce della terza piazza di Russell e sfrutta la migliore trazione della sua SF-24, in uscita dalla terza curva, per prendergli la scia – con DRS – e scavalcarlo in staccata, all’esterno della solita curva 4: è il giro 18.
Stabilizzatasi la situazione, al vertice, per notificare qualche cambiamento si deve aspettare la seconda tornata di pit stop: dei primi, è Russell – virtualmente quarto – che rimonta le dure, alla fine del giro 31 (nuovamente su Hard).
Tanto quanto il numero 63, a conclusione del giro 34, rivanno sulle Hard pure Leclerc e Piastri (passato poi da Hamilton, a causa della sosta lenta, che si era già fermato, alla fine del 33).
Sainz cambia a conclusione del giro 35, conservando il terzo posto; a fine tornata 36 è la volta di Perez che però – così come Verstappen alla tornata seguente – opta per le gomme più morbide, le Soft.
Le due Red Bull sono le uniche, insieme alla Racing Bulls di Daniel Ricciardo, ad affrontare la sezione conclusiva del Gran Premio con le morbide; gli altri, sono tutti sulle Hard.
Sainz non avrà occasione per impensierire il messicano, a differenza del compagno Leclerc con George Russell: alla distanza, infatti, nello stint conclusivo sulle Hard, le Ferrari si dimostrano più veloci e costanti della Mercedes pilotata dal classe 1998.
Leclerc, nonostante le sue difficoltà, riesce dunque a chiudere il divario nei confronti del britannico, fino a insidiarne la sua quarta posizione.
Dopo alcune tornate di studio, il confronto diretto si accenderà al giro 46: l’alfiere Mercedes è lungo in frenata, manca il punto di corda al tornantino (curva 10) e blocca l’anteriore sinistra.
Il Ferrarista, forte di una migliore accelerazione, sfrutta al massimo l’opportunità e lo sorpassa, all’interno del rettilineo successivo, ancora prima che si arrivi alla curva 11.
Più indietro, Fernando Alonso sopravanza Stroll (giro 48; curva 1) prendendosi la nona posizione.
Alla fine dei 57 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen.
Per la Red Bull è doppietta, grazie alla seconda posizione di Sergio Perez; terzo, sul podio, Carlos Sainz.
L’olandese è stato anche l’autore del giro più veloce, con annesso punto bonus, siglato in 1’32”608 al termine della tornata numero 39.
Nelle altre posizioni a punti, si sono classificati Charles Leclerc, Russell, Lando Norris, Lewis Hamilton, Oscar Piastri, Fernando Alonso e Lance Stroll (abile a recuperare dopo il contatto del primo giro).
La prossima gara sarà tra una settimana, sul velocissimo cittadino di Jeddah, in Arabia Saudita.