Con un breve video su Internet, la Scuderia Ferrari ha presentato la SF-24, la monoposto di Formula 1 del 2024. Mentre a Maranello si continua a lavorare nell’ottica di rinforzare l’organico, per svelare la nuova vettura si è scelto un profilo basso, lontano dagli sfarzi del recente passato.
La compagine italiana parte da una base tutt’altro che eccezionale. La SF-23 dello scorso anno, infatti, era troppo sensibile alla variabilità delle condizioni delle piste, mettendo spesso in difficoltà i piloti nella gestione delle gomme.
È anche vero, però, che nel 2023 – grazie alla vittoria di Carlos Sainz a Singapore – la Ferrari è stata l’unica a strappare un Gran Premio alla Red Bull. Archiviato un inizio difficile, nella seconda metà di stagione la casa italiana ha recuperato, concludendo a tre soli punti dal secondo posto della Mercedes tra i Costruttori.
Il 2024 sarà il primo vero anno della gestione Frédéric Vasseur, considerando anche la possibilità di pianificazione messa in atto durante la pausa invernale.
Ottica 2024: l’obiettivo è trovare subito continuità
Non essendoci stati cambiamenti importanti, dal punto di vista regolamentare, la progettazione è avvenuta con dei riferimenti presenti, in ossequio ad una certa continuità.
I timori del 2024, almeno ai nastri di partenza, non sono allora tanto per il progetto tecnico “676”, quanto per il clima interno a Maranello. L’arrivo di Lewis Hamilton nel 2025, ha già reso Carlos Sainz, di fatto, un separato in casa. Garantire un livello accettabile di coesione tra lo spagnolo e Charles Leclerc sarà perciò uno dei principali grattacapi del Team Principal Frédéric Vasseur.
Per Leclerc e Sainz, quella in procinto di iniziare, sarà la quarta stagione da compagni di squadra. Qualsiasi valutazione, anche in termini di eventuali gerarchie, sarà subordinata ai risultati della pista.
Oltre a vincere qualche gara, cercando di giocarsela il più possibile, l’imperativo è quello di risolvere i problemi strategici e di comunicazione che hanno attanagliato la Rossa negli ultimi due anni.
Questione di dettagli
Dal punto di vista prettamente tecnico, la SF-24 mostrata in video sarà molto diversa da quella che prenderà parte ai test del Bahrein. A prima vista, comunque, sono risaltati alcuni particolari: certamente la livrea, molto meno “scura” che non sulla SF-23.
Il colore principale, preponderante, è ovviamente il “Rosso Ferrari”, leggermente tendente all’opaco, che è poi la base della colorazione.
Le ali non sono più totalmente nere e in generale, il nero si limita al fondo, alla superficie inferiore delle fiancate e ad alcuni profili degli alettoni. Reintrodotto il bianco, usato a Las Vegas nel 2023, con tanto giallo (“giallo Modena”) che fa risaltare le tinte più chiare della carrozzeria. Totalmente rinnovata la grafica dei numeri: il ‘16’ e il ‘55’ sono più grandi, leggermente inclinati, bianchi ma contornati di giallo.
Molto si è lavorato sulla power unit, come ha dichiarato il responsabile dei motori Enrico Gualtieri. In Ferrari, da questo punto di vista, si partiva da quello che probabilmente è il migliore motore del lotto; potente, lo 066/10 1.6 V6 turbo ibrido ha dimostrato grande efficienza, grazie alle capacità della parte elettrica. L’aggiornato 066/12 dovrà mantenere i picchi del suo predecessore, cercando di massimizzare le prestazioni.
Si è mantenuto l’airscope con una sola apertura principale per raffreddare l’unità motrice.
Il forte decentramento dei radiatori ha consentito la realizzazione di un cofano più minuto della concorrenza. Con un centro di gravità più basso, gli ingegneri di Maranello hanno riposizionato le componenti elettriche, provando a ridefinire le masse e ovviando così ad un altro dei grandi inconvenienti della passata annata.
La scocca e il telaio sono stati completamente rivisti. Il cono anti-intrusione (che protegge l’abitacolo) è stato integrato direttamente nel fondo. Conseguentemente, lo spazio inferiore delle fiancate è più fluido e svasato.
Le fiancate sono indirizzate, a scendere, verso il posteriore. È stato ingrandito lo svaso nella zona anteriore/inferiore delle pance, per incanalare al meglio i flussi e sono state rinnovate le prese d’aria, non più ovali ma nemmeno eccessivamente schiacciate verso l’alto.
Al contrario – almeno rispetto alle altre vetture – il canale sotto le fiancate (“undercut”) non è particolarmente marcato. Più ampia, al retrotreno, la porzione di carrozzeria che scende verso il cambio.
Altro elemento fondamentale è la sospensione: la SF-24 ha mantenuto lo schema Push-Rod davanti e il Pull-Rod dietro, rimanendo – sulla sospensione posteriore – fedele allo schema a tirante (piuttosto che quello a puntone). La principale attenzione è stata posta sull’affinamento delle meccaniche, con il posizionamento dei braccetti nella disposizione dei triangoli. Con particolare riferimento all’avantreno, il triangolo superiore del braccetto è stato rialzato.
Passando all’aerodinamica, nella parte mediana della vettura – se non altro in sede di presentazione – sembrerebbero venuti meno i cinque deviatori di flusso sull’ala anteriore, nonché le appendici poste ai lati del roll-bar.
Poco “sotto”, l’attacco del sistema Halo al telaio è strutturato a forma di lettera “Z”: la specifica dovrebbe convogliare, per poi annullarle, le turbolenze prodotte dallo stesso dispositivo che serve a proteggere l’abitacolo. La resistenza all’avanzamento, dunque, potrebbe essere fortemente limitata.
Si lascia inoltre apprezzare immediatamente il muso, rialzato – con un ponte tra penultimo e ultimo elemento dell’ala – nella congiunzione con il profilo inferiore dell’ala anteriore stessa. Si vuole così favorire la possibilità, anche in questo caso, che i flussi d’aria siano al meglio incanalati.
La sezione finale del musetto, poi, è stata arrotondata e schiacciata ed ha quindi una superficie maggiore rispetto a quella della SF-23.
Risplende il tricolore posto all’estremità dell’ala, in corrispondenza dell’incontro con il musetto.
L’importanza della pista
Le prime risposte arriveranno soltanto dalle sessioni di prove in circuito. Intanto, Sainz e Leclerc sono già scesi in pista a Fiorano, per i primi collaudi, rinnovando la passione dei tanti tifosi.
La stagione 2024, la più lunga della storia, servirà alla Ferrari per rilanciarsi, in attesa delle grandi sfide del futuro.