I film Il caso Spotlight di Tom McCarthy e Grazie a Dio di FrançoisOzon hanno raccontato episodi del passato, quando sulla pedofilia si chiudevano gli occhi. L’atteggiamento verso la pedofilia è cambiato: nei primi anni ’60 Stanley Kubrick diveniva celebre anche per chi non andava al cinema grazie allo scandalo di Lolita; nei primi anni ’70, le fotografie di minorenni firmate da David Hamilton non scandalizzavano, anzi: formavano album da regalo. Nell’ultimo decennio, invece, Gabriel Matzneff, l’Hamilton della penna, è stato bandito dai cataloghi dei grandi editori.
Tra domenica e lunedì prossimi uscirà nelle sale un film, The Sound of Freedom diretto da Alejandro Monteverde, co-prodotto da Mel Gibson, dove il suono della libertà è espresso dalla gioia dei bambini sottratti alla schiavitù sessuale e resi alle famiglie.
A distribuire il film è la Dominus Production di Federica Picchi Roncali.
Signora Picchi Roncali, certi distributori cinematografici italiani hanno nomi americani. Dominus ha un nome latino. Come l’ha scelto?
“Al liceo ho studiato latino e l’ho sempre ritenuta una lingua importante, sia per le nostre radici culturali, sia per l’impatto che ha avuto globalmente. Il nome Dominus Production può parere un accostamento bizzarro. L’ho fatto per unire al trend americano, innegabile nel settore cinematografico, la solidità delle nostre radici latine”.
Dominus distribuiva Cristiada di Dean Wright (2013), ora distribuisce The Sound of Freedom, che oltreoceano dichiara un incasso di un quarto di miliardo di dollari…
“Credo che il mio modo di far cinema sia stato premiato. Non scelgo i titoli col fine di fare incassi, ma per comunicare qualcosa al mio pubblico. Il mio è un cinema culturale e sociale. Il pubblico apprezza e cresce di numero”.
Com’è Dominus nel dettaglio?
“Scelgo uno/due titoli l’anno, tutte storie vere, con qualcosa da comunicare. Un ‘sigillo di garanzia’ che ha permesso a me, come distributore, e a Dominus, come società distributrice, di avere un pubblico sostenitore, in crescita a ogni proposta”.
L’esercizio commerciale come reagisce a questa distribuzione selezionata?
“Un pubblico fidelizzato è apprezzato dagli esercenti e dai produttori perché fa registrare il sold-out nelle sale che presentano i miei film. Infatti ogni proposta filmica è da me vagliata con attenzione e amore per il mio pubblico.
Anche la Sua storia, signora, é particolare.
“Si, ho studiato finanza. A trent’anni ero a Londra, vice-president di una divisione di una banca d’affari (strutture debito e derivati per i mercati in via di sviluppo). Ma più viaggiavo e più notavo che la vera ricchezza di un Paese non sono beni materiali, materie prime e riserve auree: era il patrimonio culturale e valoriale”.
E ha così lasciato la banca.
“Dalla morte prematura dei genitori ho capito che la vita è un battito di ciglia. Ho lasciato la finanza per fondare Dominus Production e proporre storie vere, che facciano riflettere e arricchiscano i nostri giovani”.
The Sound of Freedom è un film con celebrità: produttore esecutivo Mel Gibson; interpreti Jim Caviezel e Mira Sorvino. Ma si è imposto col passaparola. Perché?
“Oggi occorre autenticità, ‘testimonial‘ sinceri, che consiglino di vedere un film e, magari, regalino il biglietto a un amico. Ciò vale più di sponsorizzazioni social o pubblicità tv: anch’esse servono, ovviamente, ma non hanno la forza del passaparola”.
Quando la Dominus produrrà anche?
“Dominus deve solo trovare i partner giusti, che condividano pienamente la mia visione di cinema. Ho già bellissime storie (vere!) nel cassetto, pronte per il grande pubblico”.
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