L’Autodromo “Hermanos Rodriguez” di Città del Messico, storico, ospita la diciottesima gara della stagione 2023 di Formula 1.
La principale caratteristica della pista messicana è la sua altitudine: costruita a 2238 metri sul livello del mare l’aria più rarefatta (meno densa per il minor ossigeno) comporta la diminuzione della resistenza all’avanzamento, ma anche un minore livello di deportanza, oltreché l’influenza sul lavoro delle turbine.
La Pirelli ripropone la scelta più morbida delle mescole: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Le prove libere
L’evento messicano comincia con le prove libere del venerdì: nelle FP1 della mattina, Max Verstappen è primo, in 1’19”718 (Soft), replicando poi l’olandese, il primato anche il pomeriggio, nelle FP2, in 1’18”686 (Soft).
Il pilota della Red Bull è primo anche il sabato mattina, nelle FP3, in 1’17”887 (Soft).
Le qualifiche
Le qualifiche di Città del Messico sono molto caotiche e nervose, col traffico e lunghi trenini fuori dalla pit lane che la fanno da protagonisti, loro malgrado.
Nella Q1, in testa termina Verstappen, in 1’18”099 (Soft), mentre Hamilton primeggia la Q2, in 1’17”571 (Soft).
Nella Q3, le grandi protagoniste sono invece le Ferrari, trovando la prestazione – dopo aver faticato all’inizio – proprio nel momento decisivo.
Sfruttando al meglio il primo run, Charles Leclerc piazza un tempo di 1’17”166 (Soft), poi tocca a Carlos Sainz, che gli si avvicina in 1’17”233 (Soft).
Né il monegasco, né l’iberico, riusciranno più a migliorarsi nel secondo giro (1’17”790 per Leclerc, 1’17”384 per Sainz), ma nessun altro pilota li scalzerà più; nemmeno Verstappen, che pure ha abbassato l’iniziale 1’17”286, portandolo sull’1’17”263.
Charles Leclerc conquista dunque la pole position del Gran Premio di Città del Messico, completando con Sainz una prima fila tutta Ferrari.
Terzo Max Verstappen, quarto un grandissimo Daniel Ricciardo con l’AlphaTauri.
Poi Sergio Perez, Lewis Hamilton, Oscar Piastri, George Russell, Valtteri Bottas e Zhou Guanyu.
La gara
Lance Stroll si schiera in pit lane con le Medium; Alexander Albon ed Esteban Ocon vanno sulle Hard, Lando Norris sulle Soft e gli altri tutti sulle Medium.
Allo spegnimento dei semafori, le due Ferrari non hanno un buono spunto rispetto a Verstappen che s’infila tra le due vetture italiane, prendendosi la testa.
Ancora meglio farebbe Perez, che sfruttando la scia di ben tre vetture, approccia la prima staccata quasi al comando.
Al momento di girare, però, il messicano stringe troppo verso destra, verso Leclerc, a sua volta attento a Verstappen all’interno e stretto nella morsa delle due Red Bull.
L’aggancio è inevitabile: il messicano decolla e ricade sulle quattro ruote, costretto al ritiro; il monegasco, divelle la bandella destra dell’ala anteriore, senza tuttavia altri impedimenti.
La Direzione neutralizza virtualmente la gara per un giro, lasciando poi che si ricominci: al giro 11, Lewis Hamilton sale in quarta posizione passando l’AlphaTauri di Ricciardo.
Bene anche Albon, autore di un affondo su Zhou al giro 15, per issarsi in zona punti virtualmente.
Più che le posizioni, a preoccupare grandemente i piloti – dopo le prime quindici, venti tornate – è soprattutto la gestione degli pneumatici.
Verstappen si ferma alla fine del giro 19 (da medie a dure), rientrando settimo.
L’olandese recupera su George Russell e lo passa, alla tornata 22, ripetendosi al passaggio 23 con Oscar Piastri; Hamilton si ferma (per le dure) al termine del giro 24, poco prima che Verstappen sorpassi Ricciardo per la terza posizione.
Il pilota della Red Bull riprende anche Sainz e al giro 29 si guadagna la seconda piazza dell’iberico; Sainz pitta a conclusione della tornata numero 30, per le Hard, riprendendo la pista alle spalle di Hamilton, quarto.
Il capofila Leclerc, avendo allungato massimamente lo stint, passa alle medie a conclusione del giro 31: il monegasco ritorna in gara secondo.
Poco dopo Kevin Magnussen, complice una rottura meccanica, esce in curva 8 e va sbattere violentemente contro le barriere.
Al giro 33 viene deliberata la seconda Safety Car di giornata, con diversi piloti che sfruttano la situazione per il cambio gomme (tra i quali Verstappen, alla fine del giro 33, confermando le Hard).
Le barriere, però, seriamente danneggiate dall’urto, comportano la necessità della bandiera rossa per la loro riparazione, al giro 34: la corsa è sospesa, nello scoccare della tornata successiva.
Leclerc approfitta della pausa per montare una nuova ala anteriore.
Si ricomincia, con partenza da fermi, dal giro 36: Hamilton, George Russell, Oscar Piastri, Nico Hulkenberg, Albon, Ocon e Logan Sargeant sono sulle medie; gli altri montano le dure.
Allo spegnimento dei semafori, Verstappen e Leclerc mantengono le rispettive posizioni su Hamilton, mentre Norris (risalito fino alla decima posizione prima della bandiera rossa) ne perde quattro, scendendo quattordicesimo.
Hamilton cerca in tutti i modi di sfruttare la media, infilandosi all’interno di Leclerc (giro 40) e portandosi secondo.
La variabile ‘pneumatici’ continua a condizionare la guida dei piloti, meno quella di Norris, che costretto a risalire, sorpasso dopo sorpasso, si riporta decimo (giro 47) su Nico Hulkenberg.
Il britannico guadagna un altro posto al giro 49: il duello prolungato con Piastri per la settima posizione, vede Yuki Tsunoda portare l’attacco all’esterno.
Il nipponico si presenta più avanti alla prima frenata, ma stringe troppo e, arrivato al contatto con l’anteriore sinistra di Piastri, finisce in testacoda e sprofonda sedicesimo.
Superato Albon, Norris è così ottavo, subito dietro a Piastri: per altro, più veloce del compagno australiano, la McLaren impone proprio a Piastri – al giro 56 – di lasciar andare Norris.
Il numero 4 vuole dare continuità alla propria rimonta e al giro 61 s’inventa un altro grande sorpasso, su Daniel Ricciardo, sopravanzandolo all’esterno della Esse del Lago.
L’alfiere di Woking pensa addirittura alla quinta posizione di George Russell (anche lui sulle medie), conquistandola poi con un’altra manovra lodevole, quando al giro 67, valorizzando la grandissima trazione in uscita dalla Esse, s’incunea in curva 6 e taglia Russell fuori.
Il britannico della Mercedes, ormai al limite con le gomme, rischia anche di vedersi passato da Ricciardo, sul quale resiste proprio nel giro finale.
Al termine dei 71 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen.
Sul podio, con lui, Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
Hamilton, per altro, è l’autore del giro più veloce, con annesso punto bonus, proprio all’ultima tornata, la 71, in 1’21”334.
In zona punti, si sono piazzati anche Carlos Sainz, l’ottimo Lando Norris (diciassettesimo al via), Russell, Ricciardo (splendido nell’arco del fine settimana, con l’AlphaTauri), Piastri, Albon e Ocon, decimo.
La Formula 1 non si ferma e tra una settimana si correrà di nuovo, a San Paolo del Brasile, per il Gran Premio di San Paolo.