A Fiesole, dal 30 settembre al 5 ottobre, avrà luogo “Fondamenti e pratiche dell’agro-ecologia contadina”, il corso organizzato dall’associazione Centro Studi per la nuova agricoltura contadina. L’incontro tratterà sia i fondamenti dell’agro-ecologia, sia gli scambi e le conversazioni sulle nuove pratiche agricole, passando per la trasformazione delle farine, ed è rivolto a coloro che vogliono avvicinarsi alla coltivazione con un approccio green.
Tutti potranno accedere liberamente alle prime due giornate d’introduzione, che si terranno alla Montanina di Montebeni a Fiesole accanto al frantoio Buonamici.
I nuovi modi di coltivare ecologici, liberi da input industriali, sono nati dopo il 1900, per iniziative non istituzionali. Hanno cominciato a fare tendenza dai primi anni 1980, ostacolati da industrie, sindacati e governi. Poiché oggi sono ricercati dai consumatori, istituzioni e multinazionali cercano di appropriarsi del vestito morale ecologista, usandone le parole, ma non ne hanno le più elementari nozioni, perché vivono su profitti derivanti da produzioni consumistiche inquinanti.
Questo corso ha il compito di diffondere gli elementi essenziali dell’agro-ecologia e dimostrare la necessità di un nuovo mondo contadino per la transizione ecologica. Rispetto alle varie scuole di agricoltura rigenerativa, questo corso riunisce in pochi giorni, in modo interdisciplinare, le indicazioni di intervento per contribuire nel processo evolutivo del terreno a contrastare il cambiamento climatico a livello locale, e mettere insieme negli equilibri ecologici i campi e i boschi.
Si parte dagli studi di Gerard Ducerf sulle piante indicatrici, le cui intuizioni botaniche vengono tradotte in risposte agronomiche. In questo percorso tutte le scuole di agricoltura ecologica sono rappresentate.
AGRO-ECOLOGIA CONTADINA
È una presenza in natura, pratica e comunitaria, fondata sui 5 sensi, manuale e intuitiva, guidate dalla conoscenza diretta di tutte le componenti della natura, delle loro sinergie. Questo genere di conoscenza non è solo tecnica, ma di cultura materiale, cioè un misto di trasmissione orale, tradizione verificata, esperienza diretta, forma del territorio, clima e tutti i microelementi presenti. Le componenti della casa comune trovano le une nelle altre il proprio nutrimento, non solo alimentare. L’agro-ecologia contadina non produce rifiuti, sanifica la terra e ne aumenta la fertilità, migliora l’aspettativa e la qualità di vita degli abitanti.
Nelle seguenti giornate di studio saranno date chiavi di lettura che cambiano il modo di pensare e di impegnarsi in agricoltura
Prima giornata: sabato 30 settembre:
Introduzione all’agro-ecologia contadina, Genesi del vivente, storia dell’agricoltura, avvento e pratica dell’Agro-ecologia Contadina
9:00: Accoglienza
9:15 – 9:30 Presentazione del Centro Studi per la nuova agricoltura contadina, Giannozzo Pucci
9:30 – 9:45 Introduzione alla Giornata di Studio, con Nicolas Supiot
9:45 – 11:00 Alle origini dei suoli, delle piante e del vivente, con Lilian Ceballos.
11:20 – 12:30 Storia sociale e culturale dell’agricoltura, con Silvia Pérez-Vitoria.
14:20 – 15:30 Storia ecologica e tecnica dell’agricoltura, quali impatti sui suoli? con Miguel Neau.
15:50 – 17:00 Alle origini dell’Agro-ecologia contadina, con Silvia Pérez-Vitoria.
Conferenza di Silvia Pérez-Vitoria (Dottore in economia, socio-economista, documentarista) Sabato 30 settembre, 21h00, aperta al pubblico e gratuita Come possono cambiare il mondo i contadini? |
Seconda giornata: I fondamentali dell’agro-ecologia contadina
9:00 – 10:20 Fondamenti e principi dell’Agro-ecologia Contadina, con Silvia Pérez-Vitoria.
10:40 – 11:40 Cicli fondamentali dell’ecosistema Suolo, con Lilian Ceballos.
11:45 -12:30 I pilastri del funzionamento dei suoli in Agro-ecologia Contadina, con Miguel Neau.
14:20 – 15:20 La Fito-pedologia, un’altra visione delle piante spontanee nelle colture, con Miguel Neau.
15:25 – 16:10 Pratica dell’Agro-ecologia Contadina in una fattoria in policoltura-allevamento nel Sud della Bretagna, con Nicolas Supiot.
16:00 – 19:00 Tavola rotonda: Esperienze in fattorie in agro-ecologia contadina e riappropriazioni e innovazioni delle conoscenze e delle pratiche agricole con i portavoce delle forme di agricoltura senza pesticidi
Partecipano:
Nicolas Supiot: Fattoria familiare brettone in agro-ecologia e semi contadini Policolture-allevamenti, trasformazione in farine, pane, olio e carne in vendita diretta.
Salvatore Ceccarelli: Il miglioramento genetico evolutivo nella nuova agricoltura contadina e le esperienze italiane.
Giovanni Cerrano: Una fattoria panificatrice in agro-ecologia contadina in Toscana.
Carlo Triarico: presidente dell’associazione biodinamica. La biodinamica per l’agro-ecologia contadina
Fabio Pinzi e Eva Eisenreich: La permacoltura, l’agricoltura organica rigenerativa e sintropica per la nuova agricoltura contadina
Ran (rete dell’agricoltura naturale): l’agricoltura della Rivoluzione del filo di Paglia
Prof. Cesare Pacini (Assoc. Italiana di Agroecologia)
19:00 Conclusione e fine della prima sessione.
Seconda sessione di approfondimento sui campi:
2, 3 e 4 ottobre
a Le Sieci, a Ontignano e Calenzano
Partecipazioni limitate a 20 stagisti iscritti a tutte le 5 giornate
Iscrizioni:
€ 50,00 euro per ciascuno dei primi due giorni o € 400,00 per tutte le cinque giornate.
Anche se con queste iscrizioni si arrivasse al pieno, non potremmo pareggiare i costi e poiché ci possono essere giovani appassionati a partecipare con scarse possibilità economiche, si invita chiunque desidera a contribuire alla diffusione di queste conoscenze a fare un’offerta/sponsorizzazione anche piccola d’incoraggiamento.
Tutti i versamenti vanno indirizzati a: La Fierucola APS
Poste – Codice IBAN: IT20P0760102800000014180509. N° CCP: 14180509
Precisando nella CAUSALE: se a titolo di iscrizione a una giornata, a due o al corso intero; o se come sostegno volontario al corso “agro-ecologia contadina”.
Per le iscrizioni fare domanda o mandare il questionario riempito a: nuovagricolturacontadina@gmail.com
Per informazioni 3335342755
17:00 Presentazione dell’ultimo volume dell’Ecologist italiano: La nuova agricoltura contadina, con Giannozzo Pucci.
Tutto bene. Ma si tratta di lodevoli iniziative culturali, di tradizione, di nicchie di mercato, talora venate da snobismo… Il mondo di oggi, con i suoi 8 miliardi e passa di persone da mantenere, necessita di ben altro… Non di ‘transizioni’ radical-chic sinistrate che non portano da nessuna parte…
Eccellente e lodevole iniziative, furono sempre delle piccole minoranze ad avviare le grandi rivoluzioni, contro l’opinione dominante e i gufi
Sì, per pranzetti esclusivi, in ambienti raccolti e densi di pathos, con dei prodotti tradizionali e sanissimi, curati amorevolmente nella crescita, che ‘partiranno’ da almeno 200 Euro a cranio… La maggiore rivoluzione della storia italiana recente fu di mettere la carne nei piatti dei contadini, che la mangiavano un paio di volte all’anno…
Giannozzo Pucci è stato a suo tempo, nel suo impegno anche politico a Firenze, l’esponente dell’ala cattolica e tradizionalista dei Verdi, che poi è risultata minoritaria. Per questo rispetto le sue iniziative, anche se convengo che l’umanità non si sfami con prodotti di nicchia e che iniziative come quella propagandata siano destinate a un pubblico elitario. Il primo frigorifero (allora si chiamava frigidaire) entrato in casa mia, quando ero bambino, e che durò sino alla metà degli anni Settanta, allora non esisteva l’obsolescenza programmata, era provvisto di una serratura, per impedire alla donna di servizio o altri di aprirlo senza il permesso della padrona di casa. Se oggi questa esigenza non si pone, lo si deve anche alla deprecata agricoltura industriale. Certo, oggi a essere chiusi a chiave sono a volte i cassonetti, e anche quello degli sprechi costituisce un problema. Ma alla società della miseria preferisco, con tutti i suoi difetti, la capitalistica società del benessere.
@Enrico: il ragionamento sarebbe esatto, ma è sbagliata la premessa, chi l’ha detto che l’agricoltura biologica è un’agricoltura di nicchia? Si tratta di buone pratiche agricole che fanno a meno o riducono al massimo l’uso dei pesticidi. Invero l’agricoltura industriale più che sfamare i popoli (lo vediamo con i crescenti flussi migratori) ingrassa i capitalisti e le multinazionali, inquina la terra e riduce la fertilità del terreno. Poi non lamentiamoci che sulla nostra tavola arrivino i limoni dal Sudafrica e l’aglio dalla Cina. L’agroecologia si sposa alla produzione a km 0 e contrasta la globalizzazione.
Il mondo necessita di proteine. Non di sogni, non di Recherches du temps perdu… Padronissimi di coltivarli, tali sogni, ma che nessuno si illuda (altrimenti è un’altra auto elettrica, cioe una minchiatona…).
L’agricoltura ecologica non può sfamare i popoli perchè la popolazione mondiale si è quadruplicata in poco più di 60 anni… E pure prima la maggioranza mangiava poco, troppo poco. Il nostro meridione, specialmente, era zeppo di uomini e donne piccoli, non per una ragione etnica, ma alimentare. Come i cinesi di un tempo e quelli di oggi. Sono cresciuti perchè mangiano di più!!! Ne ebbi la sensazione 30 anni fa, agli Esteri, con una delegazione di Hong Kong, prima della fine della dominazione inglese. Erano cinesi, certo, ma tutti alti…
Lasciamo perdere capitalisti e multinazionali. Ciacole da Potere Operaio. Oggi con pesticidi ed aria inquinata l’aspettativa di vita supera nella Pianura Padana gli 80 anni. Duecento anni fa 40 o meno…