La Mostra di Venezia è finita. Aspettando l’apertura delle Camere, la politica politicante (s)parla di Salvatore Todaro. Grazie al film Comandantedi Edoardo De Angelis, sui computer delle redazioni il nome di Todaro ormai ricorre.
Su Il Fatto dell’11 settembre, un docente, Tomaso Montanari, risponde a un lettore che Comandante tace l’appartenenza di Todaro alla X Mas. Invece l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra (ANVG) – “destra neofascista” per Montanari – l’ha notato, “cogliendo in pieno la manipolazione del film”. Montanari evoca l’ANVG per aggirare il partito di maggioranza e attaccarlo per “la perdita di memoria”, accusa improbabile, poiché Comandante è un film su eventi del 1940: quantii film italiani del XXI secolo si sono spinti così indietro?
Montanari lascia poi affiorare il wokismo: “Uno dei più ambiti premi della Mostra del Cinema di Venezia, la Coppa Volpi, onora Giuseppe Volpi di Misurata, governatore della Tripolitania occupata dall’Italia, ministro del governo Mussolini, membro del Gran Consiglio che votò leggi razziali”, ecc.
Eppure governatore della Tripolitania Volpi lo era dal 1921. Eppure nel 1938 – anno delle leggi razziali – Volpi sposava Nathalie El Kanoui, ebrea.
Montanari viene infine al sodo: “Un curriculum così indecente (nonostante l’impunità garantitagli dall’amnistia Togliatti e, soprattutto, dal suo enorme patrimonio) che financo il Corriere della Sera chiese nel 2020 di cambiare quell’intitolazione: inutilmente”.
Morale di Montanari: restino le Coppe, Volpi no.
Montanari: e vvai!!!!
Le solite ipocrite mistificazioni della sinistra, fatte di bugie, a volte mescolate a mezze verità (quel tantino che è strumentale all’avallo della mistificazione stessa). Sono maestri in quest’arte, sono instancabili e si alternano, come in certi giochi, le testoline che sbucano e devi colpire.
Non bisogna stancarsi di smascherarli, anche se è una lotta estenuante, perché, quando scoperti, prima frignano e poi sgusciano via…