Autodromo Nazionale di Monza, Gran Premio d’Italia: è la storica e velocissima pista brianzola a ospitare il quattordicesimo evento della stagione di Formula 1 2023.
Il fornitore di pneumatici Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma, portando le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Anche in Italia – come già in Ungheria – le qualifiche sono state disputate secondo la formula Alternative Tyre Allocation, con l’obbligo di mescola dura nella Q1, media nella Q2 e morbida nella Q3.
Le prove libere
L’evento brianzolo comincia col primato di Max Verstappen nelle FP1 del venerdì mattina: l’olandese ferma il cronometro sull’1’22”657 (Hard).
Carlos Sainz, nelle FP2, porta invece la Ferrari davanti a tutti, in 1’21”355 (Soft), replicando poi nelle FP3 del sabato mattina, migliorandosi fino a segnare un 1’20”912 (Soft).
Le qualifiche
Il sabato pomeriggio, si comincia con la Hard: al termine della Q1, Verstappen guida il gruppo, in 1’21”573.
Per la Q2 – con le Medium obbligatorie – si conferma l’olandese della Red Bull, ritoccando la prestazione in 1’20”937, con Charles Leclerc e Sainz immediatamente alle sue spalle.
Nella Q3, i piloti utilizzano la mescola più morbida, la Soft, giovandone ovviamente le prestazioni.
Carlos Sainz fissa il limite del primato virtuale, in 1’20”532.
In un finale tiratissimo – con Leclerc, lo spagnolo e Verstappen in meno di un decimo – il giro finale del monegasco termina in 1’20”361, quello dell’olandese si conclude in 1’20”307.
Sainz, però, alza ancora l’asticella e con il tempo di 1’20”294 si prende la pole position di Monza, davanti a Verstappen e a Leclerc.
Quarto George Russell, poi Sergio Perez, Alexander Albon, Oscar Piastri, Lewis Hamilton, Lando Norris e Fernando Alonso.
Delusioni di giornata sono state le Alpine – con Pierre Gasly diciassettesimo, Esteban Ocon diciottesimo – e Lance Stroll, al ventesimo posto (senza aver in pratica girato il venerdì).
La gara
Per cominciare la gara, tutti scelgono le medie, tranne Hamilton, Bottas e Magnussen sulle Hard.
Durante il giro di formazione, Yuki Tsunoda rompe il motore ed è costretto a parcheggiare la propria AlphaTauri prima della Parabolica; la nuova procedura comporta la riduzione di due giri dal computo totale.
Allo spegnimento dei semafori, Sainz mantiene la testa su Verstappen e Leclerc riesce a difendersi da George Russell; poco dietro, Oscar Piastri prende ad Albon la sesta posizione.
Il pilota della Williams, però, risponde presto all’australiano della McLaren, passandolo all’esterno della Roggia, al giro 2.
In testa, Sainz deve rintuzzare un iniziale tentativo di sorpasso di Verstappen in prossimità della prima staccata, al giro 6.
La strenua resistenza dell’iberico tiene fino alla tornata numero 15, quando il ferrarista arriva al bloccaggio dell’anteriore destra alla Prima Variante e Verstappen sfrutta la migliore accelerazione per scavalcarlo all’interno della Roggia.
Al passaggio successivo, Perez costringe Russell alla quinta posizione, portandosi quarto, a conclusione di un altro ruvido duello.
Spettatore della lotta per il vertice era stato Charles Leclerc, più che altro preoccupato a gestire le sue gomme: le medie di Sainz, invece, piuttosto consumate, lo espongono alla pressione del compagno monegasco.
In quest’ottica, il numero 55 rientra al termine del giro alla fine del giro 19 – insieme a Russell – per montare le dure; Verstappen e Leclerc compiono la stessa mossa al termine del passaggio successivo.
Rimasto in pista, Perez è passato a condurre, fino alla conclusione del giro 21: per lui, medie e circuito ripreso alle spalle di Sainz e Leclerc.
Davanti – approfittando delle altre soste e del sorpasso su Hamilton, ancora con le dure del via – Verstappen ha ripreso il comando all’inizio della tornata 25.
Allora è Perez che si ritrova alle prese con le due Ferrari: il messicano ci prova due volte con Leclerc – al giro 31 – ma è respinto duramente, salvo poi riuscirci comunque al giro 32, prendendosi l’interno e la terza posizione di Leclerc.
Intanto, si era infiammato un altro confronto, quello per la sesta posizione, con la strenua difesa di Albon su Norris e Piastri, mentre Hamilton recuperava terreno grazie alla mescola media (pit stop effettuato al termine del giro 27).
Il pilota della Mercedes scavalca Piastri alla Roggia – giro 41 – ma lo stringe in frenata, rompendogli l’ala anteriore e vedendosi inflitti per questo cinque secondi di penalità.
Molti secondi più avanti, l’obiettivo successivo di Perez era divenuto il secondo posto di Sainz, con Leclerc guardingo, in attesa: il sorpasso sull’iberico arriva al giro 46, in Prima Variante.
Hamilton, pur gravato della penalità, comunque prosegue nella sua azione, scavalca Norris al giro 45 (ed è settimo) e Alexander Albon al 47 (per la sesta piazza), riuscendo poi a frapporre tra sé e gli avversari un vantaggio che lo tutelasse dalla penalizzazione.
Il finale è ancora una volta da forti emozioni.
Davanti – con le Red Bull a condurre – la domenica di Monza si accende con lo splendido e durissimo confronto tra Sainz e Leclerc, potendo contare il classe 1997 sulla mescola risparmiata nelle tornate precedenti.
I due sfiorano un paio di volte il contatto, spingendosi al centimetro in staccata; Sainz, però, non cede.
Al termine dei 51 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, con la Red Bull che fa doppietta grazie al secondo posto di Sergio Perez.
Terzo, sul podio, un coriaceo Carlos Sainz, classificatosi terzo – in volata – sul compagno Charles Leclerc.
Al quinto e sesto posto, si sono piazzate le due Mercedes di Russell e Hamilton, poi Albon, Norris, Fernando Alonso e Valtteri Bottas.
Il punto bonus, invece, a Monza non è stato assegnato: Oscar Piastri, infatti – autore del giro più veloce in 1’25”072, al giro 43 – dopo il contatto con Hamilton e la sosta, non è riuscito ad arrivare tra i primi dieci, classificandosi dodicesimo.
La Formula 1 tornerà in pista tra due settimane, per il Gran Premio di Singapore.
Dovrebbero togliere la prima chicane, che è un insulto alle corse e fonte sempre di problemi, penalizzazioni ecc. Semmai trovino il modo di modificare un po’ quel tratto.