Nel mentre che arriva il Ponte sullo Stretto il pur subito domato incendio all’aeroporto di Catania – nella notte del 16 luglio – paralizza la Sicilia. Doveva ritornare pienamente operativo in men che non si dica e, invece, niente. Ed è chiaro che lo scalo – oltretutto internazionale – è destinato al parco incompiute delle infrastrutture siciliane. Tra burocrazie, inchieste, e rimpalli di responsabilità non se ne verrà mai a capo. La compagnia ferroviaria Italo s’è organizzata per portare tutti comodamente in Sicilia.
Una volta salpati da Villa San Giovanni si arriva a Messina e ovviamente non su strada ferrata bensì sull’asfalto, per poi procedere su quelle autostrade siciliane che, a definirle tali, c’è ben più che un eufemismo, piuttosto una conclamata menzogna.
Nel bel mezzo della stagione turistica, fatto salvo il computo delle vittime, questo dell’aeroporto i cui voli sono una lotteria è un danno economico pari a quello dell’alluvione in Emilia-Romagna.
E nel mentre che arriva il Ponte di Messina la morale della buttanissima favola è sempre quella: del-la Si-ci-lia-non-glie-ne fot-te-nien-te-a-nes-su-no. E soprattutto non gliene fotte agli stessi siciliani per i quali, l’autostrada Catania-Palermo, è a tutti gli effetti un’autostrada. Come dire dello scecco. L’altrimenti detto il ciuco. Il famoso scecco che vola.
I siciliani nel 1945 strepitavano per l’autonomia, alcuni per la secessione o l’annessione agli USA…. Poi l’autonomia è arrivata… E come l’han saputa gestire i siciliani di ogni colore?
Mi scusi Pietrangelo, ma chi c’è al governo? E a chi dovrebbe importare della Sicilia, se non ai sicilini stessi? Forse agli altri italiani che ben si stanno occupando dell’ucraina facendo gli interessi degli americani? Oppure all’UE, che ben si sta occupando dell?ucraina … vedi sopra …
Aumentando costantemente gli stipendi dei politici, cioè di loro stessi, in primis…
E adesso Musumeci vorrebbe i Canadair… dell’Unione Europea, quella che sempre ci ha detto, su tutto: ‘So cazzi vostri’! Loro solamente hanno libertà di criticarci, sempre, quando non sembriamo sufficientemente Politically Correct……