Il Red Bull Ring di Spielberg, nella Stiria, è la sede del Gran Premio d’Austria, nono appuntamento della stagione 2023.
Dopo l’Azerbaigian, per la seconda volta in stagione, è previsto il formato Sprint con la doppia gara e le due prove cronometrate.
Per il tracciato austriaco, da medio carico, la Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Il venerdì
Nelle FP1 del venerdì, l’unica sessione di libere dell’evento, il primato è appannaggio di Max Verstappen.
L’alfiere Red Bull ferma il cronometro sull’1’05”742 (Medium), davanti alle Ferrari di Sainz (1’05”893; Soft) e Leclerc (1’06”012; Soft).
Nelle qualifiche ufficiali del pomeriggio, valide per la griglia di partenza del Gran Premio, tutti cominciano sulle Soft; il primato nella Q1 è di Verstappen, in 1’05”116 (Soft).
L’olandese si conferma davanti a tutti anche nella Q2, in 1’04”951 (Soft); clamorosamente eliminato (quindicesimo) Sergio Perez.
Il messicano, pur secondo (1’04”990) si è visto cancellare quell’unico tempo valido, per aver ecceduto i limiti della pista, errore per altro fatto anche nei due tentativi precedenti, anch’essi già invalidati.
Male anche George Russell, dodicesimo.
Nella Q3, il più veloce è ancora Verstappen, ma le Ferrari sono alle sue spalle: il classe 1997 segna 1’04”503 quale tentativo iniziale, per poi migliorarsi e siglare l’1’04”391 (Soft) che gli regala la pole position.
Secondo e terzo – entrambi con gomme morbide – si classificano Leclerc (1’04”439) e Sainz (1’04”581).
Quarto Norris, poi Hamilton, Stroll, Alonso, Hulkenberg, Gasly e Albon.
Il sabato
Nella mattinata del sabato, si tiene lo Sprint Shootout, valido per l’assegnazione delle posizioni iniziali della gara Sprint pomeridiana.
La pioggia del primo mattino, oltre ad abbassare le temperature, cancella la gommatura del tracciato, aggiungendo una nuova variabile; la sessione, comunque, si sviluppa sull’asciutto.
L’asfalto, in evoluzione continua, vedrà alla fine Sainz primeggiare nella SQ1, nonostante un problema al sistema elettronico della frenata: il tempo dello spagnolo è di 1’06”187 (Soft).
Malissimo Hamilton, rimasto diciottesimo, dopo che il suo tempo migliore è stato cancellato per superamento dei limiti della pista.
Nella SQ2 davanti a tutti si pone Verstappen, in 1’05”371 (Soft), mentre George Russell è estromesso da un guasto all’impianto idraulico ed è quindicesimo (senza tempi).
L’olandese è primo anche nella SQ3, migliorando – sempre su Soft – il primo giro, in 1’04”613 e segnando 1’04”440 che gli dona la partenza al palo; dietro Verstappen, Perez, Norris, Hulkenberg, Sainz, Leclerc, Alonso, Stroll, Ocon, Magnussen.
A sessione ultimata, però, i commissari infliggono a Leclerc una penalità di tre posizioni per aver ostacolato Oscar Piastri; il monegasco – il sabato pomeriggio – scatta dunque nono.
La pioggia, arrivata nel pomeriggio, aumenta l’incertezza.
Per la gara Sprint, le mescole scelte all’inizio sono per tutti le Intermedie, tranne Bottas che opterebbe per le Medium, se non che il finlandese sceglie di montare le gomme da bagnato al termine del giro di formazione.
Allo spegnimento delle luci, Perez brucia Verstappen e tra i due s’infiamma la battaglia: dopo la prima curva, la Niki Lauda, nell’allungo verso la curva Munzer il sudamericano stringe il classe 1997 sull’erba, poi entrambi arrivano larghi al tornantino Remus.
L’olandese ripassa primo, Perez è scartato pure da Hulkenberg e nella confusione Norris retrocede da terzo a decimo.
Con Verstappen a condurre, Perez deve impegnarsi per riprendere la Haas di Hulkenberg: il messicano studia il tedesco per alcune tornate, prepara l’accelerazione in uscita dalla curva Rauch, la 4 e nella successiva passa (giro 12).
Al giro 13, Sainz imita Perez, mentre Ocon, Leclerc e Norris si disputano l’ottava piazza; l’inglese approfitta di un errore del monegasco alla curva 10 (giro 15) per passarlo.
Alla fine del giro 15, Russell azzarda, passando dalle Intermedie a Soft, via via imitato dai piloti di centro e fondo gruppo.
Tra i primi, le medie aiutato Hulkenberg a scartare Norris e Ocon, come per altro fa Russell con Norris stesso.
Al termine dei 24 giri, la bandiera a scacchi saluta il successo di Verstappen, davanti a Perez e Sainz.
Punti anche per Stroll, Alonso, Hulkenberg – autore anche del giro più veloce, l’ultimo, in 1’10”180 – Ocon e Russell; decimo Hamilton, dodicesimo Leclerc.
La gara
Per il Gran Premio, asciutto e soleggiato, la scelta delle mescole vede tutti cominciare con le medie, salvo Alonso, Bottas e Magnussen (il danese, insieme a De Vries parte dai box) che scelgono le Hard.
Allo spegnimento dei semafori, Verstappen si deve difendere da Leclerc, mentre Hamilton scavalca Norris ed è quarto.
A centro gruppo, Tsunoda tocca Ocon alla curva Niki Lauda e la pista cosparsa di detriti costringe la Direzione Gara a mandar in pista la Safety Car; si ricomincia dal giro 4, con Verstappen e Leclerc in testa.
Al giro 13, Hulkenberg deve ritirarsi per il guasto del motore della sua Haas: della neutralizzazione virtuale deliberata, approfittano vari piloti – come Hamilton e Norris alla fine del giro 14 – per passare alle gomme Hard.
Le due Ferrari (con Alonso, anche lui, così come le Rosse, per le medie) si fermano alla fine della tornata numero 15; il pit stop non velocissimo di Sainz lo fa scivolare sesto, dietro a Norris, prontamente passato al giro 17.
Lo spagnolo replica su Hamilton, due giri dopo, all’esterno della curva Rauch e in seguito si mette terzo, regolando Perez.
Verstappen cambia gli pneumatici, per le dure, alla fine del passaggio 24, lasciando la testa a Leclerc, con Sainz virtualmente secondo; Perez effettua il cambio il giro successivo, ma per le Medium.
L’olandese, intanto, recupera sull’iberico e al giro 26 prepara l’attacco al tornantino Remus e in uscita dalla curva, con una migliore accelerazione, sopravanza Sainz.
Il classe 1997 non si ferma e si mette alla ricerca di Leclerc, riprendendolo e passandolo – al giro 35 – all’interno del tornantino Remus.
Seconda sosta per Norris e per Hamilton (rispettivamente, per Hard e Medium) alla fine del giro 41 e del 42.
Sainz si ferma (per le Hard) alla fine del 45 – scontando anche una penalità per aver ecceduto i limiti della pista – e al rientro è quarto, dietro Norris; il ferrarista prende subito la scia del britannico e all’esterno della Rauch conquista la posizione.
Leclerc compie la stessa mossa nella tornata successiva, mentre Verstappen va sulle Medium al termine del 49 e Perez del 51 (Hard per lui).
Ripresa la pista quinto, il messicano mostra un passo nettamente migliore di Norris e Sainz: Perez passa il pilota della McLaren alla Rauch (giro 56), poi deve confrontarsi con la strenua difesa dello spagnolo.
Il pilota della Red Bull riesce solo al giro 62, sfruttando il DRS e dopo un confronto serrato che ha messo in mostra la grinta dello spagnolo.
Nelle retrovie, c’è ancora il tempo per la battaglia per la sedicesima piazza, tra Bottas, Tsunoda, Magnussen e Piastri.
In testa, Verstappen sceglie di cambiare ancora gli pneumatici, con l’obiettivo del giro più veloce: al termine del giro 69, l’olandese monta le Soft.
L’intento riuscirà.
Al termine dei 71 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, autore anche del giro più veloce, proprio alla tornata 71, in 1’07”012.
Sul podio, con Verstappen, salgono Charles Leclerc e Perez, autore quest’ultimo di una rimonta importante.
In zona punti, Sainz, Norris, Alonso, Hamilton, Russell, Gasly e Stroll.
La Formula 1 tornerà in pista già la prossima settimana, a Silverstone, per il Gran Premio di Gran Bretagna.
Forse la Ferrari batte un colpo, ma Leclerc perde circa un secondo al giro con Verstappen… E si concede pure la beffa finale, del cambio pneumatici al giro 69…