• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 13 Maggio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Esteri

Sirtaki. Grecia, vincerà la destra occidentalista di Mitsotakis. Spazio per le destre non allineate

Con la benedizione di Barack Obama, giunto ad Atene per una conferenza organizzata dalla fondazione Stavros Niarkos, i greci possono andare a votare tranquilli domenica 25 giugno

by Francesco Colafemmina
24 Giugno 2023
in Esteri
2
Mitsotakis, leader di Nea Democratia

Con la benedizione di Barack Obama, giunto ad Atene per una conferenza organizzata dalla fondazione Stavros Niarkos, i greci possono andare a votare tranquilli domenica 25 giugno. Dopo la prima tornata elettorale di maggio, infatti, i partiti hanno deciso per una seconda consultazione popolare. Le ragioni sono presto dette. A maggio si è infatti votato secondo la legge elettorale proporzionale varata da Tsipras nel 2016. Un sistema applicato per la prima volta, visto che in Grecia le leggi elettorali entrano in vigore a partire dalla seconda consultazione successiva, e che aveva lo scopo di favorire le “grandi coalizioni”. Ora che la stabilità è diventata un requisito fondamentale dopo le tragiche esperienze dei “memorandum” e dell’umiliazione europea della Grecia, si può tornare ad un “proporzionale rafforzato”, ossia un mix di proporzionale e maggioritario approvato dal governo di centrodestra di Kyriakos Mitsotakis nel 2020. Così a maggio è stata applicata la legge voluta da Tsipras, mentre adesso si può votare la legge del 2020… Può sembrare complicato, eppure la patria della democrazia è da oltre 2500 anni un grande esempio di una certa creatività politica e normativa. 

La destra neo-occidentale di Nea Dimokratia

Il premio di maggioranza di circa 50 seggi potrebbe essere tuttavia eroso dall’ingresso in parlamento di nuovi e meno nuovi partiti di destra in grado di superare lo sbarramento del 3%. E qui si apre un capitolo fondamentale. Cos’è la destra in Grecia? Qual è l’identità della destra di Mitsotakis e quale quella delle forze ad essa alternative? Rispetto alla Nea Dimokratia di Karamanlis – zio e nipote – caratterizzata da un certo dirigismo, ma anche dal pragmatismo, la “nuova destra” di Mitsotakis si configura come il tipico partito neoliberista occidentale, aperto persino a quelli che erano considerati fino a pochi anni fa dei veri e propri tabù per un partito di destra (recenti le dichiarazioni di un candidato di ND a favore dell’eutanasia e l’ampia partecipazione di esponenti governativi al Pride di Atene). Mitsotakis (MBA alla Stanford University e già consulente di McKinsey, con una storia familiare di ottimi rapporti con gli States) ha orientato inoltre la propria collocazione nazionale verso uno stretto legame con gli Stati Uniti, anche nel velleitario tentativo di impedire forniture di F35 ad una Turchia da sempre pronta a giocare su più tavoli. Mitsotakis non ha impedito l’accordo di Prespes che ha ceduto a Skopje il nome di “Macedonia del nord”, assecondando i desiderata americani e dando vita ad un falso storico nazionale. Ma l’americanismo è in Grecia trasversale. Lo stesso Tsipras nel 2018 aveva accettato una più consistente presenza delle forze armate statunitensi nella città portuale di Alexandroupoli (di lì prima della guerra in Ucraina è transitato in direzione di Bulgaria e Romania ingente materiale bellico destinato alla preparazione del conflitto da parte della NATO), a Volos, Larisa e Souda. Ci sono poi le questioni delicate dell’approccio liberista alla sanità e all’istruzione.

Il popolo vuole stabilità. L’incognita delle destre identitarie

I greci però sembrano preferire (almeno quel 60% che va ancora a votare) un governo stabile e in grado di traghettare lentamente la nazione fuori dalle sabbie mobili dell’austerity (che porta il volto di Tsipras, con Syriza secondo partito nonostante l’indimenticabile giravolta del referendum del 2015).  Così in un caffè di Atene due anziani non temono di proclamare a gran voce: “Voteremo Nea Dimokratia perché Mitsotakis ci ha aumentato le pensioni di 30 euro…”. Tanto basta! Più in là dei ragazzi che salgono in sella alla propria motocicletta tenendo in mano un “fredo espresso” si dicono convinti che il partito rivelazione di questa seconda tornata, Spartiàtes, appoggiato da un ex esponente di Alba Dorata, darà filo da torcere all’establishment: “Non ci fidiamo più di nessuno, solo loro possono cambiare qualcosa…”. Una signora sessantenne, già dipendente statale ora in pensione, gesticolando col braccio carico di buste della spesa, storce il naso: “Quelli sono solo degli esaltati, hanno dei seri problemi psichiatrici…”. Spartiàtes è davvero un movimento ben strano, sotterraneo, quasi invisibile, che mira a superare lo sbarramento del 3%. Nazionalismo, sfruttamento degli idrocarburi presenti nell’Egeo, formazione di un’area commerciale esclusiva con Cipro, sviluppo di una nuova industria militare flessibile e capace di investire in tecnologie economiche e innovative (droni aerei e marini in particolare), lotta all’immigrazione, promozione della natalità. Sono questi alcuni dei punti essenziali del loro manifesto. Ma a destra ci sono altre due realtà: Ellinikì Lysi e Niki. Il primo nato da una costola del vecchio Laos di Karantzaferis, logorato dalle varie giravolte politiche verificatesi a partire dal 2011, è incarnato da Kyriakos Velopoulos, anch’egli passato dal Laos a Nea Dimokratia, per poi approdare ad un partito autonomo. Il secondo è invece una formazione che fa la sua prima apparizione elettorale. Niki è un partito di chiara matrice patriottica e religiosa, a quanto si dice supportato – e forse anche finanziato – da alcune strutture religiose con sede sul monte Athos. Inutile dire che tutte e tre queste formazioni di destra che insieme radunerebbero circa il 12% delle preferenze, si oppongono al supporto offerto dal governo Mitsotakis alla guerra in Ucraina.

Nea Dimokratia uscirà vincitrice dalle elezioni di domenica, ma la Grecia, come un po’ tutte le nazioni europee è destinata a cambiare progressivamente volto. Spinta ad abbandonare narrazioni nazionalistiche e l’ombrello protettivo dello Stato, divisa sempre più fra una classe politica e imprenditoriale ad abissali distanze da larghe fasce della popolazione e dai giovani, delusa da un sistema politico “ereditario” e in gran parte autoreferenziale, condizionata da mezzi di comunicazione e giornalisti che spesso fanno a gara in onestà intellettuale con i loro colleghi nordcoreani, la Grecia si avvia ad una nuova fase intrisa di speranze e incertezze. Ma con l’antica consapevolezza che è il dinamismo popolare, l’iniziativa del singolo, pur nelle difficoltà dell’ambiente, a costruire il futuro. Più di ogni partito, di ogni ideologia e di ogni provvisorio leader.  

@barbadilloit

Francesco Colafemmina

Francesco Colafemmina

Francesco Colafemmina su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: francesco colafemminamitsotakisnea democratia

Related Posts

Giornale di Bordo. Il triangolo Usa-Ucraina-Putin e “La guerra di Troia” di Giraudoux

Ucraina: per la guerra a oltranza i 3 Paperoga dicono la qualunque

12 Maggio 2025
India, Pakistan, Cina, potenze nuclari, si contendono il Kashmir

India, Pakistan, Cina, potenze nuclari, si contendono il Kashmir

12 Maggio 2025

Ucraina: se la guerra dura, più rudi saranno le condizioni russe

“La pace difficile” dell’ambasciatore Starace: l’arte della diplomazia a difesa dei diritti dei popoli

Germania. Il democristiano Merz non ha ottenuto i voti per diventare cancelliere

Ucraina e tregua: confusione Usa, sabotaggio Ue, attesa russa

Il vero Jean-Marie Le Pen lo trovate nel libro di Nicolas Gauthier

Globalia. Le ragioni di Palestina e Israele nella doppiezza del quadro regionale

Vergogna Ue, dignità di rimpatriati italiani dagli Usa nel 1915-18

Comments 2

  1. Il Nazionale says:
    2 anni ago

    Analisi realistica.
    L’ultimo faro della Geecia recente rimane il socialista Papandreou che nell’autunno del 2011 – l’epoca dei golpe e dei condizionamenti a suon di spread – aveva capito tutto sul come bisognava agire per salvaguardare il suo popolo e la sua nazione. Fu defenestrato in 48 ore con tutto il seguito che conosciamo. Non a caso il becchino della Geecia è stata l’estrema sinistra tanto decantata dai nostri radical-chich. Pertanto, dinanzi alla grande occasione perduta che aveva in Papandreou la speranza di una rinascita nazionale, fra il destro Mitsokatis ed il sinistro Tsipras non vi è proorio alcuna differenza, ormai anche la Grecia è stata “normalizzata”.

  2. Guidobono says:
    2 anni ago

    L’ultimo Papandreu era più americano che greco…

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Il comunitarismo e i corpi sociali nella visione di Kurt Schelling

Il comunitarismo e i corpi sociali nella visione di Kurt Schelling

13 Maggio 2025
Mauro della Porta Raffo rivive il curioso caso di Benjamin Button

Mauro della Porta Raffo rivive il curioso caso di Benjamin Button

13 Maggio 2025
Con l’eclissi del Sacro, dove è finita la Bellezza?

Con l’eclissi del Sacro, dove è finita la Bellezza?

12 Maggio 2025

Ultimi commenti

  • Sandro su Rosita Manfredi, nonna e sentinella solitaria nel paese fantasma
  • Guidobono su “La pace difficile” dell’ambasciatore Starace: l’arte della diplomazia a difesa dei diritti dei popoli
  • L'Instituto Eneide : avec Dominique Venner, pour l'éveil de l'identité européenne | Institut Iliade su “L’Istituto Eneide: con Dominique Venner, per il risveglio identitario degli europei”
  • Il Nazionale su Inter-Barca. Il calcio pragmatico (e italico) di Inzaghi ridimensiona il globalismo blaugrana
  • Il Nazionale su Inter-Barca. Il calcio pragmatico (e italico) di Inzaghi ridimensiona il globalismo blaugrana
  • “L’Istituto Eneide: con Dominique Venner, per il risveglio identitario degli europei” - KULTURAEUROPA su “L’Istituto Eneide: con Dominique Venner, per il risveglio identitario degli europei”
  • Guidobono su Ucraina e tregua: confusione Usa, sabotaggio Ue, attesa russa

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più