È il Canada a ospitare l’ottavo appuntamento della stagione di Formula 1.
Il velocissimo tracciato di Montreal, dedicato a Gilles Villeneuve, è uno dei più impegnativi del calendario.
Le elevate velocità di punta e le staccate severe che sollecitano severamente gli impianti frenanti delle vetture ne fanno la cifra caratteristica.
Per il Gran Premio canadese, la Pirelli porta le gomme più morbide della gamma, scegliendo le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Le prove libere
Nonostante le premesse, la tre giorni canadese non comincia affatto bene.
Le FP1, infatti, non durano neanche cinque minuti: un guasto alle telecamere a circuito chiuso della pista, costringe la cancellazione delle stesse; in precedenza, tra i pochi che erano scesi in pista, il pilota dell’Alfa Romeo Sauber Valtteri Bottas, autore per altro del miglior tempo, in 1’18”728 (Medium).
Nelle FP2 del venerdì pomeriggio – allungate di mezz’ora per recuperare parzialmente il tempo perso – davanti a tutti la Mercedes di Lewis Hamilton, con il tempo di 1’13”718 (Soft).
Di Verstappen, il primato nelle umide FP3 di sabato mattina, con il riferimento di 1’23”106 (Intermedie)
Le qualifiche
La pioggia caratterizza anche le qualifiche, rendendole piuttosto incerte, oltre che a tratti frammentate.
Nella Q1, tutti i piloti scendono in pista con le gomme intermedie da bagnato, gestendo una pista che sarebbe migliorata col trascorrere dei giri; il miglior tempo è quello di Verstappen, in 1’20”851 (Intermedie).
Nella Q2, Alexander Albon “scommette” sulle gomme da asciutto ed è l’unico a girare da subito con le Soft.
L’alfiere della Williams ne approfitta, primeggiando la sessione in 1’18”725 (Soft).
La confusione, generata dall’iniziale miglioramento del tracciato e da un successivo scrocio, costa moltissimo a Leclerc e Perez (dodicesimo), entrambi eliminati nella Q2.
Nella Q3, inframmezzata dalla bandiera rossa sventolata per l’incidente di Piastri, la pioggia torna protagonista.
Si gira con le intermedie: Verstappen sigla 1’27”059 e si migliora in 1’25”858 (poco prima della bandiera rossa); il successivo peggioramento delle condizioni meteo, cristallizza le posizioni.
Il pilota della Red Bull conquista dunque la pole position, davanti ad Alonso, Hamilton, Russell.
Hulkenberg – secondo in qualifica – è stato retrocesso di tre posizioni per eccesso di velocità durante la sospensione con la bandiera a rossa.
Penalità (tre posizioni, tutte per impedimento su altri concorrenti) anche per Sainz, Stroll e Tsunoda.
Grazie alla penalità di Sainz, Leclerc sale da undicesimo a decimo.
La gara
La domenica di Montreal è soleggiata, con poche e sparpagliate nubi che si stagliano nel cielo canadese.
Sulla griglia, Perez, Magnussen e Bottas cominciano con le Hard, Gasly con le Soft, tutti gli altri sono sulle Medium.
Allo spegnimento delle luci, Verstappen mantiene la testa, mentre Alonso si lascia sfilare da Hamilton e si deve poi difendere, con successo, da Russell.
Più indietro, le Ferrari cercano di farsi strada, con Leclerc nono dopo due giri e Sainz undicesimo, scavalcato Perez che lo aveva a sua volta sopravanzato al via.
Al settimo giro, Sargeant accusa un guasto e deve lasciare la sua Williams lungo il percorso: la Direzione Gara delibera una neutralizzazione virtuale che dura meno di una tornata.
Al giro 12, il primo grande colpo di scena: Russell – in quel momento quarto – in uscita dalla curva 9 perde la vettura e tocca il muro, rompendo l’ala e la posteriore destra.
Entra in pista la Safety Car e diversi piloti – tra i quali Verstappen, Hamilton, Alonso – ne approfittano per passare alle Hard; non le due Ferrari, che così come Perez allungano lo stint iniziale.
Si ricomincia dal giro 17, senza stravolgimenti di classifica, se non per la lotta tra le due McLaren per la decima piazza: Norris si butta all’interno di Piastri al tornantino (curva 10) e lo scavalca.
Davanti, Alonso scavalca Hamilton per la seconda piazza, al giro 22, approfittando della scia e del DRS sul rettilineo che precede l’entrata dei box.
Ancora emozioni al giro 35: De Vries attacca Magnussen in curva 1 per la dodicesima posizione; i due si ostacolano e Russell ne approfitta per passarli in un colpo solo.
L’olandese allora ci riprova, sempre all’interno, nella successiva staccata, ma frena tardissimo, come del resto il danese ed entrambi arrivano lunghissimi; riusciranno a ripartire, pur avendo perso tantissimo tempo.
Perez compie la prima sosta (per le medie) alla fine del giro 37, anticipando di un giro Sainz (per le dure) e di due Leclerc (sempre Hard); Hamilton compie il secondo pit stop alla fine del 40, passando dalle dure alle medie.
Alonso si copre dal britannico della Mercedes – alla fine della tornata 41 – montando ancora Hard.
Dopo le soste, Leclerc, Sainz e Perez confermano le posizioni (la quarta, la quinta e la sesta) che avevano conquistato durante la seconda neutralizzazione.
Verstappen monta delle medie, nella sosta di fine giro 42.
L’ultima parte di Gran Premio, con il confronto diretto per le ultime posizioni in zona punti (Norris su Bottas per la nona piazza), vive anche del tentativo di Hamilton nel raggiungere Alonso.
Nonostante le Hard, lo spagnolo riesce a controllare senza affanni l’inglese, per altro più in difficoltà con la prestazione dei propri pneumatici di mescola media.
Alla fine del passaggio 68, Perez si ferma ai box, passando dalle medie alle Soft, con l’obiettivo del giro più veloce.
Al termine dei 70 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, davanti a Alonso e Hamilton.
A punti, Leclerc, Sainz, Perez, Albon, Ocon, Stroll e Bottas.
Norris, che si era classificato alle spalle di Ocon, è scivolato tredicesimo per una penalità di cinque secondi a causa di un’azione scorretta in pista.
Il giro più veloce, con annesso punto bonus, è appannaggio di Perez, che l’ha siglato proprio all’ultima tornata, la settantesima, in 1’14”481.
Prossimo appuntamento, tra due settimane, in Austria.