L’occulto ha sempre stimolato la fantasia e, nello stesso tempo, instillato una certa inquietudine. Ha sempre affascinato chi affronta questa dimensione leggendo libri, guardando film, ascoltando le leggende o i racconti narrati a voce bassa, o le dicerie che circolano su stregoni o strane congreghe. E’ l’altra faccia della razionalità, l’altra faccia del quotidiano che si tinge di nero e che porta con sé, specialmente la notte, narrazioni che sollevano il velo su certe verità o certe supposte vicende occulte.
C’è la divulgazione di riti, stranezze, racconti, che hanno mostrato l’insolito, il fantastico e l’horror delle regioni italiane. Fabio Camilletti e Fabrizio Foni hanno pubblicato un libro, Almanacco dell’Italia occulta, orrore popolare e inquietudini metropolitane (Odoya ed.) che affronta queste tematiche sistematizzandole, ma anche inserendo aspetti inediti. Una raccolta di racconti popolari, credenze, superstizioni, magie, fatti di cronaca nera con elementi di mistero, storie di fantasmi, vicende arcane che si tramandano da generazione in generazione. Partendo dall’analisi di opere che già dall’Ottocento facevano il punto su queste realtà, vengono analizzate le raccolte di autori come Dino Buzzati, Barzini, Pitigrilli, Bevilacqua, fino alla serie di vicende di sette diaboliche, sacrifici, rapimenti, tratte da voci popolari, fatti di cronaca e leggende antiche. Ma non solo: passano in rassegna satanismo, letteratura orrorifica, film gotici e la letteratura spiritica, Dracula che ha ispirato romanzi, racconti, film (Dario Argento, Pupi Avati), fumetti che hanno veicolato, specialmente a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, figure e personaggi dello stesso filone. L’almanacco è illustrato da venti esperti coordinati dai due curatori Fabio Camilletti e Fabrizio Foni, e vengono raccontate le vicende di culti particolari, case infestate, creature soprannaturali del folklore italiano, senza dimenticare la musica che ha dato un forte contributo all’immaginario collettivo nella rappresentazione di questi mondi e personaggi.
Insomma, esiste un’Italia periferica, marginale, poco nota o creduta ormai passata che tiene viva, nelle pieghe della quotidianità, una certa attenzione verso queste storie. Storie che celebrano le dicerie o le leggende sugli spettri o sulle case infestate, sul ritorno di mummie e fantasmi, nonostante la globalizzazione e la ragione, la modernità e la tecnologia avanzata. Esiste un mondo occulto, nelle tenebre, nei vicoli dei borghi che non scomparirà mai.
* Almanacco dell’Italia occulta, orrore popolare e inquietudini metropolitane, Fabio Camilletti e Fabrizio Foni (a cura), (Odoya ed., pagg. 333, euro 24,00; ordini: odoya.it)