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Il cinema inglese da Ken Loach a Skyfall

E oggi che succede nella settima arte britannica? Ci sono le opere pluripremiate di un agguerrito drappello di registi britannici che meritano attenzione, anche se fra loro il capolavoro per ora latita

by Lorenzo Ferrara
3 Dicembre 2022
in Cinema
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Skyfall

Con la moderna cinematografia britannica il nostro illustre regista non c’entra nulla avendo avuto da spartire “solo” Londra: ambientazione surreale di un suo famoso film cult. Joe Morgenstern su Newsweek nel 1966: “Mai prima di Blow-Up Michelangelo Antonioni, il più coraggioso speleologo dell’anima del cinema,…ha ritratto il vuoto cavernoso che alberga nell’uomo moderno.”

Altri tempi, altri registi. Dopo alcuni capolavori come Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e I misteri del Giardino di Compton house del mitico Peter Greenaway, ecco le opere di Ken Loach, “socialista democratico ed umanista”. Fra lodi, censure e rifiuti tutta la sua opera la dedica a descrivere le condizioni di vita dei meno abbienti. Successo planetario. E oggi? Ci sono le opere pluripremiate di un agguerrito drappello di registi britannici che meritano attenzione, anche se fra loro il capolavoro per ora latita. Eccone solo alcune:

We Want Sex, (2010) Made in Dagenham in originale, di Nigel Cole, scritto da William Ivory, racconta lo sciopero del ‘68 di 187 operaie della Ford di Dagenham. Amy Biancolli sull’Houston Chronicle:  “Uno sguardo vivace – ben scritto, recitato magnificamente, pieno di elevazione – adorabili le sfacciate eroine  in marcia per ottenere attenzione e un po’ di rispetto…” Mentre writer 58 su Mymovies.it: “Il ’68 ha …molte facce. Da quello mitico e mitizzato del Maggio francese, al movimento che ha scosso università e piazze italiane, alle spinte controculturali e libertarie in un’America che non voleva la guerra del Vietnam. Questo film propone un episodio apparentemente minore, ma che ha modificato in modo permanente i rapporti tra imprese e operai, la lotta di 187 donne della Ford di Dagenham, in Inghilterra, per ottenere parità di salario, una lotta condotta in modo intransigente fino alla vittoria, a dispetto della politica del colosso industriale, dei sindacati…disinteressati a sostenere la rivendicazione, degli stessi mariti che vedono scemare il reddito famigliare e la presenza delle loro mogli nelle incombenze di casa.”
Marigold Hotel (2012), in originale The Best Exotic Marigold Hotel di John Madden con Judi Dench, Bill Nighy…Pellicola basata sul romanzo “Mio suocero, il gin e il succo di mango”. Inaspettato successo internazionale. Purple Albatross nel 2012 commenta: “Due importanti cose da non fare: NON perdetevi questo film e NON credete ai critici…questo è un grande film britannico a cui i critici non hanno creduto. Sono contento di non averli ascoltati e di essere andato a vederlo comunque…La recitazione è eccezionale. L’ambientazione dell’India perfetta. Il teatro era pieno e…tutti ridevano a crepapelle. È stata come una sessione fantastica…e purificatrice …”
Frank (2014) diretto da Lenny Abrahamson, storia di un aspirante musicista che si unisce ad una band ed incontra il leader, Frank (Michael Fassbender). Pellicola enigmatica. Ai British Independent Film Award 2014 ha vinto due premi: miglior sceneggiatura e musica. Così runamok prods nel 2014: “Strano, divertente, triste e stupefacente. È rimasto dentro di me per giorni, col suo meraviglioso mix di commedia e tristezza, assurdità e realtà, giocosità e originalità.…” Amber Wilkinson su The Daily Telegraph lo ha definitio anticonformista e dallo spirito punk. Peter Bradshaw su The Guardian: “Frank funziona come satira, come libro di memorie, come commedia bromance, ma funziona soprattutto perché è così strano”. Mark Kermode The Observer lo ha definito uno dei primi cinque film del 2014.
Non occorre introdurlo. Ecco il mitico Skyfall (2012) diretto da Sam Mendes, ancora James Bond, ancora Daniel Craig. Due Premi Oscar, un Golden Globe e due Premi BAFTA. Nel cast un superlativo Javier Bardem e Judi Dench. Ben Child su The Guardian, nel 2012:
“Skyfall è James Bond tornato in forma smagliante. I critici hanno salutato Skyfall come uno dei migliori della serie, una voce coraggiosa e impeccabile anche se occasionalmente sentimentale che fa rivivere Daniel Craig come uno dei più grandi 007…”   Mentre cinematographe.it: “Skyfall è uno dei pochi film su James Bond capace di portare lo spettatore all’interno del suo ego, non più smisurato ma logoro, stanco, incespicante, si intravedono le crepe del suo passato, disadorno dei suoi soliti vezzi quali la rigidità estetica, la riuscita in ogni situazione, anche la più scomoda…”
Il discorso del re (2010) di Tom Hooper, sceneggiatore David Seidler, Colin Firth interpreta Giorgio VI, che deve superare la sua balbuzie, quando sale al trono dopo l’abdicazione del fratello Edward (Guy Pearce). 4 premi Oscar. “Qui non si parla di monarchia, ma di persone. La ricostruzione è a dir poco perfetta, le ambientazioni realistiche, le interpretazioni eccellenti. Cosa chiedere di più?” commento di slim spaccabecco su Film TV.
Sex & drugs & rock & roll (2010). Mat Whitecross dirige la pellicola sulla vita del musicista Ian Dury, interpretato da Andy Serkis. Memorabile la sua recitazione. Un film certo da vedere. Gemma Lyon su letterboxd.com: “(…) È brutalmente onesto nella sua rappresentazione di Ian Dury (con piccole esagerazioni qua e là, ma questo aiuta ad aggiungere un po’ di fascino). Il protagonista è un essere umano complesso e…coinvolgente, forse è la spiegazione del perché alla gente piace lui, il suo stile musicale e il suo modo di cantare.”
The selfish giant (2013) di Clio Barnard, ispirato alla storia di Oscar Wilde Il gigante egoista. La pellicola è un pezzo interessante del cinema inglese contemporaneo in agguerrito stile “new wave”.  Su Roger Ebert movies Matt Zoller Seitz nel 2013 commenta: The Selfish Giant è facile da ammirare ma difficile da consigliare, perché la sua visione dell’amicizia, della povertà e della disperazione è davvero cruda. Questo film su ragazzi adolescenti che raccolgono rottami per aiutare le loro famiglie è basato su una favola di Oscar Wilde. La storia suscita lacrime…catartiche, ma più fredde e più cupe…” Molti altri autori e opere meriterebbero citazione.

Lorenzo Ferrara

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Tags: cinema ingleseLorenzo Ferrara

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