Mentre Il Financial Times del 16 giugno titola “Il problema più grande di Keir Starmer non è essere “noioso”, ma la mancanza di visione globale” gli fa eco One’s Sunday Bbc show di Laura Kuenssberg. Qui Starmer dice che le persone erano “stufe fino ai molari” (intraducibile, ma il significato non sfugge) del tumulto per la leadership. Joel Taylor su Metro del 1 novembre: “Rishi sta battendo Sir Keir nella posta in palio dopo che un sondaggio lo vede in testa come primo ministro preferito…ma mentre il consenso verso i Labour è diminuito di cinque punti, mantiene ancora un vantaggio imponente, con il 50% di sostegno…
Cosa succede in casa Labour? il duello definitivo fra il “principe delle tenebre” alias Keir Starmer, e Sunak è solo rimandato, per adesso ha vinto il maharaja. C’è mare mosso fra il leader Tory e quello Labour, quest’ultimo gli rinfaccia che non doveva essere lui a governare. L’avvocato Sir Keir Rodney Starmer si chiede: “perché Sunak non si fa da parte? lasciando lavorare persone che hanno voce in capitolo per indire elezioni generali?” Starmer sa che può contare sui sondaggi che lo danno favorito. E allora cos’è successo?…” la risposta viene dai mercati: Sunak è competente, e poi piace a Joe Biden e ai Francesi che è tutto dire. Alle critiche Labour Sunak replica di avere un mandato ereditato dalla vittoria elettorale dei Tories e di Boris Johnson del 12 dicembre 2019. E aggiunge: “Il nostro mandato si basa su un programma su cui siamo stati eletti. Per ricordare un’elezione che abbiamo vinto e voi perso!” Questo è parlar chiaro. Ma nei sondaggi i laburisti hanno un considerevole vantaggio e poi non è detto che si debba aspettare ancora due anni per votare. Ora Starmer protesta contro la conferma di Suella Braverman – che si era dimessa dal governo di Liz Truss. “Un ripescaggio spregevole”, dice, parlando della “pasionaria” anti-immigrazione.
Scrive Sophie Zeldin-O’Neill il 29 ottobre su The Guardian “(…) Sir Keir Starmer ha detto che il Regno Unito non ha bisogno di un “comico” per primo ministro dopo che gli è stato chiesto conto della sua immagine di politico “opaco”. …”Trovo la discussione piuttosto noiosa, ad essere onesti, perché la gente sa che il lavoro di primo ministro è un lavoro serio…Avevamo un comico in Boris Johnson e non è andata troppo bene… È più importante avere un leader che capisca le difficoltà di sbarcare il lunario” ha aggiunto, indicando la sua stessa infanzia, quando i fili del telefono di casa erano stati tagliati perché non si riusciva a pagare la bolletta.
Starmer scrive su Twitter:
“Dopo 12 anni di fallimento Tories, il popolo britannico merita molto di meglio di questa porta girevole installata nel caos…i Tories non possono rispondere di nuovo ai loro ultimi pasticci semplicemente schioccando le dita e rimescolando le persone al vertice senza il consenso del popolo. Non hanno il mandato per sottoporre il paese a un altro esperimento. La Gran Bretagna non è il loro feudo personale da gestire come desiderano…La gente deve avere la possibilità di confrontare il caos dei conservatori con i piani del Labour per risolvere il loro pasticcio, far crescere l’economia per i lavoratori e ricostruire il paese per un futuro più equo e più verde. Dobbiamo avere la possibilità per un nuovo inizio. Abbiamo bisogno di elezioni generali, adesso….”.
E invece…
Liverpool, 27 settembre, in una conferenza stampa del suo partito Starmer tuonava:
“(…) In momenti di incertezza come questo dobbiamo fornire una leadership chiara. E stare con i lavoratori. Soddisfare le loro ambizioni per un vero cambiamento. Camminare verso un futuro migliore. E costruire una nuova Gran Bretagna, insieme…A Grimsby mesi fa una donna mi ha detto: “Non voglio solo sopravvivere. Voglio vivere”. Al ritorno, in treno, quella frase rigirava nella mia testa. “Non voglio solo sopravvivere, ma vivere…” Non possiamo andare avanti così. Quello che abbiamo visto negli ultimi giorni non ha precedenti. Il governo ha perso il controllo dell’economia britannica – e per cosa? Hanno schiantato la sterlina – e per cosa? Tassi di interesse più alti. Inflazione più alta. Indebitamento più elevato. E per cosa? Non per te. Non per i lavoratori. Per i tagli alle tasse per l’1% più ricco della nostra società… L’unico modo per andare avanti è fermare tutto questo, con un governo laburista…
Enrico Franceschini su La Repubblica: “Secondo il Sunday Times il leader laburista si sarebbe rivolto all’ex stratega di Blair e Brown per rilanciare il partito in vista delle elezioni del 2024 e liberarlo dalla controversa eredità di Corbyn. Lo chiamavano “the Prince of Darkness” perché si muoveva sempre nell’ombra. Il soprannome doveva piacergli, se in seguito ha scelto per la copertina della sua autobiografia “The third man” citazione del film noir del ‘49 tratto dall’omonimo romanzo di Graham Greene, un’immagine in primo piano di se stesso con bavero rialzato e sguardo assassino…Per dirla tutta, le prime volte che l’ho incontrato Starmer era risultato noioso anche quando diceva la cosa giusta. Con un felice seppur crudele paragone, una columnist inglese lo paragona a Michael Dukakis, candidato democratico alla Casa Bianca nella campagna del 1988, quando George Bush padre lo seppellì sotto una valanga di voti, dopo un dibattito in cui Dukakis diede una risposta sensata ma astrusa alla domanda volutamente provocatoria di un giornalista: “Cosa farebbe se sua moglie venisse stuprata?” In quanto ex-avvocato…Starmer è un abile oratore, capace di mettere in trappola la controparte. Ma gli mancano la battuta ad effetto, la simpatia istintiva, la grinta del politico di razza…”
A mio avviso c’è un altro motivo che incattivisce Starmer: la foto su Metro del 1 novembre: Sunak e moglie davanti al numero 10 di Downing street infilano al collo del loro Labrador il poppy collar per la raccolta fondi a beneficio delle famiglie con militari uccisi o feriti. Voleva essere lui al posto di Rishi e suscitare simpatia, quella che, secondo Enrico Franceschini, gli difetta.