La crisi causata dalla politica economica dei governi italiani ha provocato danni forse irreversibili. Ospitiamo l’intervento del Mio Italia, associazione degli esercenti Horeca.
Il cambio delle abitudini…degli italiani. Sì, il cambio delle abitudini degli italiani è ormai in atto già dall’estate 2021. Le sere a casa, davanti alle tv, con la cena consegnata a domicilio. Che fine…
Che colpo alla socialità, al convivio, allo stare insieme…e anche alla sicurezza. Le città e i paesi vuoti la sera aumentano la percezione di insicurezza. Il tutto è cominciato alla fine dell’ottobre 2020 con il Governo Conte, che oltre alle indiscriminate chiusure causa pandemia, si inventò il coprifuoco alle 18. E durò fino ai primi di giugno 2021.
Dice, perché il cambio abitudini? L’Italia è conosciuta nel mondo intero, perché la spina dorsale della sua economia si regge ed articola sulla presenza di piccole e piccolissime imprese. E sono intorno ai quattro milioni con circa 14 milioni di lavoratori. E vale per ogni comparto economico. Quindi anche per l’ospitalità, compresa tutta la sua filiera. Cioè dal produttore di zucchine, fino alla trattoria di un piccolo centro. Dalle vigne con i loro mille vitigni, panificatori, fino ai piccoli distributori di prodotti. E i caseifici? Ulivi e olio extra vergine in ogni dove. Piccola pesca per tutti gli ottomila chilometri di coste. Passione e amore per il creato. Che significa mille panorami in uno sguardo. E poi, alberghi, agriturismi, b&b e quant’altro…
Ah, poi c’è la cosiddetta UE, che finanzia la demolizione dei pescherecci, come dissuade dal coltivare grano, dicendo “Eh, ma il territorio non basta. Meglio mettere i criminali pannelli solari”…appunto tutto delegato alla
grande finanza… Un comparto da trecentomila attività di ristorazione, bar, pub. Uniche, con tradizioni ed eccellenza che si differenziano a pochi chilometri l’una dall’altre. Gli ottomila campanili con le loro peculiarità infinite. Parlo della vera eccellenza, non solo stellata. Quella eccellenza che chiunque arriva da noi da ogni parte del mondo, ci riconosce e ricerca. Ne so qualcosa, un pochino il mondo l’ho girato. Certo non come Marco Valle.
Sulla tovaglietta del mio locale ho scritto una frase di Bruce Chatwin: “Viaggiare non solo apre la mente, la forgia”. Queste piccole imprese sono anche a conduzione familiare. Gente che si è
spaccata la schiena per progredire, fare famiglia, farla crescere, far studiare i figli per poi lanciarli nella vita.
Gente che non ha mai vissuto di contributi pubblici. Anzi, ne è stata fortemente contraria, proprio perché concepisce la vita come una conquista, un’impresa appunto. Nulla di regalato. Anzi chi vive di contributi pubblici, è portatore di concorrenza sleale, parlo di un’associazionismo legato ai carrozzoni politici.
Potrei continuare ancora per un milione di righe. E allora? Tutto ciò descritto sopra, significa che quel piccolo-grande mondo fino a quel famoso ottobre 2020, era inattaccabile, inaffondabile,
indistruttibile. Soprattutto autonomo. L’Italia, l’unica Nazione dove le multinazionali del cibo spazzatura, seppur presenti da decenni, non sono riuscite a sfondare con percentuali a due cifre come altrove nei paesi cosiddetti avanzati. Negli USA il 30%. Da noi il 5%. Ecco perché appetibile.
Ed ecco come d’incanto la pandemia. Ecco l’occasione da cogliere. Ecco che appena iniziato il primo blocco del marzo 2020, le multinazionali del delivery, cioè consegna del cibo a casa, si accordano con le due associazioni nazionali del comparto, Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti. Apriti cielo, ma come il nemico si vuole introdurre e tu lo favorisci? Rivolta. Nasce così Mio Italia, il Movimento Imprese Ospitalià. Ne abbiamo già parlato su queste pagine.
La lobby delle multinazionali ha cominciato a premere ovunque dalle stanze del potere, fino al controllo dell’informazione tramite una valanga di milioni e milioni di euro riversati nelle televisioni pubbliche e private.
Quindi chi le potrebbe mai criticare? Mentre si continua con il ritornello della presunta evasione fiscale. Stimata, ma che nessuno potrà mai certificare.
Le inserzioni divertenti, accattivanti, provate a contarle nei blocchi pubblicitari, provate…e lo hanno fatto, continuano a farlo, spostando i loro capitali all’estero dove la tassazione è conveniente, direi quasi irrisoria. Mentre le piccole sono qui e schiacciate, quando restano in piedi. Ma non è solo questo, in verità è stato facile per loro accordarsi con chi ha sempre odiato ideologicamente la piccola impresa. Parlo del lato sinistro
del parlamento, cioè di quelli che non vincono le elezioni dal 2006, ma sono sempre al governo. Quindi anche dell’economia degli ultimi venti anni, disastri compresi. Ma non si sentono mai responsabili. Dicevo la piccola impresa perché davvero libera e non condizionabile, non ha tempo per distrarsi. Deve spaccarsi la schiena come detto sopra, per esistere. E per la libertà ne vale la pena, vi assicuro.
Quindi in due anni, governo e piattaforme digitali sono riusciti ad incidere fortemente sulle abitudini degli italiani. E solo in Italia, perché siamo stati la Nazione dove le restrizioni hanno davvero inciso nella psiche di tutti le generazioni, dai bambini fino agli anziani. Ed in modo davvero traumatico. A volte irreversibile.
Chi lavora con il pubblico, è nei fatti uno sociologo e psicologo da strada. In anni e anni di lavoro, la sua esperienza lo porta a comprendere prima di qualsiasi studioso cosa succede. Inoltre, quando si entra giornalmente in contatto, parlo di Mio Italia, con migliaia di operatori del settore da Cortina, fino a Modica in Sicilia, passando per Alghero in Sardegna, si ha il vero termometro della situazione e dei suoi perversi sviluppi. E senza filtri.
Sì, Alghero, Stintino, Sassari, poi Palau, La Maddalena, questo il mio giro con La Rossa alla fine di agosto scorso, ovunque dopo le 22 il vuoto cosmico. Come da me a Latina e a Trevignano Romano.
Dice, ma politica? Vuoi dire la partitica, semmai.
Assente. Totalmente assente, assente, assente, assente. E neanche coraggiosa, basti vedere i loro comportamenti nella vicenda del reddito di cittadinanza, di nullafacenza, meglio. Un giochetto da oltre 700milioni al mese e già in piedi da oltre due anni e mezzo. Fatevi voi una rapida moltiplicazione, non fate i pigroni come i divanisti di cui sopra. Il cambio delle abitudini è continuato e si è confermato in autunno, inverno, primavera di quest’anno. Invece di inviare le telecamere il sabato o la domenica, ho invitato le redazioni a mandarle il lunedì, martedì, mercoledì giovedì, venerdì e la domenica sera. Rimini compresa. Ma un’impresa può vivere con due giorni a settimana?
Il cambio delle abitudini è cosa fatta. Sta distruggendo quanto di più importante abbiamo in questa Nazione, che il pensiero unico continua a chiamare paese. E continua ad usare inglesismi per confondere le acque. Idem vale per la guerra in Ucraina. Stessa impostazione.
Il cambio delle abitudini, però, non ha fatto i conti con LA GRANDE BELLEZZA. Questo siamo, nonostante i garantiti-statalisti-burocrati che ci governano. LA GRANDE BELLEZZA, resiste e rilancia. La piccola attività è una vera trincea. Dove si combatte ogni giorno contro i globalizzatori unipolari, compresi i loro servi, che ci vorrebbero tutti uguali consumatori al ribasso.
LA GRANDE BELLEZZA ci impone che non saremo MAI DOMI.
Evviva l’Italia bellezza infinita.
*Segretario nazionale Mio Italia – Movimento Imprese Ospitalità