Come spiegare la poesia di Pound ad un diciottenne? Una risposta utile forse è questa: apriamo i giovani cuori alla bellezza poundiana. Oggi l’iniziativa culturale ha l’occasione per tornare al racconto dei ‘Cantos’. L’anniversario dei cinquant’anni dalla morte del poeta dovrebbe diventare un evento non solo per docenti e critici letterari. Ha ben inteso ciò Luca Gallesi che crea una guida per aprire la casa della bellezza poundiana, per spiegare ai lettori un universo lirico.
Nel saggio ‘I Cantos di Ezra Pound. Una guida’, Gallesi incontra la parola del poeta, la misura, la confronta. La sua ricerca conduce il lettore nei gironi poundiani, nei versi fulminanti di Ezra, riapre il discorso di un’epica contemporanea.
Le ipoteche ideologiche sono esaurite. Allora fermiamoci dentro il vento dei ‘Cantos’ per respirare saggezza e consapevolezza tragica. Il poeta ci consiglia che il porto sta nel mezzo della tempesta; che la nobiltà non può essere perduta, anche se la realtà continua a sporcarci. Ed è questa una luce etica indicata da Gallesi nel libro, “Pound, infatti, sa di aver portato a little light nell’oscurità che ci circonda, per giungere, evocando Dante e Confucio, alla fine, là dove ci esorta a comportarci da uomini: Uomini siate, non distruttori.”
I cinquant’anni dalla morte del poeta sono un evento per portare Pound là dove la poesia non è mai entrata. È il momento per riprendere la bussola poundiana, anche per meglio orientarsi nel magma letterario contemporaneo. Anni fa attualizzammo il significato dei suoi ‘Saggi letterari’. Scrivemmo, usando parole poundiane, che in giro non vi erano libri dedicati al destino dell’arte, che eravamo annoiati dagli scrittori-televisivi. È questa l’attualità di un intellettuale sublime che generò la storia letteraria e influenzò T. S. Eliot. Un’attualità che fa sottolineare che, a suo modo, Pound teorizzò il governo dei migliori, la classe dirigente all’altezza degli impegni, la nobile politica che rispondesse ai bisogni del popolo.
Non vengano sempre a dirci della sua simpatia per Mussolini. All’opposto abbiamo negli occhi l’intervista di Pasolini al vecchio americano che amò l’Europa e ricordiamo l’intelligenza con cui il Gruppo 63 leggeva il modernismo dei ‘Cantos’.
La ricostruzione biografica di Gallesi poi colloca, con intelligenza conoscitiva, gli eventi storici e le relative conseguenze sulla vita del grande lirico. E spinge infine a ritornare alla speranza della poesia, perché “Se la brina afferra la tua tenda/Renderai grazia che la notte è consumata.” (Cantos, LXXXIV)
*‘I Cantos di Ezra Pound. Una guida’, Luca Gallesi, Edizioni Ares, pp. 184 , euro 15 info@edizioniares.it