I rapporti fra esoterismo, scuole iniziatiche e Fascismo sono poco conosciuti e solo da qualche tempo alcuni studiosi stanno indagando sui collegamenti, le connessioni e gli incroci che nel Ventennio ci sono stati. Se non mancano libri che descrivono i rapporti e i contrasti fra Massoneria e Fascismo poco si sapeva, invece, dei collegamenti fra il Fascismo e l’esoterismo neopagano, rappresentato, fra gli altri, da pensatori ed esoteristi di primo piano come Julius Evola e Arturo Reghini. I libri di maggiore interesse da questo punto di vista sono quelli curati da Gianfranco de Turris, Esoterismo e fascismo (edito dalle edizioni Mediterranee) e gli atti del simposio del 2017 tenutosi a Napoli (La dimensione magica del Gruppo di Ur, edito da Rebis). Adesso si aggiunge un altro, ricco di notizie inedite e ampia documentazione, pubblicato dalla Fondazione Evola ed edito dall’Arco e la Corte, Ignis cova sotto le ceneri. Julius Evola, Arturo Reghini e l’imperialismo pagano.
Emerge da questo importante studio che vi furono collegamenti fra alcune frange oltranziste del Partito nazionale fascista e ambienti esoterici, soprattutto il gruppo diretto da Evola, Reghini: il gruppo di Ur.
Archivi, collezioni private, lettere non consultate hanno consentito all’autore di ricostruire le iniziative di gruppi minoritari della Massoneria e di gruppi esoterici che non facevano parte di quella scuola che avevano come finalità di imprimere all’esperienza fascista una svolta che può definirsi “imperialistico-neopagana”. Erano iniziative politiche, ma anche esoteriche. Facendo riferimento anche alle relazioni della Polizia politica e di funzionari del Ministero dell’Interno è possibile comprendere come queste iniziative venivano interpretate da Mussolini e dai gerarchi che lo circondavano. Un progetto che aveva più piani di intervento: politico, culturale e magico. I due attraverso vere e proprie “catene esoteriche” intendevano incidere nelle decisioni rettificando il Fascismo secondo una visione tradizionale e romana. Non solo: da questa messe di documenti e da lettere di componenti del Gruppo di Ur emerge anche il non sempre facile rapporto fra Evola e Reghini. Il rapporto fra i due finì molto male, anche con strascichi giudiziari. Comunque i due esoteristi volevano evitare che il Fascismo divenisse un sistema politico autoritario, autoreferenziale ma che ricostituisse, invece, un ordine nuovo che avesse come riferimento il mondo della Tradizione e, quindi, una realtà con una visione superiore, ispirata “dall’alto e verso l’alto”. Una strategia che potesse contrastare il Kali Yuga, l’era della decadenza.
Un ennesimo studio, chiarificatore del percorso intellettuale ed esoterico del pensatore romano Julius Evola.
Fabrizio Giorgio, Ignis cova sotto le ceneri. Julius Evola, Arturo Reghini e l’imperialismo pagano, L’Arco e la Corte ed., pagg. 177, euro 17,00