“L’uomo che piantava alberi” farmaco per la Francia (e l’Europa) in fiamme
Piantiamo un albero per il piacere di vederlo crescere e di sapere che sta per ospitare, rinfrescare e nutrire generazioni di essere umani, insetti e altri animali
L’uomo che piantava alberi è un racconto di Jean Giono, pubblicato in versione originale nel 1953. Un racconto apparso anche in italiano nel 1958 e poi ristampato (Salani), che ha colpito molti lettori in Francia, in particolare l’attore Philippe Torreton, che ne ha tratto il bellissimo romanzo Une certaine raison de vivre, edito da Robert Laffont .
A Jean Giono era bastata una notte per scrivere la storia di un pastore solitario, che – con pazienza e con passione – ogni giorno pianta querce, faggi, betulle, frassini, fino a far rivivere, da solo, un’intera regione, prima votata alla desertificazione e alla rovina.
“Ricordando che tutto era scaturito dalle mani e dall’anima di quest’uomo – senza mezzi tecnici – si capiva che gli uomini potrebbero essere, in campi diversi dalla distruzione, efficaci quanto lo è Dio”, scrive Jean Giono.
Una frase che, dopo quasi settant’anni, conserva tutto il suo significato. E se ci ispirassimo a questo racconto mentre ogni giorno il disastro degli incendi ci spezza il cuore, mentre ovunque il pianeta sembra bruciare? Già molte forze si mobilitano.
Per i settant’anni di regno la regina Elisabetta II ha lanciato col principe Carlo “The Queen Green Canopy” (Il baldacchino verde della regina) , che incita associazioni, scuole e privati a mobilitarsi da ottobre a marzo per piantare massicciamente alberi, accuratamente scelti secondo regioni.
La Fondazione Yves Rocher, col programma PlantForLife, ha già superato a fine 2020 i 100 milioni di alberi piantati ovunque nel mondo e mira a piantarne altri 35 milioni entro il 2025 (yves-rocher-fondation.org).
Il libro di Giono
Altrettanto appassionante, Treedom finanzia direttamente progetti di agro-forestazione in ogni angolo del pianeta, per creare ecosistemi durevoli, sostenere migliaia di agricoltori, lavorando per assorbire il CO2, causa del riscaldamento climatico (treedom.net).
Crowdfarming.com, infine, vi permette di adottare, in una tenuta agricola, un aranceto, un mandorleto e molti altri alberi da frutto, ricevendo parte della frutta e riducendo l’emissione carbonica di questi alimenti.
Donando o scavando, piantiamo l’essenza giusta al posto giusto per anniversari, nascite o per ricordare defunti. Piantiamo attorno ai centri commerciali, nelle città che soffocano sotto la canicola, lungo i campi che non hanno più aie.
Piantiamo un albero per il piacere di vederlo crescere e di sapere che sta per ospitare, rinfrescare e nutrire generazioni di essere umani, insetti e altri animali.
Piantiamo un albero in modo meditato, durevole, per essere sicuri che custodisca la vita dopo di noi.
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Eccellente idea!