I sondaggi gli davano da 0 a 1 deputato, alla fine sarà zero. Eric Zemmour non è riuscito ad accedere al secondo turno delle elezioni legislative nella quarta circoscrizione del Varo arrivando con il 23,19% dei voti appena dietro il candidato RN Philippe Lottiaux che affronterà la deputata uscente della maggioranza. Al di là di questa sconfitta personale, è sul piano contabile una vera e propria disfatta che la gioventù della formazione politica non può relativizzare. Non solo Reconquete! non avrà alcun deputato all’Assemblea nazionale, ma nessun candidato è riuscito a salire al secondo turno. Né Guillaume Peltier, né Stanislas Rigault (con Marion Maréchal come supplente) accedono al secondo turno. Il primo ha appreso la notizia della sua sconfitta in diretta su un set televisivo, il secondo termina con poco più del 10% dei voti molto indietro rispetto al duo RN-Renaissance in testa. Nelle Alpi Marittime, anche Damien Rieu ha fallito.
Eric Zemmour può nutrire dei rimpianti, perché i sondaggi lo davano al secondo turno, la sera del primo turno era addirittura in testa a Saint-Tropez con poco più del 37% dei voti. Pur avendo registrato buoni punteggi in alcune località, gli saranno mancate le poche decine di voti necessari per superare il ben affermato Lottiaux, già candidato nel 2017. Al di là del fallimento di questa nomina inaspettata, è il futuro politico di Eric Zemmour che potrebbe essere messo in discussione con questa sconfitta. Paradossalmente, solo una candidata, sostenuta ma non investita da Reconquete!, è ampiamente arrivata in testa al primo turno (41%), la candidata RN-Ligue du Sud-Reconquete! Marie-France Lorho, deputata uscente della quarta circoscrizione di Vaucluse. È troppo poco per rallegrarsi, si pensa presso Reconquete!.
È noto che nei prossimi giorni si terrà un comitato politico per determinare la strategia da adottare in caso di secondo turno, ma è anche noto che poco più di 200 candidati RN contano sul sostegno dei candidati di Eric Zemmour. Di fronte alla tenaglia NUPES-LREM, qualsiasi aiuto sarà buono da prendere.
In ogni caso, per Zemmour e i suoi seguaci si tratta di fare una diagnosi, per quanto grave possa essere: l’avventura presidenziale e legislativa si conclude con un cocente fallimento, e nulla nel panorama politico sembra lasciare spazio all’emergere di una nuova forza politica di destra, come se a furia di voler fare troppo l’unione si finisca per creare il vuoto.
Questo è l’aspetto ripugnante dell’unione delle destre: è necessaria ma non fattibile, salutare ma invivibile. Le sue truppe possono biasimare i loro oppositori, la guerra in Ucraina o il voto utile, è senza dubbio una parte della spiegazione, ma non potranno fare a meno di una domanda reale alla quale Marine Le Pen ha già risposto: possono, a livello nazionale, fare più del 7%?
“Voglio dire ai francesi che bisogna continuare a lottare. La nostra vita politica è oggi 50 sfumature di sinistra. Reconquete! sarà l’unico partito di destra”, martellava Eric Zemmour questa domenica sera. Divisa tra un centro orleanista e un voto contestatore, la destra è come il Titanic, sventrata e affondata con il suo carico di persone e cose, rimane solo una manciata di scialuppe di salvataggio. L’unione, Eric Zemmour l’ha sognata ed è stata la Nupes a realizzarla.
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Prima Zemmour sparisce, meglio sarà per tutti, come si sapeva da mesi e mesi…