• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
giovedì 19 Maggio 2022
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Esteri

Francia. Zelensky in campo contro la Le Pen nelle presidenziali

La guerra nell'Est è stata uno dei temi salienti della sfida per le presidenziali tra Macron e la leader del RN

by Marco Petrelli
24 Aprile 2022
in Esteri
2
Marine Le Pen

Zelensky contro Le Pen alla vigilia del voto. Basterebbero titolo ed attacco per commentare l’incursione, immotivata, del leader ucraino nella corsa all’Eliseo. E invece no, perché la faccenda un approfondimento lo merita. Come interessante è comprendere quante e quali declinazioni geopolitiche abbia l’ “Operazione Speciale” di Mosca.

L’attacco alla candidata di Rassemblement Nazional Marine Le Pen è arrivato a pochissimi giorni dal ballottaggio, momento della politica francese attesissimo anche oltralpe. Quasi dimenticando le conseguenze della crisi ucraina sul futuro dei cittadini europei, infatti, per alcuni esponenti politici di area gauche l’eventuale vittoria di Marine Le Pen appare un incubo quasi peggiore di quello dai tank con la “Z” bianca.

E non è tanto per dire. Un mese fa il segretario Pd Enrico Letta ammetteva, senza peli sulla lingua, che nel caso in cui Le Pen dovesse vincere Putin potrà fermare i carri armati. Un’affermazione forte, da taluni considerata forse esagerata ma che, in verità, ben spiega gli effetti collaterali dell’attacco russo sulla politica dell’Ue.

L’ultimo decennio è stato per l’Unione Europea uno dei periodi peggiori della sua storia. Il malcontento popolare per la gestione della crisi economica del 2008, con politiche di austerity fortemente condannate in ogni angolo dell’Unione; la freddezza con la quale i vertici di Bruxelles hanno trattato la debole repubblica ellenica; l’indifferenza di Francia e Germania  quando l’Italia si trovava ( e si trova) ad affrontare enormi flussi di migranti, per poi isolarla nelle prime, drammatiche fasi della Pandemia Covid-19. E, ancora, neo membri che rivendicano il diritto di tutelare gli interessi nazionali a scapito dei regolamenti europei…  Realtà che hanno messo in risalto limiti e contraddizioni dell’ “Europa dei Popoli” e polarizzato il consenso verso quelle sigle e quei partiti politici euroscettici.

La Brexit ha mostrato che dall’UE si può uscire senza ridursi per forza alla fame. La crescita e le vittorie elettorali dei partiti sovranisti in Italia sono suonate come un campanello d’allarme per le forze filo-europeiste. La riconferma di Orban ha fatto comprendere la paura che i singoli stati hanno per le conseguenze delle sanzioni:

“La posizione dell’Ungheria è che non possiamo permettere che il prezzo della guerra sia pagato dalle famiglie ungheresi. Questo è il motivo per cui continueremo a opporci” (Viktor Orban, marzo 2022).

Ue debole

Infine, Marine Le Pen ancora una volta al ballottaggio, ha dimostrato quanto le linee guida di Bruxelles in materia economica, sociale, di gestione dei flussi migratori e nella politica internazionale siano state fallimentari. E questo perché? Perché lontane dalla quotidianità di 446 milioni di abitanti dei ventisette paesi membri.

Contrariamente a quanto sostenuto dai leader europei, infatti, alla vigilia dell’attacco Putin ha trovato un’Europa tutt’altro che compatta ed unita. A monte, il sostegno a Kiev è incondizionato (come conferma anche l’infelice battuta del climatizzatore). Ma a valle, dove c’è la gente che lavora e che assiste, con crescente apprensione, all’impennata dei prezzi dell’energia e di alcune materie prime, la posizione generale appare meno netta. E più incline alla moderazione: facendo riferimento a due sondaggi (6 e 20 aprile ’22) di Fernando Pagnoncelli, il 49% degli intervistati sarebbe disposto a continuare con le forniture russe, ricorrendo alle “armi” del dialogo (primo sondaggio). Il 75% degli intervistati si dichiara inoltre preoccupato per la guerra… (secondo sondaggio)

Preoccupazioni che vanno ben oltre i conti della “casalinga di Voghera” se, oggi, la Bundesbank ha calcolato in 180 miliardi di euro le eventuali perdite tedesche a fronte della rinuncia al gas di Putin. Incubi di cui i leader europeisti sono al corrente come, d’altronde, ne è al corrente Volodymyr Zelensky che pigia sull’acceleratore delle sanzioni per ottenere maggiori vantaggi nella guerra e, magari, a fine conflitto, per porsi di fronte ad una Europa indebolita e quindi più disponibile ad accettare le richieste ucraine.

Sia Mosca sia Kiev sanno bene quanto l’Unione sia suscettibile alla politica estera statunitense, specie in materia di difesa. E conoscono anche l’influenza che i democratici USA esercitano fuori dai confini degli States: in un decennio gli interventi militari in sostegno delle “primavere arabe” con conseguente destabilizzazione di intere aree dalla Libia alla Siria, il veloce e fallimentare ritiro dall’Afghanistan, le sanzioni imposte nel 2014 alla Russia dopo l’annessione della Crimea mai hanno visto l’Unione Europea assumere posizioni, se non critiche, almeno scettiche.

Gli effetti delle sanzioni sui popoli europei

L’Europa ha obbedito. Come, d’altronde, obbedisce ora continuando a parlare di sanzioni senza tenere conto delle drammatiche conseguenze che esse potrebbero provocare. Ottenuto il pieno appoggio degli Stati Uniti, Zelensky ha maggiore potere e peso per far pressioni sull’Unione Europea affinché aiuti, ancora di più, l’Ucraina nella lotta a Putin. Spregiudicato e lungi dal comprendere i sacrifici enormi che dovremmo affrontare nei prossimi mesi (dopo per giunta due anni di pandemia), il leader ucraino punta il dito contro coloro i quali sono stati in passato sostenitori della Russia, arrogandosi il diritto di poter influenzare l’opinione pubblica occidentale e, perché no?, l’orientamento al voto dei francesi il 24 aprile.

Un atteggiamento sconsiderato ed irrispettoso che, tuttavia, fa comodo ai leader europei da Macron a Draghi. Se la colpa di Marine Le Pen, di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni è l’aver in passato espresso intenzione di dialogare con Putin, allora colpevole è l’intera Europa. Tutti hanno dialogato con il Cremlino, perché quando un paese è il tuo principale fornitore di energia sei tenuto a mantenere salde le relazioni diplomatiche. In fondo anche Cina ed Arabia Saudita non si riflettono al 100% la nostra idea di democrazia, eppure mai si è parlato di troncare i rapporti con Riyadh e con Pechino!

Spostare l’attenzione dell’opinione pubblica sui “sovranisti” filo-russi è una tattica subdola che va a vantaggio di alcuni, allontanando i ricordi degli elettori su strette di mano, accordi e cene di gala con il leader della Federazione e di Zelensky, al quale ovviamente interessa la vittoria di chi continuerà a garantire flussi di denaro ed armi al suo paese. A scapito nostro e del nostro futuro…

@barbadilloit

Marco Petrelli

Marco Petrelli

Marco Petrelli su Barbadillo.it

Tags: franciamacronmarine le penzelensky

Related Posts

Singapore. “Rose Romance” dà l’avvio alla serie di eventi dell’Italian Festival

Singapore. “Rose Romance” dà l’avvio alla serie di eventi dell’Italian Festival

18 Maggio 2022
Francia. Vince l’impopolare Macron ma la destra patriottica è al 41%

Francia. Vince Macron ma la destra patriottica coglie consensi record

27 Aprile 2022

Destre. Jean-Marie Le Pen punzecchia la nipote Marion: “Errore andare con Zemmour”

I rischi per la Finlandia (e non solo) che abiura la neutralità

Francia. Il programma di Marine Le Pen spiegato dal suo delfino

Il dibattito Macron-Le Pen e la Francia senza visione

L’intervento. Guerra Ucraina-Russa e scontro democrazia-autocrazia

Francia. La geografia del voto del primo turno. Verso il duello Macron-Le Pen

Francia. La Russa(Fdi): “Mai Macron. Voterei per la Le Pen”

Comments 2

  1. Guidobono says:
    3 settimane ago

    In Francia è finita come si pensava, punto più, punto meno. Zemmour ha fatto danni e la destra, al solito, non ci ha guadagnato nulla, il contrario…

  2. Guidobono says:
    3 settimane ago

    Non bastava Sleepy Joe, adesso anche il “Grillo ucraino” si mette a far danni all’Europa…

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Il caso. Arriva Rosiko il gioco da tavola di guerra tra i quartieri di Roma

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Siracusa. Agamennone di Eschilo e Livermore: horror-glamour rosso porpora

Siracusa. Agamennone di Eschilo e Livermore: horror-glamour rosso porpora

18 Maggio 2022
Singapore. “Rose Romance” dà l’avvio alla serie di eventi dell’Italian Festival

Singapore. “Rose Romance” dà l’avvio alla serie di eventi dell’Italian Festival

18 Maggio 2022
Riviste. Storia in rete sull’epopea del tirannicidio

Riviste. Storia in rete sull’epopea del tirannicidio

18 Maggio 2022

Ultimi commenti

  • Guidobono su Il commento (di M.Veneziani). I nemici dell’Europa? Stanno a Bruxelles e Strasburgo
  • Guidobono su Marcello Veneziani contro la “Cappa” del conformismo
  • Guidobono su Marcello Veneziani contro la “Cappa” del conformismo
  • Guidobono su Mazzini e Dante, la missione morale dell’Italia
  • Guidobono su Il commento (di M.Veneziani). I nemici dell’Europa? Stanno a Bruxelles e Strasburgo
  • Guidobono su Il commento (di M.Veneziani). I nemici dell’Europa? Stanno a Bruxelles e Strasburgo
  • Guidobono su Mazzini e Dante, la missione morale dell’Italia

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più