Giovanni Toti apre a una grande alleanza di centro ma senza chiamarlo centro. Che coinvolga Azione di Calenda, Italia Viva e parte di Forza Italia. E che sappia dialogare tanto con la Lega quanto con quella parte del Partito democratico contraria al campo largo con il M5s. Al Messaggero, il presidente della Regione Liguria ha esposto il progetto a cui dà (o conferma) anche un nome “Italia al Centro” (nonostante i mugugni di Calenda stesso) che, come ha spiegato, “è un nome bellissimo che mi piacerebbe utilizzare”.
“Unire le forze popolari, riformiste, liberali e socialiste”
Il mio lavoro è mettere insieme tutte le forze moderate che ci vogliono stare. So che il mio amico Calenda non ama il termine ‘moderati’ né il termine ‘centro’. Diciamo allora tutte le forze popolari, riformiste, liberali, socialiste, che hanno voglia di ridare alla politica la giusta dignità. Cercando di superare le rivalità tra i leader, tutti i distinguo, l’affezione ai marchi di partito, per metterli insieme.
“Tra Iv, Calenda e parte di Forza Italia non ci sono grandi differenze”
E’ evidente che io, per la mia storia politica, guardo più a un centro che guarda al centrodestra, altri legittimamente si ritrovano meglio a dialogare con il centrosinistra, e mettere insieme queste due concezioni del mondo non è facile. Penso però che tra Italia viva, Carlo Calenda, noi, e anche settori di Forza Italia, non vi siano tutte queste differenze programmatiche. La stessa Lega può essere un interlocutore, nel Pd c’è chi in questo senso ci ha “scavalcati a destra” come si dice, ma è chiaro che un siffatto movimento di centro dovrebbe dialogare con tutti”.
Il centrodestra unito ormai esiste solo nei proclami, così come il centrosinistra.
“Il centrodestra è un po’ scompaginato da assai prima del voto per il presidente della Repubblica. In questa legislatura non è mai rimasto unito in nessuna delle scelte fondamentali. A sinistra Iv ha un pregiudizio nei confronti dei 5Stelle quasi insuperabile, e lo stesso vale per Azione di Calenda. Le due coalizioni certamente necessitano entrambe di una ristrutturazione profonda”.
Giovanni Toti chi ?!! Ah già quello della tradizione ..Alfano,Lorenzin, Casini e Mastelle varie.che Dopo aver turpiloquiato voti di FDI Lega con la solita giravolta liberal socialista verde e vegana,si vuol creare proponendosi come figura aggregante di nuova forza politica nella tradizione Badogliana..In realtà in Liguria sentendo il suo nome si toccano..
Magnifico. La destra dura e pura faccia la destra. Ma fin dove arriva?
Aspettare che i prezzi aumentano ancora,ancora..e poi vedremo…Non basteranno più le solite sceneggiate televisive accalappiante..
Badoglio come generale valeva forse poco. Come politico ancor meno, se non nella cura dei propri interessi (ma fino ad un certo punto: abbandonò il figlio Mario nella mani tedesche…).Ma quale generale italiano era veramente meglio di lui? Certo non Graziani… E neppure a parlarne di altri alla Cavallero, Bastico, Roatta, Ambrosio ecc… È passato alla storia non come generale o politico, ma come epitome di ‘tradimento’? Sì, certo, ma anche lì la colpa principale fu di chi lo usò a tal fine… anche se lui avrebbe potuto declinare l’invito come fece Caviglia….