In Francia i giochi sembrano già tutti fatti. L’uscente Emmanuel Macron è sempre in testa ai sondaggi per le presidenziali di aprile, sia per il primo turno che per il secondo. L’ultimo rilevamento, effettuato dal barometro OpinionWay – Kéa Partners per Les Echos, rileva che il presidente francese al 26% al primo turno. Dietro di lui, a dieci punti di distanza, vi sono la neo gollista Valerie Precresse e la candidata di estrema destra Marine Le Pen entrambe al 16%. Segue l’altro candidato di estrema destra, Eric Zemmour, al 13%.
Al ballottaggio Macron viene dato vincente al 54% contro Precresse e al 58% contro Le Pen.
Il commento
Alla luce di queste tendenze, risulta sempre più incomprensibile l’autolesionismo delle destre francesi che si dividono in maniera autolesionista, dando la possibilità di essere confermato ad uno dei presidenti meno amati nella storia del paese transalpino. Fa riflettere l’esito parziale della candidatura di Zemmour: se ha avuto un impatto dirompente sul piano mediatico, allo stato registra consensi molto al di sotto delle aspettative. Stante questi flussi, sarebbe auspicabile una sua convergenza su un altro candidato non progressista. ***
Zimmer sa che non può vincere. Lui è stato pagato per far perdere Marine…
E’ da quando Giscard d’Estaing perse alle presidenziali del 1981 per pochissimi voti che la Francia è una nazione di destra con presidenti in prevalenza di sinistra. Un forte centrodestra sarebbe maggioritario nell’Esagono e nei sondaggi, ma le divisioni interne sono sempre state rovinose. Occorre aggiungere che sono mancate figure carismatiche. Chirac è stato un grande sindaco di Parigi, ma come presidente… E su Sarcozy stendiamo un velo pietoso.